Cap 22 ARE YOU STILL JUST REELING?

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Era un bellissimo pomeriggio di fine agosto, anche se molto afoso a Dallas.

Andrea amava l'estate in città.

Riceveva sempre inviti per passare le vacanze in qualche località esotica e ogni volta era tentata di accettare. Anche Steve, il giorno prima, le aveva chiesto se volesse partire con lui per New York, per poi volare verso qualche isola sperduta per una settimana...di fuoco! Così l'aveva definita. Era rimasta nel dubbio per qualche minuto, poi però aveva declinato anche il suo invito.

Alla fine non partiva mai, non finché Grace era in città. Sperava che quest'anno, visti gli sviluppi con Jake, avrebbe accettato di rimanere con loro almeno fino a fine settembre.

Sollevò il poggiatesta del lettino per poter guardare meglio verso la piscina. Simon faceva bella mostra di sé dall'altro lato della vasca olimpica, vicino ai trampolini più alti: dirigeva il traffico di ragazzi che si cimentavano nei tuffi.

Era davvero bello in costume. La sua schiena abbronzata era così muscolosa che sembrava di osservare le dune del deserto mentre si modificano con la forza del vento, così morbide e seducenti. Ed era solo di spalle!

Andrea conosceva alla perfezione ogni addominale che componeva la sua tartaruga, ormai. L'aveva così ossessionata con gli esercizi addominali, quand'erano ragazzi, che adesso non perdeva occasione per trovargli qualche insignificante difetto, solo perché lui se ne preoccupasse subito.

Non c'erano dubbi. Simon era di una bellezza stupefacente, ma era anche ossessionato dal suo fisico e dal mantenerlo sempre perfetto. Erano anni che lo sfotteva per questo. Solo che lui rispondeva quasi sempre con un complimento alla bellezza di Andrea.

Sorrise e sospirò.

Un tempo, quando ancora era serena, Simon l'aveva amata. Sapeva che, ad un certo punto, la sua amicizia era diventata qualcosa di più.

Forse, per qualche mese, anche lei aveva creduto di amarlo.

Aveva perso la verginità con lui ed era una delle poche donne a poter dire che la sua prima volta era stata meravigliosa. Lo poteva affermare con orgoglio, ma solo grazie alla dolcezza e all'affetto che Simon le riservò quella notte.

Fu proprio quello però, lo sbaglio. Quella notte capì che non avrebbe mai potuto amarlo.

No!

Lo amava tantissimo, sarebbe morta senza di lui, ma non lo amava nel modo che avrebbe voluto lui.

Con gli anni, Simon aveva capito che il loro affetto era fraterno e non di più. Non aveva mai voluto chiedersi se aveva smesso di sperare o, semplicemente, si era reso conto, come lei, che il loro affetto era diverso dall'amore.

In fondo erano figli unici entrambi, adesso era orfana anche lei, ma lui lo era dall'età di cinque anni. Forse per questo riuscì a starle vicino quel terribile mese dopo la morte di Elisabeth. Il suo migliore amico conosceva fino in fondo il dolore che provava lei in quel momento.

Non aveva conosciuto i genitori di Simon. Fortunatamente, gli avevano lasciato un'enorme villa, con la cui vendita aveva potuto guadagnare abbastanza denaro per poter sempre vivere tranquillo. O almeno così era stato dopo aver raggiunto la maggiore età.

Ricordava ancora nitidamente quel giorno al liceo, mentre usciva dall'istituto scolastico scherzando con Grace e le sue amiche.

Vide con la coda dell'occhio un ragazzino biondo, doveva avere più o meno sedici anni a quel tempo: la testa bassa, le mani intrecciate nei capelli lunghi fin sotto le spalle, i gomiti sulle ginocchia, seduto sullo schienale di una delle panchine vicine alla fermata dell'autobus.

Andrea (#Wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora