Don't touch me

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Il campo d'allenamento è enorme e terrificante

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Il campo d'allenamento è enorme e terrificante.
-"Raggrupatevi a file di 6 persone svelti! "-
Davanti a noi ci sono... delle ruote?
Sembrano gomme staccate dalle macchine. Sono poste una a destra e una a sinistra.
-"Cosa dobbiamo fare? "- chiede qualcuno.
-"Questo! -" e ci mostra una magnifica esibizione.
-"Dovrete svolgere un percorso! La prima tappa saranno le gomme. Successivamente dovrete legarvi alla vita una gomma e strisciare sotto la fune che vedete laggiù. "-
-"Ma è pieno di fango! Dovremmo strisciare in quella poltiglia? !"-
-"Hai paura di sporcarti? Cosa pensi sia fare il militare? Restare in piedi cercando di non farsi amazzare? "-
Il silenzio è interrotto solo dal cinguettio degli uccellini.
Riprende a parlare con tono innervosito.
-" Nella terza tappa vi dividerte a coppie. Sarete legati completamente e vi inserirete in un sacco. Dovrete saltare fino all'albero di mele. Nella quarta e quinta tappa vi affronterete in un duello. Tutto chiaro? Il primo che vincerà, riceverà un premio. Iniziate!"-
Non posso farlo. Dovrei inventarmi una scusa? O semplicemente resistere? Scelgo la seconda.
I piedi si infilano tra le gomme. L'acqua mi entra nelle scarpe. Essi si bagnano lentamente. I brividi percorrono la mia schiena però continuo ad andare avanti.
-"Finito! "- sussurro a bassa voce.
Prendo la gomma la lego e inizio a strisciare. La maglietta si strappa a zebra sul fianco destro. Sento un lieve bruciore. Sto sanguinando. Cerco di coprimri il più velocemente possibile. La ferita è piuttosto profonda, continua a sanguinare. Non so come potrò affrontare la terza prova. Il petto si comprime. Inizio a sudare.
-"Dividetevi a coppie. Veloci! "- non riesco a reggermi in piedi. Maledetta malattia! Non ne posso più. Mi manca il fiato. La sensazione che mi travolge oggi è diversa dalle altre. Il respiro si trasforma quasi in un attacco di panico. Un ragazzo mi afferra e si lega a me. Il flusso di sangue aumenta.
-"A-a-spetta"- cerco di parlare, ma la mia voce non riesce ad uscire.
-"Veloce! "- dice lui. Non riesco a correre.
-"Infiliamoci nel sacco!"-
-"Slegami!"- urlo.
Sto impazzendo.
-"Slegami! Ti prego! "-
-" Muoviti!"- Urla.
Non mi ascolta.
-"Basta!!!"- cado a terra. Gli occhi si appanano.
-"Va al diavolo! Rammollito! "-
Rimango disteso sul terreno bagnato.
-"Che succede là? "- sento una voce.
È Aaron.
-" Ehy?? Che ti prende ?!"- mi schiaffeggia il viso.
Non toccarmi! Non toccarmi! Cerco di pronunciare.
Dopo alcuni secondi, con tutto il fiato che mi rimane sussurro.
-"Non toccarmi ti prego!" - nei suoi occhi leggo paura.
-" Cos'hai fatto al fianco? "-
-" Mi sono tagliato con una sbarra appuntita!"- cerco di rispondere, ma la mia voce viene spezzata via dal vento.
Prende una specie di bandana che teneva stretto il ciuffo troppo lungo che ricadeva sul suo viso. Afferra il mio fianco e preme sulla ferita.
-"Tieni premuto!!"- dice.
Sento delle grida.
-"Ho vinto! "- Ecco ho perso la mia occasione. Una lacrima scende sul mio viso.
-"Ti porto in infermieria!"-
-"N-n-on t-o-cc-a-r......."- la mia voce non regge. Sento il cuore esplodere.
Da lì il buoio più totale. Mi risveglio in infermieria. Un tubo lungo 10 cm è attaccato alla mia bocca. È un respiratore. Aaron sta parlando con la dottoressa. Non voglio che lo sappia. Ho paura. Paura di mandare all'aria tutto questo per colpa di una malattia e un passato che resterà tatuato a me per sempre.
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Haphephobia  ◆ Tematica Omosessuale ◆Where stories live. Discover now