CAP 10 PARTE 2

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"Allora, di cosa volevi parlarci?"

Simon e Jake erano seduti sul suo divano. Li aveva invitati entrambi a casa sua, dopo la cena con Jaime. Aveva bisogno di parlare con loro. Doveva chiarire un po' di cose.

"Prima di tutto..." posò le birre sul tavolinetto davanti al divano. Era davvero difficile per lei spiegarsi senza la musica. Così tirò fuori l'mp3 e lo collegò allo stereo. "Vorrei farvi ascoltare questa, l'ho registrata stanotte. Vi chiarirà molte cose." li guardò e accese lo stereo. Fece partire la nuova canzone che parlava, oramai era chiaro anche per lei, dei suoi sentimenti per Steve.

Simon e Jake ascoltarono in silenzio, concentrati. Mano a mano che le note si susseguivano le loro sopracciglia si alzavano sempre di più, poi le loro bocche si aprirono. Alla fine le labbra di Jake si sollevarono in un sorriso, mentre il volto di Simon diventava sempre più preoccupato.

La musica finì. La guardavano entrambi.

"E chi è il fortunato?" chiese Jake a cui la musica parlava più delle parole.

Andrea non rispose e guardò il cipiglio di Simon in attesa.

"Hai ragione. Credo che tu ci debba raccontare un po' di cose!" disse Simon perplesso.

"La canzone l'ho scritta per Steve." confessò Andrea. Aspettò la loro reazione.

"Quello Steve? Il poeta?" chiese Simon, dando un'accezione schifata alla parola poeta.

"Sì, il poeta. In realtà è uno psicologo. Credo che le sue intenzioni fossero di psicoanalizzarmi. All'inizio. Solo che poi... io credo proprio di essermene innamorata!" sputò la frase con un enorme sospiro.

Dirlo a loro era molto più difficile che confessarlo a Jennifer.

Simon scattò in piedi. Il viso divenne rosso.

"Ti sei bevuta il cervello? Sapevo che saresti crollata  prima o poi, ma Steve... non lo conosci neanche! Come fai a dire certe cose?" era davvero furioso.

Jake si alzò e gli prese il braccio. Era molto più riflessivo di Simon e sapeva controllare meglio le sue reazioni.

"Simon! Non vedo perché tu debba insultarla così. Cos'è? Volevi che prima chiedesse il nostro permesso?" non capiva perché l'amico era così sconvolto.

"Perché Andrea è una persona fragile e quell'imbecille sta sconvolgendo tutti i suoi equilibri. L'hai sentita quella traccia. Andrea non è questo!" strattonò la mano di Jake e cominciò a muoversi per il salotto.

"Sì, l'ho sentita la traccia. E' felicità allo stato puro. Non c'è più nessun dolore, nessuna malinconia. Ma guardala! Sta volando!" rispose Jake "Dovresti esserne felice!" lo rimproverò.

"Bé, non lo sono! Sarei davvero contento se si fosse innamorata. Ma non di quel poeta! C'è qualcosa che non torna. Non vedi come la sta manipolando? Sta giocando con il suo inconscio e questo mi spaventa!" quasi urlò.

"Smettetela di parlare di me come se non fossi qui!" li interruppe Andrea.

Non si aspettava quella reazione da Simon.

"Se non lo conosco io, non lo conoscete neanche voi! Perché ti infastidisce così tanto?" chiese delusa.

"Perché non mi fido di lui!" replicò l'amico e la guardò con occhi inferociti.

Jake andò verso Andrea e le mise un braccio sulle spalle.

"Dimmi che cosa ti ha detto esattamente, tesoro, e che cosa ti fa pensare che tu ti possa essere innamorata di lui." le chiese con dolcezza.

Andrea (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora