POV MAX (Cap 2.3)

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MAX

Noah alzò lo sguardo verso di me e lo vidi irrigidirsi. Sgranò gli occhi e giurai di averlo visto trattenere il fiato.

Provai un piacere contorto nel vederlo così spaesato, terrorizzato, come se non riuscisse a credere ai suoi occhi.

Il senso di colpa che gli vidi negli occhi servì solo ad infiammarmi ancora di più.

Non ero tipo da portare rancore, chiunque mi conoscesse lo sapeva bene.

L'odio era un sentimento con cui non andavo d'accordo. Un sentimento che non avevo mai provato per davvero fino a due anni fa.

Danika si voltò verso di me ma tutta la mia attenzione era rivolta verso Noah.

Più guardavo il suo viso, più i ricordi premevano per uscire, ma li ricacciai indietro.

«M-max Lahey?» Balbettò, il panico negli occhi. «N-non pensavo di trovarti qui, a Cambridge.»

Be', siamo in due, pezzo di merda.

«Mi sembra di aver capito che Danika non ti vuole qui» continuai, freddo.

Riuscivo a sentire lo sguardo insistente di Danika sul mio viso, ma lo ignorai.

«No, no, certo, stavo... stavo andando via.»

Strinsi più forte i pugni. Solo sentire la sua voce era sufficiente per mandare in tilt il mio sistema nervoso.

Vidi con la coda dell'occhio Danika lanciargli un'occhiata interrogativa.

«Buon compleanno, Danika» disse, prima di voltarsi e confondersi fra la folla.

Tenni lo sguardo rivolto nel punto in cui era sparito mentre Danika si voltava a guardarmi.

«Cosa è appena successo?»

Mi girai verso di lei e sentii parte della rabbia abbandonarmi all'istante.

Bastava guardare quegli occhi color ghiaccio per acquietare il caos nella mia mente.

«Mi dispiace di essere arrivato così tardi. Ho avuto un imprevisto e...» mi passai una mano sul viso, incapace di continuare. «Lo capisco se sei arrabbiata, non sto cercando di giustificarmi, mi disp-»

«Come conosci Noah Black?»

Quella domanda mi spiazzò. La sua espressione era impassibile, per cui non riuscii a capire cosa stesse davvero provando.

Era arrabbiata? Mi odiava? Avevo rovinato tutto?

Cercai disperatamente di carpire qualcosa dal suo viso, ma non ci riuscii.

Distolsi lo sguardo, le spalle rigide. «Potrei farti la stessa domanda.»

Ero davvero curioso di sapere come facesse Danika a conoscerlo.

La risposta che ne seguii mi lasciò di stucco.

«È il mio ex ragazzo.»

Il suo ex ragazzo?

Mi voltai di scatto verso di lei. «Quel patetico esempio di uomo era il tuo ragazzo? Dimmi che scherzi.»

Una ragazza meravigliosa come Danika non poteva davvero essere caduta nelle grinfie di un pezzo di merda.

Mi venne voglia di rincorrere Noah Black per riempirlo di botte.

Non ero mai stato un fan della violenza, ma quel ragazzo faceva uscire fuori il peggio di me.

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