Insieme - Capitolo 11

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Parcheggio l'auto e rimango seduta a guardare fisso davanti a me.

Non ce la farò mai a guardarti negli occhi senza farti capire che qualcosa non va.

Sicuramente te ne accorgerai subito e comincerai a fare domande, alle quali dovrò per forza di cose rispondere.

'Scendi' mi giro e vedo Lin in piedi accanto alla macchina.

Apre la portiera e mi ripete 'Scendi'

'Da come lo dici sembra che tu voglia picchiarmi' le dico accingendomi ad uscire dall'auto.

'Te lo meriteresti ma sai che non lo farei mai' chiude lo sportello subito dopo avermi fatta scendere 'per colpa tua ho tradito Nadia'

'Colpa mia? Perché invece tu dov'eri? No perché non mi sembra che la cosa ti sia dispiaciuta più di tanto sai?'

'Certo, non sono mica di ferro.' almeno questo lo ammette 'Però non so perché quando hai nominato Finn mi è sembrato che fosse una cosa che dovevamo assolutamente fare'

'Eravamo ubriache Lin, che c'entra adesso Finn che nemmeno esiste oltretutto'

Non posso credere che ora voglia dare la responsabilità a Finn.

'Se proprio vogliamo dare la colpa a qualcuno io la darei a Maia. Se non fosse stato per lei...' .

'È vero ma non sarebbe meglio prendersela direttamente con il tipo che l'ha sedotta? almeno evitiamo rancori tra di noi'

'Giusto, e poi in effetti è la verità, la colpa è sua'

Rimaniamo qualche secondo in silenzio guardandoci. È chiaramente un compromesso ma almeno smetteremo di rinfacciarcelo a vicenda.

'Non ho capito cosa dobbiamo fare' mi chiede cambiando discorso e tornando al vero motivo per il quale ci troviamo in quel posto.

'Alycia ha detto che Maia dovrebbe essere li.' le dico indicando un locale dall'altra parte della strada 'Mi ha chiesto di controllare che stia bene'

'Però onestamente non capisco cosa possiamo fare, per come stanno le cose abbiamo le mani legate'

'Lo so, infatti entriamo, appuriamo che sia viva e ce ne andiamo. Non voglio altri problemi.'

Lin annuisce e ci apprestiamo ad entrare nel locale.

Appena dentro cerco di mettere a fuoco tutto quello che vedo, il mio sguardo va subito verso il bancone. Esamino uno ad uno tutti gli avventori che sono seduti sugli sgabelli e alla fine la vedo, Maia, seduta da sola con aria annoiata mentre digita sul suo cellulare.

'Eccola' dico a Lin indicando la ragazza al bancone. Le faccio segno di sederci ad un tavolo abbastanza distante per evitare di farci vedere. 'pare che stia bene'

'Dici?' lei sembra meno convinta ' a me sembra che stia una schifezza'

Infatti sta proprio una schifezza ma, conscia del fatto di non poter far nulla per aiutarla, l'unica cosa che posso fare è auto convincermi che in fondo stia abbastanza bene da poterla lasciare li con il tipo.

'Lin, è una sua scelta e sinceramente dopo tutto quello che è successo mi rifiuto di inseguirla ancora'

'Brava, specialmente non seguirla al bagno'

Preferisco non rispondere a questa sua ultima affermazione e continuo a controllare Maia.

Sto cercando mentalmente in tutti i modi di scaricare tutta la colpa su quello pseudo attore/spacciatore di cui Maia si è infatuata, ma so che il mio risentimento è tutto rivolto verso di lei. Se mi fossi fatta gli affari miei invece di cercare di aiutarla tutto questo non sarebbe successo.

Elycia - Inferno e ParadisoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant