Mi siedo sul bordo del letto, lui invece su una delle piccole sedie della camera e si posiziona davanti a me. Abbasso gli occhi. Non voglio coinvolgerlo.
-"Guardami "-
Sto tremando.
-"Non ti lascio."-
Alzo timidamente lo sguardo. Una lacrima scivola mentre lui l'afferra con l'indice.
-"Non piangere ti prego "-
Inizio a parlare.
-"È successo tutto per la prima volta quando avevo 16 anni..... Era un sabato sera e assieme ad i miei amici andai a bere qualcosa in un bar. Era un periodo difficile. Mamma stava cercando in tutti i modi di convincere mio padre a separarsi. "-
È così accogliente. Non fa domande. Rimane li e ascolta senza interruzioni. I suoi occhi ardono.
-"Dopo un po' un ragazzo si avvicinó.... era... "- ho paura a proseguire. Intreccia le sue dita con le mie rassicurandomi mentre la mano libera scompiglia i miei capelli ancora di più.
-"Era Alex"-
I suoi occhi cercano di nascondere una bomba pronta a saltare in aria.
-"Mi portò fuori. Non avevo avvisato nessuno. Iniziò a toccarmi. Lo lasciai fare. Mi baciò violentemente fino a quando non mi accorsi ciò che stava per fare, ma era troppo tardi."-
Singhiozzai.
Mi strinse in un abbraccio. Mi sentivo protetto, al sicuro.
-"È successo anche la scorsa notte?"- chiese un po restio.
Annuisco.
Mi guarda in silenzio, non proprio assoluto. Intravedo tutti i pianeti dell'universo girargli a guerra.
Stringe le mani in dei pugni.
Si alza dal letto lasciando cadere la sedia sul quale era seduto alle spalle.
-"Aaronnn.."- provo a fermarlo.
-"Per favore. "-
-" Come cazzo pensi possa rimanere qui senza fare niente? Ho il cuore che batte a mille,quasi mi scoppiasse. Sono così incazzato. Non riesco nemmeno a pensare con lucidità. Non pensavo che una persona potesse arrivare a tanto"-
Riprende fiato e ricomincia. È il discorso più lungo che abbia mai fatto.
-"Non sopporto che qualcuno abbia potuto farti del male. Non lo concepisco"- la sua voce si addolcisce.
-"Ti prego"- -" Perché lo fai se per te non sono niente?"-
L'ansia mi massacra. Devo saperlo . Non ne posso più di questa situazione.
-"Per ora"-
Si avvicina avvolgendo un braccio attorno al bacino sollevandomi.
-"Ora cambiati ed esci da questa stanza. Puzzi"- sorride. Pure io.
Questo ragazzo ha stravolto la mia vita. Chi se lo poteva immaginare? Io di certo no.-----------------------------------------------------------
ČTEŠ
Haphephobia ◆ Tematica Omosessuale ◆
RomanceUna strana malattia. Una strana malattia che percorre la stessa strada di Branden. Una malattia che non lascia sfiorare lo strato superficiale della pelle che avvolge il suo corpo. Un obbligo a cui non potrà sottrarsi, un orientamento sessuale ch...