Capitolo 83

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"Louise" sorrido accogliendola immediatamente in un abbraccio appena apre la porta.

"Ms. Ella! Dove sei stata? Mi hai lasciata tutta sola con i ragazzi" scherza chiudendo la porta dietro di me e guidandomi attraverso la cucina e la sala da pranzo.

Io mi limito a sorridere e fare spallucce, gesto al quale lei reagisce alzando gli occhi al cielo, qualcosa che ero sicura avesse assorbito da Mr. Styles.

"È molto silenzioso qui, sai? Sarebbe bellissimo se tornassi qui. Mr. Styles parla dei suoi piani per farti ritornare da noi tutto il tempo" disse Louise.

"Lei sa che la rivoglio con noi" dice Mr. Styles con un sorriso debole appena raggiungiamo la sala da pranzo.

È nella sua sedia a rotelle avvolto in una coperta e con una cuffia con una macchina al suo fianco che è collegata a lui tramite dei tubi sotto alla coperta.

Prendo un respiro profondo e cerco di non mostrare il mio shock, sorrido, ma so che lui ha compreso il mio stato, quindi mi rivolge un caldo sorriso e mi tende la mano.

"Come stai, mia cara?" chiede un po' provato dandomi una leggera strizzata alla mano prima di invitarmi a sedermi di fianco a lui a tavola.

"Sto bene Mr. Styles, e Lei?" chiedo cercando di non guardare la macchina intimidatoria di fianco a me.

"Ho molto freddo" risponde stringendosi ulteriormente nella coperta.

"Si, quest'inverno è terribile" commento guardando fuori.

Sono sicura che ad un certo punto nevicherà. Sono abituata al freddo di casa, ma non è mai come questo. È cosi buio fuori che non voglio quasi mai uscire con questo tempo.

"Vuole pranzare adesso, Mr. Styles?" chiede Louise dalla soglia della cucina con un piccolo sorriso.

"Si, grazie" risponde gentilmente.

Mr. Styles è sempre stato gentile ed educato al lavoro, ma mai così. Ora è fragile ed apprezza tutto ciò che succede attorno a lui; sorride ai piccoli gesti ed aiuti da parte delle persone vivendosi ogni minuto della giornata.

"Ti vanno bene le frittelle di mais?" chiede avvicinandosi al tavolo.

"Perfetto" rispondo con una scrollata di spalle e lui mi sorride.

"Si, Harry ha detto-" sorride guardandomi negli occhi in cerca di una qualche reazione che però io tengo lontana cercando di non pensarci troppo. "Stavo per chiedere le omelettes, ma Harry ha detto che a te non piacciono tanto" Mr. Styles inarca di nuovo le labbra in un sorriso e capisco che sta cercando di farmi arrivare un messaggio.

"Ha ragione" rispondo afferrando una brocca di acqua dal tavolo e versare due bicchieri per distrarmi.

"Il mio ragazzo è a lavoro oggi. Sta imparando come essere il grande capo della Compagnia" commenta con fierezza.

"Come sta andando?" non riesco a non chiedergli, sono sinceramente incuriosita da come stia gestendo tutto ciò.

"Molto bene, credo. Non si fa ingannare da nessuno, questo è certo. O almeno è ciò che ho sentito dai miei ex colleghi che ora lavorano assieme a lui.

Ridacchio appena immaginando Harry in un vestito nero che guarda male coloro che entrano nel suo ufficio e cercano di liquidare delle pratiche terminate solo a metà. A Mr. Styles capitavano sempre ed io e lui ci ridavamo sempre su. Mr. Styles rispondeva loro di ritoccare alcune cose o di rifarle, ma non riesco ad immaginare Harry che gestisce il tutto in modo così gentile, più che altro ce lo vedo a guardarli malissimo come offeso dal lavoro e le idee fornitegli.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now