Insieme - Capitolo 13

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'Non mi sembra di averti invitato a entrare' ho  alzato la voce, ma a quanto pare la cosa non gli ha fatto né  caldo né freddo. Preferisco comunque non rimanere  vicino la porta, spero ancora di convincerlo ad  andarsene subito 'E poi perché Maia dovrebbe essere qui?'

Lui si gira e mi guarda con aria di sfida.

'Forse perché l'hanno vista andare via in fretta e furia dal locale con una ragazza bionda?'

'Davvero?' la mia risata serve a mascherare l'agitazione 'ti faccio presente che il settanta per cento delle donne a LA sono bionde' non l'ho convinto, si avvicina con aria minacciosa.

'Maia non è qui' lo ripeto, mantenendo la voce ferma 'e sei pregato di uscire da casa mia'

Senza scomporsi  minimamente continua ad avvicinarsi, mi passa accanto e chiude la porta che fino a quel momento avevo tenuto aperta.

'Non me ne andrò senza Maia'

Ma questo sta proprio fuori di cervello, credo sia meglio cercare di prenderlo con le buone, comincio a temere che questa storia possa finire male.

'Hai provato a chiamarla al telefono?' gli dico per risultare credibile. Poi con molta calma prendo il mio cellulare ' se vuoi la chiamo io'

Si avvicina di scatto e mi toglie il telefono di mano.

'Non ti preoccupare' si guarda intorno incuriosito, poi lo vedo andare verso le camere da letto.

'Non sono preoccupata solo infastidita e stanca, perché Maia non è qui e vorrei continuare a dormire in santa pace' si avvicina alla porta della mia stanza e mette la mano sulla maniglia.

'Ti sconsiglio di aprirla è la camera del mio coinquilino, ti assicuro che non ama essere svegliato'

Sentendo le mie parole si ferma un attimo, cerca di capire se sia il caso di aprire o meno la porta, ma la mia speranza che rinunci a farlo svanisce quando lo vedo abbassare la maniglia e spingere il braccio in avanti. Lui entra e io lo seguo a ruota, accende la luce e subito dopo impreca.

'Non c'è' si volta verso di me 'non avevi detto che il tuo coinquilino stava dormendo?'

'Infatti, era quello pensavo'  non so se sono riuscita a mascherare il mio stupore, dentro quella camera avrebbe fotto esserci propio Maia.

[FUORI CAMPO ELIZA]

Finalmente!
L'aria di LA ti accarezza la pelle e tu sei felice di essere tornata.

Sali sul Taxi e ti prepari a rivederla.

Maia è in salvo a casa sua e tutto sembra andare per il verso giusto. L'unico problema che ti rimane è quello che riguarda Dave, ma sei determinata a risolvere anche quello.

Ora l'unica cosa che desideri  è rivederla, abbracciarla. Chiudi gli occhi immaginando le sue labbra e ti rilassi sul sedile sorridendo. Manca poco per arrivare quando squilla il telefono, guardi il display e rispondi.

'Maia già sveglia?' sei felice di sentirla e il tono della tua voce lo fa chiaramente capire.

'Alycia' quella che senti invece è una voce chiaramente terrorizzata 'lui è qui, è entrato in casa'

'Lui chi?' non fai in tempo a domandarlo che già capisci di chi sta parlando 'tu dove sei?'

'Sono in camera di Eliza' risponde a bassa voce 'lei gli sta dicendo che io non sono qui, forse se non mi trova se ne va'

'É probabile' pensi a qualche soluzione ma cominci ad agitarti e ti trema la mano 'Nasconditi'

Senti dei fruscii mentre Maia si nasconde sotto il letto e fai cenno all'autista che ti guarda dallo specchietto retrovisore 'Per favore chiami la polizia e dica che c'è un'emergenza all'indirizzo che le ho dato, un estraneo è entrato in casa' l'uomo annuisce alla tua richiesta e tu torni a parlare al telefono.

Elycia - Inferno e ParadisoWhere stories live. Discover now