Infinito Parte -13- A.

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Sembra passato un secolo da quando stavamo insieme e vederti qui davanti a me, immobile, indecisa,  senza sapere cosa dire, mi fa venire voglia di correrti incontro per toglierti definitivamente dall'imbarazzo che evidentemente ti sta bloccando.

Sarebbe estremamente facile ora avvicinarmi a te e fare il prossimo passo al posto tuo.

Sono quasi certa che non ti opporresti, al contrario, quasi sicuramente ti farei un enorme favore se fossi io ad avvicinarmi ulteriormente a te.

La voglia di farlo è forte e la sto trattenendo a fatica.

Cerco con tutte le mie forze di mantenere la calma, dall'espressione del tuo viso non ti sei accorta di quanto sono agitata  e voglio continuare a mantenere il vantaggio che ho in questo momento su di te. Continuo a conservare questo sorriso tranquillo sulle labbra anche se dentro di me c'è una guerra in atto.

E tu sei così tenera ora, sembri completamente indifesa, hai paura che lasciandoti andare soffrirai di nuovo e per quanto io possa giurarti all'infinito che non succederà, sei consapevole che questo  non dipenderà solo da me.

Ma devi fare in fretta Eliza, non potrò resistere ancora molto, senza contare il fatto che qualcuno potrebbe passare in questo corridoio da un momento all'altro.

'Ehi' ripeto allargando il sorriso per tranquillizzarti sperando che riacquisterai preso la parola 'tutto bene?'

'Si scusa, volevo solo...' fai di nuovo un pausa.

Continuando di questo passo non inizieremo mai questo discorso, faccio un cenno con la testa per farti continuare ma tu continui a fissarmi. Il tuo sguardo si è posato sulle mie labbra già un paio di volte e hai cercato di non farmelo notare passandoti ogni volta le dita sugli occhi.

Fai una tenerezza infinita in questo momento ed io mi sento un po' un cacciatore di fronte alla sua preda inerme. Non ho nessuna intenzione di mollare la presa con te e tu lo sai, sai che le tue difese stanno crollando e che l'unico modo che avresti per poter fuggire da me sarebbe non vedermi, non avere di continuo questa tentazione sotto gli occhi. Purtroppo per te, lavoreremo insieme per altri sei mesi e se dopo appena una settimana di lavoro sei già qui davanti a me a guardarmi in questo modo, non credo resisterai fino alle fine delle riprese.

'Volevo solo discutere con te di alcune scene' dici tutto d'un fiato per poi schiarirti immediatamente la voce ormai rauca a causa dell'intensa respirazione causata dal nervosismo.

'Va bene' faccio un cenno verso il mio camerino e aspetto il tuo assenso prima di riprendere a camminare 'ho bisogno di bere, a furia di ballare mi è venuta sete' .

Appena entrata mi avvicino alla bottiglia d'acqua che ho sul tavolino e comincio a versarla in due bicchieri. Evito di girarmi mentre entri anche tu per non metterti in imbarazzo o, peggio ancora, metterti sulla difensiva. Mi giro  solo quando sento la porta chiudersi e respiro a fondo.

Non è facile nemmeno per me questa situazione ma una di noi due deve cercare di rimanere lucida, ed è chiaro che non puoi essere tu a farlo.

Allungo il braccio porgendoti il bicchiere e sei costretta ad avvicinarti di più per prenderlo. 

La tua mano però si posa sulla mia e ci rimane, la guardo e capisco da come la tieni che non hai nessuna intenzione di lasciarmi. Ho ancora io la presa sul bicchiere mentre la tua mano scivola sulla mia. Alzo la testa e incontro i tuoi occhi, l'intensità con cui mi guardi mi riporta indietro di qualche mese, è desiderio quello che leggo in quel profondo blu che ora mi guarda come se fosse la prima volta che mi vede.

Ma non è la prima volta, ne abbiamo passate tante insieme. 

Eppure ora, in questo preciso momento, è come se lo fosse. Il desiderio e la passione che esprimi in un solo sguardo mi colpiscono, mi manca il respiro e comincio a perdere il controllo della situazione.

Elycia - Inferno e ParadisoWhere stories live. Discover now