Capitolo 47

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Punto di vista di Harry.

Sono quasi le tre del pomeriggio e sono finalmente a casa dopo aver dato una mano a Jodi a pulire l'appartamento. L'acqua che accarezza il mio corpo nella doccia non aiuta a distrarmi dalla vocina che mi dice di sbrigarmi ed a dire a Ella di me e della sua migliore amica. Non capisco perché Jen non mi lasci stare. Nessuno deve fottutamente sapere di questa cosa, specialmente Ella. Non sapevo nemmeno di dovermi preoccupare di questa merda, ma Jen non la vuole piantare e mi sta facendo impazzire. Mi avvolgo una salvietta ai fianchi una volta uscito dalla doccia e parlando del diavolo...il telefono squilla. Ancora. Guardo lo schermo e vedo il nome di Jen. Ma che fottuta sorpresa penso gettando il mio telefono sul letto ignorando la chiamata. Per quanto me ne frega può andare a farsi fottere. Le ho già detto che con Ella è diverso, quindi deve passarci sopra e lasciarci stare. È stato il suo ragazzo ad essere così stupido da rivolerla dopo che io e lei ce la siamo spassata, quindi perché importa più? Io l'ho lasciata stare, adesso lei deve lasciar stare noi. Più facile di così.

Un paio di minuti più tardi il mio telefono suona ancora. Lo afferro dal letto velocemente, pensando di bloccare la tastiera silenziando la chiamata, quando vedo il nome di Ella.

"Hey babe" le dico sperando di mascherare la rabbia che Jen mi fa provare quando mi chiama tutte le fottute ore.

"Hey" dice timidamente, e so che è per via del nomignolo che le do tutte le volte che parliamo.

"Che c'è?" le chiedo mentre mi asciugo i capelli con la salvietta prima di gettarla nel cesto della biancheria.

"Sono stata all'agenzia immobiliare in città prima, e mi hanno informata che hanno alcuni appartamenti disponibili da vedere oggi, quindi mi chiedevo se ti andasse di dare un'occhiata con me?"

"Oh"

"Non devi per forza...solo...io non sono molto pratica della zona e quindi...io stavo...non ti preoccupare, sei probabilmente già impegnato comunque. Chiederò a Jodi..." tentenna, e so che è perché pensa che io non voglia.

Certo che voglio, solo che non immaginavo avrebbe traslocato così velocemente.

"Verrò con te" dico nonostante preferirei che lei stesse a casa.

"Sei sicuro? Non devi"

"No, voglio" dico mentre estraggo il mio cappotto dall'armadio. "A che ora la prima visita?"

"Tra circa mezz'ora. È a Crashaw o qualcosa di simile? Non lo so" dice con una piccola risata, e la immagino mentre prova ad orientarsi in città con il suo stupido Navman, quella cosa è un dolore nel sedere. Sarei dovuto andare con lei stamattina, così non si sarebbe persa.

"So dov'è. Ci vediamo lì tra 20 minuti, okay?"

"Okay, a presto" dice attaccando.

Dopo aver tentato di spiegare a Louise le regole della mia stanza, per esempio quella di starne lontana, decisi di lasciar stare, dato che l'unica reazione che ricevuta è stata un sorriso ed un cenno di assenso, quindi presumo che non abbia capito cosa intendo per 'starne fottutamente fuori'. Sembra un po' stranita ma imparerà quando troverà me e Ella che scopiamo sul letto...o contro al muro. Ogni modo mi va bene.

Dopo un breve tratto in macchina per Londra arrivo all'indirizzo che mi ha scritto Ella circa 5 minuti fa. Vedo la sua macchina parcheggiata e noto la sua piccola figura seduta al posto del guidatore che cerca di scaldarsi le mani con il riscaldamento dell'auto. Busso al finestrino spaventandola, nonostante sorrida subito quando vede che sono io.

Trema appena esce dall'auto nonostante indossi uno spesso cappotto ed i jeans. Una volta che ha chiuso la macchina la prendo per i fianchi e la tiro a me dandole un lungo ed appassionato bacio.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now