CAP 4 SILENZI PARTE 2

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Mezz'ora dopo erano in un delizioso chiosco davanti al parco della città. Avevano scelto di mangiare in veranda. La giornata era caldissima e di una luce accecante, il verde del parco era di un giada brillante. Andrea era ancora di umore eccellente.

Un beep venne dalla sua borsa a disturbare il momento. Prese il telefono: un nuovo sms, sicuramente era di Steve anche questo. Lo aprì e lo lesse:

Far away from the memories of people who care if I live or die.

Lo lesse ancora una volta. Era come ipnotizzata da quelle parole.

Memorizzò il numero di Steve. Si costrinse a non pensare al significato del messaggio. Tornò a sorridere a Simon e continuò a mangiare la pasta.

All'improvviso però Simon, come se si fosse ricordato qualcosa, le chiese:

"Adesso ti va almeno di dirmi chi era lo sfigato di ieri sera? Era evidente che ti conoscesse."

"Hai ragione, è solo un povero sfigato, se pensa di imbambolarmi con quattro parole, si sbaglia!"

"Cioè?" Cercò i capire Simon.

"E' un poeta!" Cercò di chiarire Andrea e lo disse con un tono che non lasciava dubbi su ciò che pensava al riguardo.

Simon scoppiò a ridere.

"In tutta la mia vita, non ho mai pensato, che nel XXI secolo potesse esistere ancora chi si guadagna da vivere scrivendo poesie!"

"Già!" Sorrise Andrea. "Credo che più che poesie, scriva testi per canzoni. Ma forse è una scusa per provarci con me. Per ora mi ha inviato solo un verso..." Poi si ricordò del nuovo messaggio, "anzi... due!"

"E come sono?" Simone cominciò a sentire una certa ansia. Era evidente che c'era più di quel che gli stava raccontando.

"Il primo è all'origine di Sms." Non poteva mentire a Simon, anche volendo, lui avrebbe capito l'inganno.

"Ah! Ci sa fare allora!" E rise ricordando l'energia della nuova canzone.

"Sì, per le canzoni devo ammettere di sì. Ma cerca sempre di psicoanalizzarmi e mi sta rendendo piuttosto nervosa. Anzi mi scoccia proprio!" Ammise.

"Vuoi che te lo tolga di mezzo io?" Simon adesso era davvero preoccupato. Cosa voleva fare quel damerino? L'equilibrio precario di Andrea non poteva essere disturbato o le sarebbe crollato tutto sopra.

"Per ora no, grazie. Voglio vedere prima se è davvero così bravo come si vende; devo ancora capire il nuovo messaggio..." La curiosità ebbe il sopravvento sull'autocontrollo. Aveva paura di ciò che ne poteva scaturire, ma allo stesso tempo non poteva non scoprirlo.

Jake arrivò alle spalle di Andrea in silenzio, l'abbracciò circondandole la vita e le stampò un bacio sulla guancia.

"Ciao, angelo, tutto okay? Ho saputo che hai fatto un po' di ginnastica ieri sera!"

Si andò a sedere accanto a Simon e le stampò i suoi occhioni azzurri in faccia, in attesa di una spiegazione.

Andrea rispose con nonchalance:

"Niente che tu non mi abbia già visto fare!"

"Chi era lo sfigato di turno?" Aveva già discusso con Simon su quel tipo, ma nessuno dei due si ricordava di averlo visto prima della sera precedente.

Invece di rispondere, stavolta Andrea portò alla bocca un'altra sforchettata di pasta, sperando che fosse Simon a chiarire. Jake, vedendo che l'amica restava incerta, spostò lo sguardo su Simon, che con una scrollata di spalle e un sorrisetto lo informò:

Andrea (#Wattys2018)Where stories live. Discover now