Doni e Ghermidori

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Ciao a tutti!

Scusate per l'ennesimo ritardo ma sto facendo il possibile per conciliare lo studio e la scrittura di questa storia!

Piccola precisazione: come noterete è stato fatto un piccolo salto in avanti nel tempo, il tutto ai fini della storia. Per lo stesso motivo, sono stata costretta a riprendere alcuni dialoghi o alcuni pezzi del libro Harry Potter e i Doni della Morte. Non me ne vogliate! Dal prossimo capitolo ci saranno parecchie variazioni! ^_^

Grazie a chi continua a seguire la storia... Vi amo!

E ora...

BUONA LETTURA!!



La situazione gli stava seriamente sfuggendo di mano.

Come aveva potuto abbassare tanto la guardia e fidarsi di Xenophilius Lovegood? Aveva visto quell'uomo solo una volta eppure aveva convinto gli amici ad andarlo a trovare per parlare con lui.

Non lo biasimava, però, per aver cercato di consegnarli nelle mani di Voldemort: dopotutto i Mangiamorte avevano rapito Luna, era più che comprensibile che quell'uomo volesse fare qualunque cosa pur di mettere in salvo sua figlia.

Harry probabilmente nella sua situazione avrebbe fatto lo stesso.

Peccato solo che di mezzo c'erano andati lui, Ron e Hermione e per poco non erano stati catturati dai seguaci di Voldemort.

Appena materializzati in un luogo sicuro, Hermione aveva subito cominciato ad eseguire i soliti incantesimi di protezione attorno alla tenda, mentre Ron si era cimentato in un lungo ed apparentemente interminabile elenco di insulti diretti al direttore de Il Cavillo.

Harry ne aveva riso, cosa che aveva sorpreso non poco Hermione – anche se la ragazza era stata abbastanza veloce a nascondere la sua reazione. In effetti, era da molto che non lo vedeva ridere con aria spensierata.

"Almeno una cosa utile ce l'ha detta" constatò il moretto poco dopo.

Si riferiva alla storia dei Doni della Morte che aveva raccontato loro l'uomo. Harry credeva che quella storia fosse vera ed era quasi sicuro che l'arma di cui Voldemort era alla ricerca altro non fosse che la Bacchetta di Sambuco.

Ron si era mostrato perplesso, ma più che propenso a credere alle parole dell'amico.

Tutt'altra storia fu convincere Hermione, che aveva subito cominciato a negare la veridicità di quella storia.

"Se fossero realmente esistiti questi fantomatici Doni della Morte" disse, "Silente te ne avrebbe di certo parlato!"

Harry rimase un attimo in silenzio, cercando di tornare indietro con la mente per provare a ricordare se l'anziano preside gli avesse effettivamente mai parlato di qualcosa del genere...

Mossa sbagliata: un dolore lancinante alle tempie lo fece desistere immediatamente, e allarmò anche gli amici che gli stavano accanto.

"Harry!" quasi urlò Hermione inginocchiandosi al suo fianco.

"Tutto bene..." biascicò il ragazzo mettendosi dritto a fatica. "E' passato."

Era sempre così: ogni volta che cercava di ricordare qualcosa che riguardasse l'ultimo anno passato a Hogwarts, un dolore insopportabile lo colpiva e lo faceva desistere.

Che si trattasse di una malattia magica? Harry non lo sapeva.

Ma si ripromise che, una volta finita la guerra, se fosse sopravvissuto, sarebbe andato a fare una bella visita al San Mungo.

Unspoken - DrarryWhere stories live. Discover now