Capitolo 19

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Trascorremmo insieme una settimana facendo pigramente quel che ci veniva in mente. Jude faceva tutto il possibile per tirarmi su il morale, dimostrandosi un valido alleato di Keri.

A metà settimana andammo al fiume a prendere il sole e a spassarcela un po'. Keri aveva fatto fare alla madre non so quanti sandwich, avremmo potuto nutrirci per almeno una settimana solo con quelli. Era diventato un tormentone discutere delle quantità di cibo che preparava Mandy. Tra di noi la prendevamo affettuosamente in giro ridacchiando, anche se poi mangiavamo con gusto tutte le provviste che ci forniva.

Philip si tuffò nella zona più profonda del fiume, bagnando Keri che se ne stava sulla riva a prendere il sole.

Quando l'acqua fredda la raggiunse, saltò come una molla.

"Philip! Come diavolo ti viene in mente di farmi questo!?" gli gridò agitando un pugno in aria, minacciosa. Lui accorse subito: "Scusa!" disse fingendo contrizione, "Forse avrei dovuto fare così..." disse, prendendola di peso e gettandola in acqua ridendo come un matto. Keri riemerse furibonda. Cominciarono a schizzarsi, finché lei non riuscì a buttarlo sott'acqua, esultando come se avesse vinto il Super Bowl.

Io li guardavo a distanza di sicurezza, seduta sul telo, con le spalle appoggiate ad un grande masso, le braccia strette a circondare le ginocchia. Jude stava al mio fianco, dando le spalle al fiume, come se non volesse guardare altro che me.

Io invece pensai che nonostante il divertimento e le cose pazze non vedevo l'ora di tornare all'università. Lo studio e il lavoro mi avrebbero tenuta più impegnata. Con Jude stavo bene, ma lui aveva una certa fretta di consolidare il rapporto. Io invece ero completamente presa dai miei casini mentali, anche se con lui stavo bene, non potevo negarlo.

Sospirai: era ora di smetterla. Dovevo vivermi quelle cose belle e smetterla di essere paranoica.

"Muoio dalla voglia di sapere a cosa pensi..." mi disse Jude, interrompendo il flusso dei miei pensieri e spostandomi dal viso una ciocca di capelli. Mi alzai.

"Ecco a cosa penso" risposi, correndo fino a raggiungere il punto più adatto per fare un tuffo nell'acqua fredda.

Lui mi seguì buttandosi in acqua senza esitazione, per poi afferrarmi e cingermi in un abbraccio bagnato.

"Becky, sei meravigliosa." Affondò le sue labbra sul mio collo, solleticandolo con la punta della lingua, mentre con una mano mi teneva e con l'altra scorreva sulla mia coscia con trasporto. Io lasciai che mi riscaldasse con quelle attenzioni nuove e piacevoli, ricambiandole. Gli passai una mano tra i capelli bagnati e l'altra sul collo e poi più giù, seguendo la linea dei pettorali e degli addominali scolpiti.

Keri ci spruzzò acqua da lontano, interrompendoci: "Ragazzi, trovatevi un posto più appartato! Ci siamo anche noi qui!" disse scherzando, arrampicandosi sulle spalle di Philip.

"Senti chi parla...!" dissi di rimando, imitandola e salendo sulle spalle di Jude.

"Vediamo chi vince!" si entusiasmò Jude, seguito a ruota da Philip.

"Esatto...vediamo!". Ingaggiammo una lotta, che vide me e Keri sott'acqua dopo meno di un minuto, annaspando per riemergere, prontamente salvate dai nostri ragazzi.

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