CAP 20 USE THIS CHANCE

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"Steve? Che cosa fai tu qui?"

Steve aprì lentamente le palpebre, completamente disorientato.

"Vieni con me!"

La stanza era buia.

"Non importa, vieni con me!"

C'era solo un leggero bagliore che entrava dalla finestra, lasciata con le serrande aperte. Non doveva essere ancora neanche l'alba.

Perché era sveglio?

"Non aver paura, io so come uscire di qui!"

Ebbe un sussulto. Si voltò verso Andrea, con gli occhi sgranati. Non era spaventato, ma ci mancava poco. Sentiva il suo cuore battere come cento tamburi sulle sue tempie.

La guardò per attimi immobili dal suo cuscino, senza respirare, senza avere il coraggio di muovere un muscolo.

Andrea però era sdraiata di fianco, i capelli sparsi sul cuscino, una mano aperta con il palmo in su vicino a una guancia, l'altra comodamente rilassata sul grembo.

Dormiva. Il suo viso sembrava sereno, immerso nel limbo del riposo.

Allora Steve espirò, buttando fuori tutta la paura che lo aveva avvolto all'improvviso e si ricordò della verità: Andrea aveva gli incubi quasi tutte le notti.

Solo che...

Cercò di raccogliere le idee e si concentrò, perché i suoni, che poco fa gli erano giunti alle orecchie, venissero riproposti dalla sua memoria al suo cervello, come quando si chiede ad un computer di andare a cercare un vecchio file ormai archiviato.

Era quasi certo che Andrea avesse pronunciato il suo nome. Com'era possibile? Lui non era nei suoi sogni, anzi, di solito era sola.

Lentamente si mise seduto sul letto, incrociò le gambe, ponendosi il più vicino possibile al fianco della ragazza, ma senza che un centimetro della sua pelle venisse a contatto con quella morbida e vellutata di lei.

Adesso sembrava tranquilla, forse l'incubo era passato, altrimenti avrebbe presto urlato, come succedeva sempre. E come sempre l'avrebbe abbracciata stretta a sé e le avrebbe sussurrato parole dolci, perché si calmasse, fino a quando il suo respiro non fosse ritornato regolare e l'incubo dimenticato.

Sì, dimenticato del tutto, perché la mattina non mostrava segni evidenti delle paure che invece la facevano tremare nel cuore della notte.

Aveva una teoria su quello che stava subendo questa bella ragazza e stava elaborando un piano, ma se ora i suoi incubi stavano cambiando...

Aspettò in silenzio, immobile, in attesa di sviluppi.

Decise di fare un esperimento: aveva bisogno di chiarire quello che era successo. Così, senza respirare, si avvicinò con il viso all'orecchio di lei e sussurrò:

"Andrea?"

Le sopracciglia, finora distese, su quel viso di fata, si incresparono all'improvviso, poi si rilassarono, infine si incresparono di nuovo. Una voce limpida, ma tremendamente agitata uscì dalle labbra di Andrea:

"Steve, non fermarti! Vieni, non avere paura!"

Steve sgranò gli occhi e l'aria si fermò a metà della sua gola. Era pietrificato.

Allora era vero, quello che fino a quel momento poteva far finta che fosse stato un miraggio, adesso era inconfutabile: Andrea sognava di lui!

Andrea (#Wattys2018)Onde histórias criam vida. Descubra agora