CAP 6 PARTE 2

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Cinque ore dopo, otto bottiglie di birra dopo, erano in discoteca. Andrea era scatenata. Steve era più che ubriaco, ma non di alcool. Il modo in cui ballava Andrea era da pazzi. Aveva un'energia e una forza nelle gambe che lui non si sarebbe sognato. Ballavano ininterrottamente da più di un'ora e non mostrava segni di cedimento, nonostante i tacchi altissimi. Si era messa un top color oro e una gonnellina di tulle bianco che di sicuro non copriva il tanga dorato. I suoi capelli erano completamente sciolti. I suoi ricci svolazzavano intorno a lei illuminati dalle luci psichedeliche. Le gambe erano chilometriche. Nonostante l'altezza si muoveva come una pantera e le sue curve ondeggianti avevano portato Steve in un limbo. Non era ubriaco, lo sentiva quando il cervello cominciava a fare cilecca. Conosceva bene quella sensazione. Era lei. Non riusciva a staccarsi da lei, sapeva che era pericoloso quello che stava facendo, ma non riusciva ad essere lucido. Aveva più volte fermato le sue mani che si dirigevano verso quella pelle bianca e liscia. Doveva andarsene, ora, ma non ci riusciva. Ogni tanto gli si avvicinava, gli si strusciava addosso e lui veniva inondato da un desiderio così intenso da sentirsi quasi pazzo.

Jake se ne era già andato con una biondina e Simon era ko su un divanetto. C'era solo lui con lei, non poteva lasciarla sola. Andarono a prendere un'altra birra. Steve chiese un altro bicchiere di vodka. Sapeva che qualcuno doveva guidare fino a casa, ma aveva bisogno di calmarsi ancora un po'.

"Sono stanca, andiamo via? Chiese Andrea."

Le piaceva ballare, le scaricava i nervi. Stasera soprattutto era stato piacevole ballare con Steve, riusciva a seguire il suo ritmo, non la toccava mai, quindi non si stava approfittando di lei e questo la rendeva più tranquilla. Ma adesso era distrutta. Doveva rassegnarsi a tornare a casa. Solo che il pensiero di rimanere sola la terrorizzava.

"Okay, vado a recuperare Simon" gli indicò Steve.

L'amico era crollato sul divanetto. Era così buffo quando era ubriaco. Avevano fatto sesso centinaia di volte quando lui perdeva completamente la testa. Era davvero scatenato con l'alcool in corpo. Ma stasera, non sarebbe più riuscita a svegliarlo, si rassegnò Andrea.

Lo salirono in macchina e lo portarono a casa. Poi si avviarono verso l'appartamento di Andrea. C'era una strana tensione adesso fra loro. Una domanda aveva bisogno di essere espressa. Steve stava evitando di guardarla negli occhi.

Avanti! Chiediglielo!

Perché dovrei?

Perché il solo pensiero di quel letto ci sta dando la tremarella?

Sì...

Allora chiediglielo!

Oh, al diavolo, alla peggio mi dirà di no!

Si fece coraggio. Non sopportava più questo silenzio:

"Dormi con me anche stanotte?" Si costrinse a domandare.

In fondo lei aveva bisogno di dormire serena e la notte scorsa lui si era addormentato con lei senza che nessuno glielo avesse chiesto.

"Se pensi che sia meglio, sì. Non c'è problema." Rispose Steve con voce dolce.

Non si aspettava che glielo avrebbe chiesto e di sicuro non si aspettava che lui lo avrebbe desiderato così tanto. Era un campo minato accettare quella sera qualsiasi vicinanza con lei, ma si promise di fare il bravo.

Primo perché nonostante tutto, era una sua paziente.

Secondo perché era ubriaca.

Terzo perché era sotto shock per la morte del padre.

Quarto... i primi tre motivi erano già più che sufficienti.

Entrarono nell'appartamento. Andrea andò di corsa in bagno. Steve cercò una bottiglia d'acqua in frigo e si diresse verso il divano. Dopo circa dieci minuti Andrea uscì fradicia dalla doccia avvolta in un asciugamano celeste e gli porse un pigiama.

Andrea (#Wattys2018)Where stories live. Discover now