Capitolo 79

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Sono agitato, sto tremando mentre approccio la casa in cui abita Ella. Jodi mi ha detto che è questo l'indirizzo e spero che sia giusto, altrimenti non saprei dove cercarla. Non mi risponde al telefono, quindi non saprei come altro trovare la mia ragazza qui in America.

Busso velocemente alla porta dipinta di bianco e poi mi infilo le mani in tasca dei miei jeans neri preparandomi per implorarla. Non riesco a credere quanto io sia stato un idiota a pensare che una ragazza così bella mi farebbe qualcosa del genere. E non la vedo bella come vedevo bella Vanessa: Ella è molto meglio di lei e me ne accordo solo ora. Conosce tutti i miei difetti, i miei lati buoni e cattivi, le mie passioni, i miei sogni, ciò che mi piace e ciò che non mi piace, anche le cose stupide come non sopporto quando qualcuno parla a bocca piena – è ciò che puntualmente faceva Ella in un ristorante solo per provocarmi. Quella era la mia ragazza, quella che cercava sempre di divertirmi e farmi ridere, e l'ho persa. Ho perso quella speciale, quella vera, l'unico amore sincero che abbia mai provato perché ero troppo cieco per rendermene conto. Ma ora mi è tutto chiaro, e prego che mi riprenda con sé dato che non ho idea di cosa farei senza di lei.

Finalmente mi aprono la porta, ma non sono gli occhi nocciola che mi aspettavo di vere. Questa donna è più grande, e anche se non l'avessi già incontrata capirei che è la madre di Ella dalla sola espressione sul suo viso. È sorpresa di vedermi qui, ma sembra molto severa ed alza le sopracciglia aspettando che io dica qualcosa.

"Si?" chiede tenendo con fermezza la porta, immagino si stia preparando a sbattermela in faccia ed onestamente non la biasimerei.

"Salve, sono Harry. Ci siamo incontrati prima che Ella partisse per l'Inghilterra" mi ripresento nonostante non sia necessario.

"So chi sei" dice non mutando d'espressione mentre attende che io prosegua.

"Oh bene um, c'è Ella?" chiedo il più educatamente possibile nonostante preferirei cercarla da solo in casa dato che non sono sicuro che questa donna mi dirà la verità.

"No, non c'è" risponde mettendo la mano sul fianco magro con sfacciataggine.

Rivedo Ella nei suoi movimenti.

Vedere Ella che non si muove dalla sua posizione durante le litigate giocose mi ha sempre divertito, ma vedere sua madre fare come lei non è assolutamente divertente. Mi sento come un ragazzino sfigato che chiede ai genitori della ragazza che gli piace se può venire a giocare a pallamano in strada o qualcosa del genere.


"Sa dov'è?" chiedo cercando una risposta nei suoi occhi nocciola, molto simili a quelli Ella.

"Hmm..." inizia e so che non mi renderà la cosa facile.

"È importante" aggiungo cercando di accorciare i tempi.

"Ne sono sicura" annuisce e quasi stringo i denti alla sua testardaggine.

Proprio come sua figlia.

Mi controllo sapendo che arrabbiarmi con la madre della donna della quale sono innamorato non è il modo migliore per riconquistarla.

"Ascolti" sospiro tirando fuori le mani dalle tasche, sono esasperato. "So di aver mandato tutto a puttane, okay? Ma sto cercando di sistemare le cose. Sono innamorato di Sua figlia. Non ha idea di quanto sia pazzo di lei. E non mi importa se vengo a sapere da Lei o dal dannato barboncino dei vicini dove si trova, non me ne frega proprio un cazzo. La troverò e le darò tutto il mio cuore"

Lei alza le sopracciglia e mi guarda come se fossi pazzo. "D'accordo petalo, calmati okay? Non c'è bisogno di farti del male"

"Devo solamente-"

[EDITING] My Boss' Son |ITA|Where stories live. Discover now