Ventitreesimo Capitolo

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Chissà qual è il motivo che spinge le persone a suicidarsi?
Io proprio... Non riesco a capire.
Ahahahahah
Ahahahahahahahah
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

(Dal manga – Izaya Orihara)

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Shizuo si riscosse all'improvviso.

Izaya, quella dannata pulce... La sua dannata pulce... Aveva deciso di uccidersi.

Se in un primo momento il vederlo moribondo, letteralmente immerso in un bagno di sangue, gli aveva bloccato ogni capacità di reazione, sia mentale che fisica, l'istante dopo tale immagine funse invece da vera e propria catapulta, facendolo scattare come un fulmine verso la vasca.

"Merda!!!" sibilò, scioccato, gli occhi sbarrati e fissi sul giovane, inerme e privo di coscienza.

"I-Izaya..." balbettò poi, sgomento, chinandosi e scostandogli i capelli dalla fronte, mentre gli premeva due dita sulla giugulare, per controllare il battito, fortunatamente ancora presente, anche se debole.

"Dannazione!!!" sbottò, angosciato, avendo notato, con raccapriccio, che sul collo dell'informatore vi erano persino diverse impronte di denti.

"Perché... Perché... Tutto questo..." farfugliò dunque, con voce strozzata, tuffando una mano nell'acqua rossastra ed afferrandogli un polso per verificare la portata del danno, inorridendo ancora di più alla vista dei segni, ma soprattutto del taglio profondo che gli serpentava lungo l'avambraccio.

"NO NO NO!!! MALEDIZIONE!!!" ringhiò allora, disperato, ponendogli un braccio dietro le spalle ed immergendosi con l'altro all'interno di quella mostruosa brodaglia sanguinolenta, al fine di passarglielo sotto le ginocchia e tirarlo su, sperando di poter, in qualche modo, riuscire ad arrestare, almeno in parte, l'emorragia.

Rabbrividì nel percepire quanto freddo risultasse il suo corpo, al contatto col proprio.

"Non morire pulce! Non morire!" gli mormorò, terrorizzato, stringendolo forte a sé e scattando fuori dal bagno come una saetta, per arrivare ad adagiarlo sul letto a due piazze, delicatamente, ma in fretta.

Fu in quel momento che si rese conto, forse per la prima volta, di chi aveva davanti.

Nel frattempo Shinra, avendo appena fatto capolino dall'ingresso dell'appartamento e superato la porta divelta, si osservava intorno, perplesso, cercando di spiegarsi cosa diavolo potesse essere accaduto in quella maledetta abitazione.

"C'è qualcuno qui dentro???" domandò all'improvviso, a voce alta, sperando fosse tutto a posto.

"SHINRAAAAAAAAAA!!!!" si sentì urlare di rimando, dal piano di sopra, da uno Shizuo più che disperato.

Egli, a quel grido accorato, si rimescolò da capo a piedi, e spaventato corse subito verso le scale, dopo le quali, alla vista delle terribili condizioni in cui versavano la stanza, di cui tuttavia già sapeva, ma soprattutto i suoi due amici, per poco non si lasciò cadere il cellulare di mano dallo shock.

"Oh Mio Dio!!!" esclamò, inorridito, precipitandosi verso di loro, intanto che l'Heiwajima, trafelato, si strappava una manica della camicia per tentare di tamponare le ferite dell'informatore, il cui sangue continuava a sgorgare, imperterrito, riversandosi sul copriletto celeste chiaro e macchiandolo copiosamente.

"Fascia entrambi i polsi e stringi forte, chiamo subito un'ambulanza!!!" gli ordinò il medico, tastando a sua volta, con le dita, la giugulare di Izaya, per accertarsi che il battito fosse ancora presente, ed iniziando a comporre il numero, mentre osservava, con amarezza, il suo corpo martoriato, prendendo, come l'altro, nell'immediato, consapevolezza di alcuni particolari dei quali non era mai stato a conoscenza.

BREAKDOWN | by LavrielWhere stories live. Discover now