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THE PC LOVER

«Dovresti comprarti delle scarpe nuove» mi disse Olive, osservando con una smorfia le mie vecchie Chuck Taylor.

Alzai gli occhi al cielo. «Ho altre scarpe, Olive, non ho bisogno di comprarne di nuove.»

Olive continuò a gironzolare per il negozio, senza prestare molta attenzione alla mia risposta.

Prese un vestito rosso dalla gruccia e me lo accostò al petto, piegando la testa da un lato all'altro, con espressione concentrata.

«Dovresti provarlo» esordì infine.

Le strappai il vestito di mano e lo rimisi al suo posto. «No, dobbiamo andare da Walmart. Sei in questo negozio da ormai mezz'ora e io inizio a stancarmi.»

«Andiamo, Ika, non puoi trascinarmi fuori di casa e pretendere che passi tutta la giornata da Walmart

Sbuffai e incrociai le braccia al petto. «Ma è per questo che siamo qui.»

Avevo supplicato Olive di accompagnarmi da Walmart perché avevo assoluto bisogno di alcuni materiali per poter assemblare un nuovo computer.

Quello che avevo prima si era tragicamente rotto, probabilmente per via di tutti gli esperimenti da principiante che attuavo giornalmente su quel pc... ma non stava lì il punto.

Dovevo comprare quei materiali e poi correre a casa per iniziare a montare il pc, così sarei stata finalmente libera di finire il mio modellino di aeroplano.

Era un vecchio modello usato che avevo scovato qualche tempo fa in un mercatino delle pulci. Mi era piaciuto così tanto che avevo deciso di comprarlo e portarlo a casa per aggiustarlo e l'operazione stava procedendo abbastanza bene.

Stavo persino cercando di modificarlo in modo che potesse volare più in alto.

«Uff, d'accordo, d'accordo. Ma si può sapere come hai fatto a rompere l'ennesimo computer?» Mi chiese, mentre si avviava verso l'uscita del negozio.

La seguii, trionfante. «Sarebbe troppo lungo da spiegare.»

Lei scosse la testa e insieme attraversammo la strada dirette verso l'enorme insegna azzurra di Walmart.

Un'ondata di aria calda ci investii non appena mettemmo piede nell'edificio e io mi misi a correre a perdifiato verso il reparto di elettronica, con Olive che mi seguiva a passo più sostenuto.

Una volta arrivata, mi ritrovai circondata da tecnologia su tutti i fronti e mi sentii a casa.

Con un sorriso a trentadue denti, mi immersi tra gli scaffali alla ricerca del materiale che mi serviva.

«Cos'hai detto che devi comprare?» chiese Olive, guardandosi intorno con sguardo curioso.

«Un alimentatore, un hard disk, della pasta termica-»

«Pasta termica? Che roba è?» mi interruppe confusa.

Alzai gli occhi al cielo. «È una pasta che va messa sul processore per far aumentare la conducibilità del ca-»

«Sì, sì, d'accordo. Questa roba da nerd mi fa venire mal di testa. Non capisco perché non puoi semplicemente comprartene uno, invece di spendere ore ed ore ad assemblare tutti quei pezzi.»

«Perché me l'hai chiesto, allora?» Mi fermai davanti uno scaffale con sopra esposta una vasta scelta di hard disk e lessi attentamente le etichette. «E comunque, per il genere di cose che combino io, ho bisogno di un computer personalizzato. E poi spendo di meno» aggiunsi infine, facendo spallucce.

Perfect DaughterWhere stories live. Discover now