Reazioni e relazioni

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Non gli capitava ormai da tempo, ma quella sera a cena riuscì davvero a divertirsi e se la godette fino all'ultimo minuto. Sarebbero dovuti andare tutti a lezione il giorno dopo, ma sia Harry che alcuni dei suoi compagni decisero di restare in Sala Grande ancora per un po'.

Le quattro tavolate erano quasi completamente vuote. Anche i Serpeverde erano andati via, compreso il "principe" dei verde-argento che,Harry ne era convinto, lo aspettava nella Stanza delle Necessità.

Una parte di lui fremeva dalla voglia di raggiungerlo e stringerlo di nuovo a sé, ma un'altra, più prudente, gli consigliò di attendere,così da non destare sospetti nei suoi amici, in particolare Hermione.

Harry sapeva che aveva ancora un discorso in sospeso con l'amica e che la conversazione di quella mattina era solo l'inizio di una lunga serie di domande e confessioni... Ma non voleva pensarci. Si sentiva troppo in pace con il mondo per preoccuparsi di lei.

Quando Neville e Dean cominciarono a sbadigliare, i Grifondoro ritardatari decisero di andare a dormire. I ragazzi si avviarono allegramente perle scale, continuando a conversare a voce però più moderata. Harry prese da parte Ron assicurandosi di essere fuori dal raggio d'azione di Hermione e gli bisbigliò all'orecchio: "Ron, io vi raggiungo dopo. Tu però coprimi, okay?"

"Ma,Harry!" si lamentò il rosso imitando il suo tono di voce. "Dove stai andando?"

"Devo fare una cosa..." mormorò vago il moretto. "Mi fido di te!"affermò prima di sparire dietro un angolo. Sconsolato, Ron tornò dagli amici continuando a chiacchierare con loro fingendo che non fosse successo niente.

Una volta entrati in Sala Comune, i ragazzi si separarono e continuarono a salire le scale che conducevano nei rispettivi dormitori.

"Ron?"

Il ragazzo, sentendosi chiamare, si voltò e sorrise a Hermione. "Sì?"

"Dov'è Harry?"

Oh,miseriaccia!

"E'...ehm, è... è salito, no? Non l'hai visto?"

"No."

Hermioneaveva sempre saputo che il ragazzo non era bravo a mentire, e lasorprendeva molto scoprire che Harry si era affidato a lui percoprire la sua "fuga".

Ladomanda, però, era semplice: dov'era andato Harry?

"Beh,è... è in camera..." stava tentando ancora Ron.

Lariccia sospirò. "Okay, Ron, va bene..."

Convintodi essere riuscito a nascondere la sua bugia, il rosso sparì su perle scale sorridendo soddisfatto.

Hermionesospirò. Non le piaceva il comportamento che stava avendo Harrynell'ultimo periodo. Tutte quelle bugie, quei segreti... Quellefughe... Per non parlare poi dei suoi sbalzi d'umore! Sconsolata, siavviò anche lei verso il proprio dormitorio per prepararsi per lanotte.


***


Ilcoprifuoco era già scattato da diversi minuti, cosicché Harrydovette fare molta attenzione pur di non farsi sorprendere ancora ingiro per il castello a quell'ora. Peccato solo che la fortuna nonsembrava essere a suo favore: le scale avevano deciso di "cambiare"e di fargli fare una strada parecchio più lunga.

Arrivòdavanti alla Stanza delle Necessità con il fiatone.

Laporta della stanza era socchiusa, segno che Draco era già dentro elo stava aspettando. Il Grifondoro si sistemò gli occhiali sul nasoe si passò una mano tra i capelli per vivacizzarli – come se neavessero bisogno – prima di spingere la porta ed entrare.

Unspoken - DrarryWhere stories live. Discover now