Insieme - Capitolo 16

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'Alzati Clarke'

 Guardo l'orologio sul comodino. Le 7.30 A.m. 

'Ma tu sei pazza ripassa tra un paio d'ore e ne riparliamo' le rispondo richiudendo gli occhi e sistemandomi sul cuscino. 

'Alzati subito, lo hai promesso e adesso ti alzi e vieni a correre con me'

Oh mio dio non riesco a credere a quello che le ho sentito dire.

 Rido sguaiatamente.

 'È impossibile che io ti abbia fatto  una promessa simile cara Lin' 

Lei tira fuori il suo cellulare e me lo piazza in un orecchio avviando la registrazione. 

'Io Clarke kom skaikru prometto che domani mattina presto verrò a correre con te, sei contenta ora?' poi si sente la mia risata idiota e Marie che mi chiama a ballare. 

'Non è possibile, ma quanti ne avevo bevuti?' 

'Ne avevi bevuti tre' 

'Non vale, è ovvio che non fossi in me in quel momento, mi oppongo' 

'Non siamo mica in tribunale!' ridacchia lei 'Hai promesso e quindi ora ti alzi e vieni a correre non accetto scuse.' 

Maledizione, quando ci si mette niente riesce a dissuaderla dal raggiungere l'obiettivo che vuole raggiungere. 

'Mi hai incastrata, se mi avessi fatto la stessa domanda dopo due drink col cavolo che ti avrei fatto una promessa così assurda' 

'Lo so, per questo te l'ho chiesto dopo il terzo per chi mi hai presa.' 

Mezz'ora dopo siamo sulla strada a correre. 

Lin con un'eleganza invidiabile, schiena eretta, nemmeno una goccia di sudore, sorriso sulle labbra, i capelli raccolti in una coda che dondolano tenendo un ritmo perfetto. Per non parlare del fisico sodo e visibilmente allenato. 

E poi ci sono io che la seguo. Sembro una poveraccia che ha perso l'autobus e che lo insegue, il sudore già mi bagna la maglietta, la fatica mi ha già incurvato la schiena e i capelli sembrano appena usciti dalla sauna. 

Ok ci ho provato, ma lentamente mi fermo e poggio le mani sulle gambe scaricandoci tutto il perso del corpo, il respiro affannoso fa chiaramente capire che sono allo stremo.

Lin si accorge che non sono più accanto a lei e infastidita torna indietro correndo leggiadramente.

 'Beh? Che ti succede' mi domanda appena arriva davanti a me. 

'Direi che per oggi può bastare' dico con fatica ' quanti chilometri abbiamo fatto?' 

'Stai scherzando vero?' lei ride e poi sfila il cellulare dal braccio dove lo teneva fissato e mentre lo mette davanti ai miei occhi esclama ' 570 metri!!!!' 

'Mamma mia 570 sono tanti!!!'

'Stai proprio messa male Clarke!' mi passa la bottiglia d'acqua 'camminiamo un po' poi rifacciamo un po' di corsa' 

Bevo un sorso d'acqua e dopo pochi minuti riesco a raddrizzare la schiena. 

'Non capisco come sia possibile che tu dopo 570 metri sia già distrutta mentre a letto eri una furia scatenata' 

Elycia - Inferno e ParadisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora