Capitolo 80

4.7K 170 24
                                    

Quando mi sveglio la prima cosa che sento è un fortissimo mal di testa appena provo a muovermi. Resto coricata e sento la stanza girare come quando scendi da una giostra. Sospiro profondamente e mi tengo la testa restando ad occhi chiusi nel tentativo vano di ricompormi. Questa sensazione va al di là di ciò che riesco a controllare e rappresenta il dito medio che il mio corpo mi fa per aver bevuto troppo la notte scorsa.

Non volevo farlo, ma ero così presa dalla visita inaspettata di Harry che dovevo disfarmi di quella strana sensazione e cercare di divertirmi con Jackson. L'alcol non aiutato per niente, anzi, ha solamente peggiorato la situazione facendomi provare una forte mancanza nei confronti di Harry – è per questo che sono qui.

Mi guardo intorno e la testa mi gira, ma mi do il tempo per farla fermare in modo da portelo cercare. La stanza sta ancora ondeggiando leggermente e sospetto sia perché sono ancora un pochino ubriaca. Ad ogni modo devo parlargli.

Mi metto finalmente a sedere scostando la coperta ed osservando la stanza, la quale è perfettamente in ordine e silenziosa. Scendo dal letto mettendo piano i piedi a terra e dandomi la spinta con le mani per mettere in piedi il mio corpo assonnato. Sto in piedi per un minuto cercando di ricompormi prima di camminare, non vorrei che il mio equilibrio mi tradisse e mi facesse finire con il viso nella tazza del water.

Il silenzio che mi circonda è assordante, ma è presto interrotto da qualcuno che si muove in salotto facendomi alzare le speranze e spingendomi ad andare a vedere. Vorrei sorridere a pensare che potrei rivedere Harry, ma so che non dovrei, quindi resto impassibile. Mi batte forte il cuore quando giro l'angolo ed entro in salotto ma le mie speranze crollano quando vedo una donna delle pulizie spolverare attorno ad un grande televisore.

"Oh Signore, ragazza! Mi hai spaventata!" sorride e scoppia poi a ridere.

"Mi scusi" cerco di sorriderle ma non riesco a non nascondere la delusione che provo temendo che lui se ne sia già andato.

"No, non ti preoccupare. Anzi, io mi scuso perché quando il tuo ragazzo ha fatto il check out pensavo che la stanza fosse libera. Colpa mia" sorride raccogliendo i propri strumenti prima di dirigersi verso l'uscita mentre io cerco di non ripensare al termine da lei usato per descrivere Harry. Se solo sapesse.

"Ah, aspetti un secondo" dico rivolgendomi alla donna e realizzando che sono veramente poco vestita, indosso una t-shirt che mi copre appena il sedere e delle mutandine veramente molto striminzite. "Ha visto il mio...voglio dire, l'ha visto andarsene?"

"Si, solo qualche minuto fa cara" risponde con un sorriso gentile lasciandomi da sola in stanza.

Sono arrabbiata con me stessa per non essermi svegliata prima, ma d'altronde cosa avrei potuto fare? È stato stupido da parte mia venire qui la notte scorsa ed è stato da pazzi pensare che avremmo potuto risolvere le cose. E dal fatto che lui non è più qui con me immagino che non lo voleva nemmeno. Non mi ricordo molto della notte scorsa tranne le coccole, le quali se fatte da Harry mi riempiono di una sensazione bellissima, la migliore che abbia provato da due settimane in cui sono qui. Immagino che per lui non ci sia stato nulla per la quale valesse la pena restare, per questo se n'è andato prima che io mi svegliassi.

Non riesco a non sentirmi sola ed infreddolita, non solo in questa stanza d'hotel ma in generale. Mentirei se dicessi che la mia vita è migliorata da quando sono tornata qui. Certo, il dolore che mi ha fatto provare la sua mancanza di fiducia era ben presente, ma non era nulla in confronto a ciò che mi fa provare la sua assenza – e avrei voluto la possibilità di dirglielo questa mattina.

Ma forse posso ancora farlo. Se riesco a raggiungerlo prima che torni in Inghilterra allora forse avremmo la possibilità di parlare. Mi sento come se le ultime due settimane che abbiamo trascorso insieme siano state un turbinio di eventi che ci ha fatto colare a picco. Nessuno di noi due ha avuto modo per fermarsi e realizzare cosa stesse succedendo o per riflettere sul fatto che la situazione ci stesse dividendo sempre di più. Non ne abbiamo parlato, non ci siamo spiegati e nemmeno ci siamo dati la possibilità di ascoltarci, ed è per questo che siamo a questo punto. Io seduta su di un letto vuoto che prima ospitava Harry, il quale ora starà già tornando in Inghilterra.

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now