Haphephobia ◆ Tematica Omosessuale ◆

Without them humanity cannot survive

Pov Aaron

Io: Possiamo incontrarci? Devo parlarti.
    
                                Rosy: Che succede?

Io: Ti spiego meglio dopo. Va bene al Fly Pink?

                               Rosy: Va bene. Ci vediamo tra trenta minuti. Bacio.

Mi preparo ed esco.
Non so come dirglielo.
Non so come reagirà.
Le voglio bene comunque,ma la devo lasciare andare. Il nostro è un amore non corrisposto.

Parcheggio la macchina.
La vedo. È seduta fuori in uno di quei tavolini di vetro leggero.
Indossa una maglietta rosa con una scollatura a v e un paio di jeans.
-"Ciao"-
-"Ciao amore"- si fa per avvicinarsi per baciarmi ma la trattengo.
-"Scusa"-
Mi guarda confusa. Com'è ovvio che sia.
-"Sediamoci"- le dico.
-"Vuoi ordinare qualcosa?"- chiede.
-"No sono a posto così. Grazie"-
-"Oh va bene. Io allora prendo un caffè latte "- sorride.
Vuole deviare l'argomento la conosco.
-"Devo parlarti"-
-"Dopo"-
-"Adesso"-
-"È da due anni che ci frequentiamo. Abbiamo vissuto momenti belli e momenti brutti.
Ti ho sempre voluto bene e te ne vorrò sempre. Mi sei sempre stata accanto,ma ora vorrei ascoltare il mio cuore e non la testa. Forse è meglio se ci lasciamo."-
Le curve delle sue labbra si distendono all'ingiù.
-"C-cosa?"- -"No no e no. Sei mio"-
-"Mi dispiace"-
-"Chi è il bastardo?"-
Non rispondo.
-"È quel soldato?"- -"È così vero? Dio mio Aaron sei gay?"-
-" Me ne sono innamorato"-
Mi tira uno schiaffo da farmi girare la testa.
-"Sei pazzza?"-
-"Me la pagherai anzi me la pagherete."-

Pov Branden

" Buongiorno amore. Sono uscito un attimo . Vado a parlare con Rosy. La colazione è pronta. Ci vediamo dopo."

Trovo questo biglietto nel comodino.
Spero vada tutto bene.

Indosso solamente dei pantaloncini da tuta.
Sbadiglio mentre mi dirigo in cucina.
Fette biscottate,latte e muffin.
Adoro quel ragazzo. Inizio a spalmare della marmellata su di una biscottata. Stando attento a non spezzarla. Sorseggio un goccio di latte.

Finito poso la tazza nel lavello e mi stendo sul divano.
Ho scoperto ieri sera che Alex è stato trasferito in un Accademia superiore grazie a suo padre che ha avuto degli agganci. Meglio così. Sia per lui che per me.
L'agenda di Aaron è sul tavolino. Inizio a leggere.

 

Agosto 2014
Ciao,
Chandler era il mio migliore amico.

Proprio così, era.
È alto con la pelle olivastra, dei capelli oro platino e due occhi colore nero scuro. Era la mia costante in una vita di variabili.
Ci scattavamo foto stupide. Scrivevamo i nostri diari per poi scambiarceli. Facevamo video mentre cantavamo . Ci prendevamo sempre in giro.
Volevamo arruolarci insieme.
Volevamo affrontare questa sfida.
Venni inviato in una caserma lui però in un' altra.
Non era proprio come lo avevo sognato.
I giorni passavano. Non mi contattava più e quelle poche volte che lo faceva era distaccato e presuntuoso. Non so cosa gli era successo. Così in un giorno
di riposo andai a fargli visita nella sua caserma. Ci conoscevamo fin da bambini ed ora eravamo quasi come due estranei.
-"Ciao Chandler"- lo salutai.
Mi rivolse un cenno con la mano.
Lo aspettai fino a quando non finisse l'allenamento.
-"Perché non ti fai più sentire?"-
-"Aaron sei venuto qui per dirmi questo?"-
-"No, scusa"-
Mi soggiogava. Era come un fratello per me. Aveva qualche anno più di me, tre precisamente.
-"Bene"-
Mi avvolse un braccio attorno al collo e mi condusse agli spogliatoi.
-"Come sta andando?"-
-"Bene dai"- si tolse la maglietta per cambiarsi.
-"Hai fatto nuove amicizie?"- chiesi.
-"Si"-
-"Sei molto occupato?"-
-"Molto"-
Odiavo il suo comportamento.
-"Che cazzo hai?"- sbottai.
Mi fulminò con lo sguardo.
-"Senti piccolo moccioso fatti i cazzi tuoi."-
-"Perché? Sei mio amico"-
Non rispose.
-"Mi hai stufato"-
-"Cosa stai dicendo?"-
-"Sto dicendo che è meglio chiudere la nostra amicizia"-
-"Perché? Cosa ho fatto?"-
Sbatte la mia schiena contro gli stipetti, ingabbiandomi con le braccia.
Mi scosta dal viso dei ciuffi che ricadono sugli occhi.
-"Sei così ingenuo,piccolo"-
-"Cosa?"-
-"Vorresti vedere una cosa?"-
Mi bloccò i polsi dietro la schiena.
-"Cosa?"-
Afferra un bustina di plastica contenente delle pasticche.
-"Vuoi provare?"-
-"Cos'è?"-
-"Prova"-
Appoggio la mano sul suo petto per allontanarlo.
Rifiuto, ma mi trattiene.
-"Dai divertirti"-
-"Basta Chandler,non ti riconosco più"- quasi singhizozzavo.
-"Mh.. problemi tuoi"-
-"Non voglio "-
-"Tsk, vattene allora"-
Prende la mia mano e appoggia la bustina quando sente dei passi sulla porta. Sgrano gli occhi.
-"Cos'è quella roba?"-
-"Io-io"-
-"Capitano ha della droga"-
-"No non è mia "- cercai di spigare.
Non mi ascolta.

Qualche ora dopo mi ritrovo alla stazione di polizia con una bella denuncia per possesso illegale di sostanze stupefacenti.
Rimango tra le sbarre per alcune settimane, poi il mio comandante mi fece uscire facendomi sospendere per alcuni giorni.
Da quel giorno lui intraprese brutte strade, cattivi giri. Non ci eravamo più sentiti anzi neanche lo volevo vedere. Riuscì comunque ad andare avanti, voltando pagina anche se un vuoto mi rimase per sempre nel cuore.

Ma quanti periodi di merda ha passato questo ragazzo?

Sento la porta aprirsi quindi chiudo l'agenda.
-"Ehy"-
-"Ciao"-
-"Com'è andata?"-
-"Diciamo abbastanza bene"- sorride e mi bacia le labbra.
-"Andiamo in camera amore"-

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