Trentasettesimo Capitolo

575 34 2
                                    

You complete my fate
The Heavens stroll inside of me
You repeat my fate
Revealing who we are
You refill my place
You refill my place

(Kiri – Monoral)

****************

DIVERSE SERE DOPO, SHINJUKU.

Dieci giorni.

Dieci lunghissimi ed orribili giorni erano oramai trascorsi da quell'infelice vicenda.

Izaya, al buio, ed in silenzio di fronte alla parete a vetri del proprio appartamento, osservava, a braccia conserte e con un'espressione incolore disegnata sulla faccia, il caos multicolore della città in notturna.

Luglio infine era arrivato ed aveva recato con sé un'afa insopportabile, ma egli in quel momento pareva non rendersene conto, intento com'era a nascondersi nel suo lussuoso palazzo, ovviamente ben equipaggiato di condizionatore.

"E' fin troppo fresco adesso..." mormorò all'improvviso, continuando a fissare il panorama.

"Fa quasi... Freddo." seguitò poi, inarcando lievemente le sopracciglia e stringendosi nelle spalle a causa di un violento brivido, il quale, dispettoso, come un'edera velenosa gli si inerpicò veloce lungo la schiena, infastidendolo.

L'informatore non riuscì a spiegarsi se quel malessere dipendesse sul serio dalla bassa temperatura raggiunta in casa oppure dallo sterile gelo che nell'ultima settimana gli aveva invaso il cuore, riducendolo ad una poltiglia di sentimenti contrastanti, ma allo stesso tempo insopportabili.

Da quando l'aveva cacciato, dell'Heiwajima non aveva più avuto notizie.

Da quando l'aveva cacciato, l'intera sua esistenza si era nuovamente ridotta ad un'asettica ed inutile farsa.

"Shizu... chan..." mormorò ancora il giovane, socchiudendo le palpebre e chinando il viso, mentre nel frattempo sospirava, sopraffatto dalla tristezza e dal senso di colpa.

"Io... Sono davvero... Un mostro..." continuò subito dopo, scuotendo lentamente la testa e maledicendosi con crudeltà per la propria stoltezza.

"Sono un infame... Senza alcun coraggio..." terminò infine, portandosi una mano al volto pallido e provato dalla sofferenza per quella rinnovata solitudine, intanto che iniziava a massaggiarsi gli occhi, sfinito.

E, come già accennato in precedenza, anche l'ambiente intorno a lui rispecchiava il suo stato d'animo... Il buio ed il "freddo" insinuatisi all'interno dell'appartamento cozzavano infatti con la ridondante calura e la festante atmosfera estiva aleggiante per l'intera città.

Izaya sospirò di nuovo.

Nient'altro che mero e sterile osservatore da sempre, alla stregua d'un carcerato relegato nell'alto della sua "torre" ricominciò quindi a scrutare con triste invidia la VERA vita, la quale scorreva frenetica per le strade, così come il sangue scorre veloce nelle vene degli esseri umani.

Sospirò ancora una volta.

"Shizu-chan... Non vorrà più vedermi." pensò poi fra sé e sé, gli occhi ridotti a due lucide pozze di scarlatta mestizia.

Sorrise amaramente, sollevando lo sguardo al cielo notturno, gremito di stelle.

Non si era mai sentito tanto abbandonato.

NELLO STESSO MOMENTO, KAWAGOE HIGWAY.

"Shinra... Lui come sta?" domandò in un soffio l'Heiwajima, continuando a rimanersene appoggiato coi gomiti al muretto del terrazzo dell'appartamento dell'amico, la testa china ed una bottiglia di birra ormai calda in mano.

BREAKDOWN | by LavrielWhere stories live. Discover now