Capitolo 35

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Sto seduta a fissare Harry, con gli occhi sbarrati mentre cerco di capire cosa mi ha appena detto. Pensavo che mi stesse prendendo in giro quando mi ha detto che era la sua ex-fidanzata ma il modo in cui ha raccontato ciò che lei ha fatto e lo sguardo nei suoi occhi mentre ricordava cosa era accaduto poteva essere solamente la verità. Era ferito, e lo era ancora, non credo di averlo mai visto così distrutto prima d'ora. Se questo è ciò che prova al solo parlarne, non riesco nemmeno ad immaginare il tipo di luogo in cui si trovava mentre accadeva tutto questo.

"Puttana" improvvisamente mormoro prima che riesca a fermarmi.

Mi copro la bocca non appena le parole mi escono dalla bocca facendo sorridere Harry.

"Ooh Ella ha detto una brutta parola" sottolinea lui con un sorriso anche se sono certa che stia solo cercando di allontanarsi da quegli oscuri ricordi e non lo biasimo per questo. Una cosa è portare qualcuno a rompere con te ma essere usati solo per arrivare ai tuoi soldi è una cosa da far schifo. Farsi coinvolgere da qualcuno e fidarsi in tutto e per tutto di quella persona solo per vederlo andar via, non riesco ad immaginare a qualcosa di peggio.

"Sai, ho aspettato" ride come se fosse tutto assurdo "l'ho aspettata per due giorni pensando che sarebbe tornata indietro per dirmi che era stato tutto un equivoco. Pensavo che forse le donne all'ospedale si fossero sbagliate o che avessero prenotato sotto un altro nome o che forse erano andate di corsa all'emporio e che fosse accaduto loro qualcosa o che fossero state rapite. Ho pensato a qualunque scusa poco convincente, cercando di respingere il pensiero che lei se n'era davvero andata via. Una volta che ho finito le scuse e mi sono reso conto che non sarebbe tornata da me, mi sono dato all'alcool per non dover affrontare la realtà. Dopo avermi visto andare in giro depresso per un paio di mesi, buttando via i miei giorni, alla fine si è impuntato e piano piano ho smesso di bere. Ma dopo aver smesso di bere, mi sono buttato sulle donne. Immagino che tu conosca la storia" mi guarda e io gli faccio un sorriso. Un sorriso comprensivo.

Non sono d'accordo con il modo in cui l'ho visto trattare le donne in questi anni ma in un certo senso lo capisco.

"Mi dispiace Harry. Non per come l'ho chiamata ma per quello che ti ha fatto. Non riesco a credere che qualcuno possa fare una cosa come questa. E a te? Non dovrebbe accadere a nessuno ma più di tutti a uno come te".

"Perché?" ride beffardo "Sono io l'idiota che ci è cascato. Semmai lei è stata furba. Mi ha scelto per un motivo. Sapeva che sarebbe stato facile prendersi gioco di me. Uno studentello ingenuo con più soldi di quanti ne avesse bisogno. Un cretino che credeva davvero nell'amore."

"Tu non sei un cretino Harry. Beh, no scusa un po' cretino lo sei qualche volta ma non nel senso in cui pensi di essere" gli sorrido così sa che sto scherzando e lui mi sorride di rimando.

"Tu non eri un cretino, eri solo innocente. Detesto che ti abbia fatto questo Harry. Non riesco nemmeno a cominciare a pensare perché ti abbia lasciato per un po' di denaro. Deve essere una pazza ad averti lasciato andare" dico, guardando quei brillanti occhi verdi che non riesco a pensare di non vedere nemmeno per un solo giorno.

"Può darsi" dice alzando le spalle.

"Harry per favore. Quella ragazza è uno spreco di spazio che sta occupando la tua mente".

"Mhmm" borbotta e si vede che sta pensando a qualcosa. Le sue sopracciglia sono un po' corrucciate e formano una piccola ruga tra loro mentre gioca con il labbro.

"Harry" dico il suo nome per attirare la sua attenzione e finalmente mi guarda "sai che io non ti farei mai una cosa del genere, giusto?"

"Lo so" dice annuendo e immediatamente le mie spalle tese si rilassano.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now