Cap 14 Demons

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Era proprio noioso giocare con quel bambino dai capelli rossi. Aveva già preso e stropicciato la sua bella Camilla e ora voleva pure Jenny dagli occhi blu. Non ne poteva proprio più.

Si alzò dal tappeto della sua camera e disse a quell'antipatico che sarebbe andata di sotto a chiamare la sua mamma, perché voleva andare a dormire e lui doveva proprio accompagnarla.

Aprì la porta sul corridoio e lo spinse fuori, verso le scale.

Passando davanti allo studio del suo papà, sentì una persona che urlava in un tono molto arrabbiato.

Si guardò intorno, se ce l'avesse con lei.

Non vedendo nessuno, continuò a camminare.

La porta dello studio si aprì all'improvviso.

Si voltò e vide il signore che urlava uscirne fuori. Con il dito puntato verso l'interno dello studio, si rivolgeva a suo padre che era in piedi davanti alla sua enorme scrivania.

"Tu non sai contro chi ti stai mettendo, John! Non puoi far finta che questo casino non sia affar tuo. Ricordati che hai una famiglia da mantenere e..."

"Lascia stare la mia famiglia, hai capito?" lo interruppe suo padre brutalmente "Se vi azzardate solo a toccare qualcuno di noi, sai che non avrò remore ad entrare nell'ufficio federale. Vattene adesso! Non hai niente altro da fare qui" e spinse quel signore verso le scale.

Uscì anche la sua mamma e la vide in mezzo al corridoio.

Quando la notò, corse da lei e la prese in braccio. In un orecchio le sussurrò:

"Non preoccuparti. Papà sta facendo le prove per il teatrino di Natale. Non è niente!" la sua voce dolce e calma la tranquillizzò.

"John te lo ripeto, devi darmi tutto. Non puoi rifiutarti." incalzò ancora quel signore. La sua voce metteva i brividi adesso. Era proprio bravo, ma a lei non sembrò proprio una recita. Suo padre era davvero furioso.

"Io non vi darò mai niente! E' la mia garanzia per rimanere al sicuro!" ribatté rosso in viso. "Se solo avessi saputo, ti avrei fermato prima!"

Quel signore antipatico scoppiò in una risata agghiacciante. Sembrava l'orco cattivo della sua favola. Ed era anche brutto come lui.

"Tu davvero pensi di poterla far franca così, con un ricatto? Allora non ci conosci."

"E' proprio perché vi conosco che so cosa può fermarvi! Vattene Sam e non tornare mai più!"

Finalmente quel prepotente scese le scale e uscì dal portone di casa, sbattendolo forte.

Sua madre si avvicinò a suo padre e lo consolò: "Non preoccuparti, usciremo incolumi da questo pasticcio!"

"Sì, ma dobbiamo prendere maggiori precauzioni. Dobbiamo nascondere tutto molto bene."

Baciò la fronte di sua moglie, poi si voltò verso di lei, le sorrise e le chiese dolcemente: "Che cosa fai tu qui in braccio alla mamma? Non dovresti già essere a letto, birichina?"

"Quel bambino ha quasi staccato i capelli a Camilla, non ce lo voglio più in camera mia!"

Suo padre rise. La mise per terra e scese di sotto da tutti quegli ospiti rumorosi, portandosi l'antipatico strappacapelli delle bambole con sé.

La mamma l'accompagnò in camera e le rimboccò le coperte:

"Ora dormi amore mio. Credo che domani io e te faremo una piccola gita, ti va?" la coccolò la mamma.

Andrea (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora