CAP 23 DARK SHINES, BRINGING ME DOWN

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Oggi mi sento generosa.

Avrei voluto dividere il capitolo in due parti, come al solito, ma lo pubblico tutto insieme, perché per me e per Andrea è troppo importante...


C'erano vestiti sparsi ovunque: sul letto, in terra e la cabina armadio ricordava molto un magazzino molto mal gestito. Una serie infinita di gonne era accumulata su una poltroncina, troppo piccola per sostenerle tutte, così che una buona parte era scivolata verso il pavimento. Una quantità incredibile di top e camicette chiedeva aiuto da un cassettone rimasto drammaticamente aperto, perché il suo contenuto non voleva più saperne di rientrare all'interno e permettergli di richiudersi.

In fondo alla cabina armadio, circondata dai tre specchi, che la ritraevano in tre angolazioni su quattro, c'era Andrea, in piedi, le braccia ciondoloni sui fianchi, le gambe leggermente aperte, abbarbicate su due zeppe bianche con stringhe alla schiava. Indossava una gonna di cotone, color jeans, con stupenda passamaneria di pizzo san gallo, che moriva a circa venti centimetri dalle sue caviglie. Aveva deciso per un top interamente di pizzo bianco, con le spalline larghe; i bottoncini delicati, rosso corallo, cercando di tenere insieme la stoffa all'altezza del suo debordante seno, combattevano una battaglia estenuante; così, mentre uno sbuffo d'aria usciva dalle sue labbra arricciate, una manosi alzò lentamente e slacciò il primo della fila.

Aveva legato i capelli in una coda morbida, scomposta, tenendoli insieme con un fermaglio argentato.

Voleva passare per una sprovveduta ragazza senza pretese, ma il risultato le sembrava ancora troppo sensuale.

Si morse il labbro inferiore da un lato, come le capitava sempre mentre rifletteva.

Così non va...

Sono le otto, chiamalo e annulla.

No, vado così, oramai non posso cambiarmi più.

Ti salterà addosso dopo cinque minuti!

Cazzo! Smettila! Sono io che ho sempre deciso chi e quando. Perché stasera dovrebbe essere diverso?

Perché lui ti mangerà con gli occhi e tu non saprai dirgli di no!

Io amo Steve! Jaime non mi attira più. Potrebbe presentarsi in mutande che lo lascerei comunque insoddisfatto!

Sì, ma lui questo non lo sa e sono certissima che si aspetta un bis da te.

Beh, allora, avrà una brutta sorpresa! Andiamo!

Quando arrivò alla sala prove, si accorse subito che la porta era aperta. Parcheggiò con calma vicino alla BMW di Jaime. Aprì lo sportello, mise un piede fuori dell'auto e si fermò per sospirare. Ancora. Non avrebbe mai immaginato che le sarebbe costato tanta fatica. Era sicura di saper gestire la situazione, conosceva tutti i modi possibili per comportarsi in certe situazioni, solo che...

Ti senti una criminale!

Perché dovrei? In fondo non sto facendo niente di male.

Non ancora...

Stronza!

Ti rendi conto, sì? che se Steve lo viene a sapere, sarai in un mare di guai?

Perché? Davvero tutti si fidano così poco di me?

Mettiamola così: hai dei brutti precedenti e... sei un'incallita recidiva!

IO. AMO. STEVE! Come potete pensare che possa anche solo valutare la possibilità di fargli così male?

Andrea (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora