Secondo Capitolo

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IKEBUKURO, QUINDICI GIORNI DOPO...

Ormai da quella brutta avventura erano passate circa due settimane.

La segnalazione era stata inviata, la polizia aveva trovato il cadavere e la notizia era apparsa su tutti i giornali.

Pedofilia, avevano detto.

Shizuo stava riflettendo sull'accaduto, intanto che si preparava da cena.

"Maledetti schifosi!" pensò, disgustato, mentre cucinava.

Inoltre, da quel fottutissimo giorno, non aveva più rivisto la dannata pulce.

Si sentiva lievemente preoccupato, specie dopo la sua reazione dinanzi al corpo della bambina.

E anche incuriosito...

Izaya era lo spietato burattinaio di Ikebukuro, cinico e freddo come il ghiaccio...

Allora cosa significavano quegli occhi?

Quello sguardo perso l'aveva colpito, doveva ammetterlo, ma non riusciva a collegarlo al volto del proprio avversario.

Certo, neanche a lui aveva fatto piacere ritrovarsi di punto in bianco sulla scena di un crimine, un omicidio del genere poi...

Ma era riuscito tuttavia a mantenere la calma.

Perché la pulce no?

"Ahhhh... Fanculo!" sbottò, con aria seccata, sedendosi per mangiare.

Eppure... No.

C'era qualcosa.

Qualcosa che non tornava.

****************

IKEBUKURO, LA MATTINA SEGUENTE.

"Dannato bastardo!!! Sei di nuovo qui!!! Accidenti a te, ti ammazzo sul serio stavolta!!!" sbraitò il biondo, guardando in cagnesco il ragazzo dall'altra parte della strada.

Non lo avrebbe mai ammesso, ma un po' si sentiva sollevato nel vedere che Izaya stava (apparentemente) bene.

"Buon giorno anche a te Shizu-chan, non ti sono mancato nelle ultime settimane???" gli urlò quest'ultimo, come se non fosse accaduto niente, sogghignando malignamente e schivando un cassonetto che il rivale gli tirò dietro, senza nemmeno aspettare che finisse di parlare.

Ricominciavano con la solita routine, cane e gatto erano di nuovo l'uno appresso all'altro per farsi la guerra.

L'informatore iniziò a correre, però stavolta vide bene di evitare la zona degli edifici abbandonati, rabbrividendo un poco mentre gli sfrecciava davanti, e senza indugio si diresse verso il parco.

"Fermati, dannato!!!" gli intimò Shizuo, superando di volata alcune persone, che si scansarono spaventate.

"Mi fermerò quando riuscirai a prendermi, protozoo che non sei altro!" trillò allegramente lui, saltando di panchina in panchina e fermandosi in piedi sull'ultima della fila.

Si voltò con un sorriso mefistofelico e disse in tono canzonatorio: "Ma dubito che ce la farai, sarai anche forte ma sei lento, ecco perché non riesci a catturarmi!"

L'Heiwajima, che nel frattempo s'era a sua volta fermato per riprendere fiato e studiare la situazione, si risentì parecchio di tale affermazione e gli ringhiò contro un "Fottiti!!!", per poi sradicare un palo della luce e puntarglielo contro.

"Io sarò anche lento, ma perlomeno, non ho lo stomaco di una mammoletta!!!" replicò, irato, e già pronto a ricominciare lo scontro.

Lo sguardo di Izaya, a quell'affermazione, vacillò un poco, e sul volto gli balenò un'ombra, sostituita una frazione di secondo dopo dall'espressione malevola e sorniona la quale era solito indossare.

BREAKDOWN | by LavrielWhere stories live. Discover now