Capitolo 59

6.5K 202 16
                                    

Punto di vista di Ella.

Il tragitto in auto fino all'ospedale è silenzioso, Harry guida per le strade impegnate di Londra ed è visibilmente turbato. Mi allungo per dargli la mano che ha posato sulla coscia, non per niente in modo rilassato. Lui la mette sulla mia e sembra rilassarlo un pochino. Incrociamo le dita e gli do una leggera strizzata ottenendo finalmente la sua attenzione. Prova a rivolgermi un piccolo sorriso che però non gli fa brillare gli occhi, i quali sono evidentemente preoccupati e in panico.

Arriviamo finalmente all'ospedale e parcheggiamo un po' lontano dall'ingresso nonostante ci siano diversi posti vuoti, immagino che Harry abbia bisogno di un po' di tempo per organizzare i pensieri.

"Tutto okay?" chiedo appena chiude la macchina e si dirige verso di me.

Sospira sonoramente prima di prendermi la mano e baciarmela, "Sono contento che tu sia qui, grazie per essere venuta".

Gli rivolgo un piccolo sorriso prima di prenderlo a braccetto. Voglio che lui sappia che sarò lì per lui in ogni occasione, ma più ci avviciniamo all'ingresso, più sento che si sta allontanando mentalmente da me. Una volta giunti alla reception Harry fornisce le sue generalità alla giovane donna che ci da quindi informazioni su dove si trovi Mr. Styles.

Ci incamminiamo lungo il tedioso corridoio piastrellato di bianco e verde e illuminato fuori modo dalle luci all'altezza delle nostre teste. Ogni stanza che oltrepassiamo racconta storie diverse: chi è da solo, chi festeggia con le famiglie, genitori confusi, chi prega in silenzio, pazienti arrabbiati, l'anziano uomo che non capisce cosa stia succedendo, chi piange, e chi è felice.

L'ultimo scenario è quello che spero di trovare nella nostra stanza, spero che chi la abita sia felice e stia festeggiando le notizie che ha appena ricevuto. La parola chiave qui è speranza, nonostante ciò che mi ha detto il Dottore non sembra far ben sperare. Harry non guarda in nessuna delle stanze e non rivolge attenzione agli infermieri e Dottori che incrociamo, tiene la testa bassa e la mano stringe decisa la mia.

Raggiungiamo finalmente la stanza di Mr. Styles, la numero 39A. Harry spinge la maniglia aprendo lentamente la porta rivelando una grande stanza, ovviamente una delle migliori del reparto; non mi sarei aspettata nulla di meno da Mr. Styles, sarà sempre un uomo di classe. Seguo Harry esitante, lui mi guida ancora tenendomi per mano. Oltre la tenda color crema vediamo Mr. Styles, e non riesco a non sorridere ampiamente. Nonostante abbia un'endovena installata e piccoli tubi che gli escono dal naso sembra...normale. È seduto sul letto e sta guardando la tv bevendo un tè caldo, e quando ci vede il suo sorriso non potrebbe essere più gioioso.

"Ella, Harry, sono così contento che siate venuti" mi faccio violenza per non correre da lui ed accoglierlo in un lungo abbraccio.

Probabilmente non dovrei, dato che 1) non so quando lui sia fragile ora, e 2) dal modo in cui Harry mi stringe la mano non credo mi voglia da nessuna altra parte che accanto a lui.

"Salve Mr. Styles" dico dando ad Harry una leggera gomitata dato che noto che si è praticamente immobilizzato di fronte a suo padre.

Posso solo immaginare che cosa gli passi per la mente ora, quello sul letto è l'uomo che Harry ha ammirato ed adorato per tutta la vita, eppure eccolo qui, in ospedale con macchine ed aghi attaccati.

"Hey papà" mormora Harry e prova a rivolgergli un sorriso sincero, nonostante io veda il dolore che gli sta causando vedere suo padre in questo stato.

"Andiamo, sedetevi per favore" gesticolò Mr. Styles indicando un paio di sedie verdi dall'altro lato del letto.

Io ed Harry sciogliamo la stretta di mano dato che le sedute sono divise; rimango sorpresa quando Harry sposta la sedia vicino a quella che ho scelto io. Alzo gli occhi al cielo in modo scherzoso in direzione di Mr. Styles facendolo ridacchiare, Harry però non ci fa caso.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora