Charcoal color

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Pov Ciak

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Pov Ciak

Un rumore assordante invase i miei timpani. Aprii molto lentamente gli occhi.

Ripercorsi come un flashback ciò che successe ieri.
Sobbalzai a quei ricordi.
Alcune goccioline scesero sulla mia pelle calda e liscia.

Restai incantato dalla vista che c'era oltre il finestrino. Le nuvole si rincorrevano mischiandosi tra loro. Ero su di un elicottero.

Delle fitte alle costole e il sangue metallico sul labbro inferiore mi riportarono al presente.

Una mano più grande della mia finì di fasciare un fianco.
-"Sei sveglio"- disse.
Non risposi.

Mi scostai velocemente, iniziando a tremare.
Erano lì.

Due occhi grigi.
Una pistola.
Poi.
Un coltello.
Una frusta.
I rumore delle costole frantumarsi.
Così come la mia anima.
Infine due occhi color carbone.

Quei due occhi erano davanti a me.
Attorno vidi i miei compagni.

Branden si avvicinò stringendomi la mano.
-"Come stai?"-
-"B-bene"- mentii.
-"Eravamo così spaventati"-
-"Sto bene non preoccupatevi"-

Sapevo che non era così.
I ricordi erano ancora freschi, indelebili.

-"Chandler ti ha trovato e-"-
-"Chandler?"-
-"È lui"- indicò un ragazzo dai capelli color platino.

Mi rivolse un leggero sorriso poi sospirò dicendo.
-"Ero ridotto piuttosto male"-
-"G-grazie per avermi aiutato"- sussurrai piano.

Si avvicinò.
Ero disteso su una specie di barella con i gomiti appoggiati su di esso per tenermi alzato un po'.
Sussurrò dolcemente al mio orecchio un "Riposati", appoggiando una mano sulla mia schiena e l'altra sul petto costringendomi a stendermi.
Asciugò con il pollice una lacrima rimasta ancora lì.
-"Andrà tutto bene, piccolo"-

E lì proprio in quel momento, il mio cuore perse un battito.
Cos'era questa sensazione?
Il suo profumo invase le mie narici. Un odore pungente e fresco.
Una droga.
Rimasi li a fissare il soffitto.

-"Torniamo in Accademia. Ragazzi avete lavorato duramente."-
Intervenne Steven.

Mi sentivo inutile.

Sono sempre rimasto intrappolato in questa gabbia.

-"Da domani la squadra di Darren si unirà alla nostra squadra"-

Ci sarà da divertirsi. Pensai.






-"Siamo arrivati"-
-"Riesci ad alzarti?"- chiese Chandler
-"Ci provo"-

Una fitta al petto mi fece sgranare gli occhi. Sarei caduto se due braccia forti non mi avessero sorretto.

-"Grazie"- sussurrai imbarazzato.
-"Salta su"- disse
-"Come?"-
-"Vuoi che ti lasci qui?"-
-"N-no"- abbassai gli occhi.

Circondai il suo collo con le braccia, afferrò con decisione le mie gambe stringendosele al bacino.

Sprofondai il viso tra i suoi capelli. Erano morbidi e soffici.

-"Qual'è il numero della tua stanza?"-
-"164"-

Si incamminò per i corridoi. Aprii la porta della stanza e mi poggiò sul letto.

Pov Chandler

Lo feci sdraiare. Sembrava così vulnerabile.
Aveva il labbro spaccato, lividi, graffi, i capelli scompigliati e del sangue sulle mani.
-"Grazie"- sussurrò dandomi le spalle.
-"Ti senti meglio?"-
-"Si"- cercò di mantenere la voce ferma.
-"Si vede che sei ferito,provi dolore, non prendermi per il culo, stai tremando, ma voglio vedere la prossima volta che ci rincontreremo un vero sorriso, non uno come quello di prima. Finto."-
Mi fermai poi incerto su aggiungere o meno questa frase infine sussurrai.
-"Non posso curarti le ferite, ma almeno posso farti dimenticare di averle."-

I suoi occhi si fecero liquidi, poi una lacrima lasciò i suoi occhi che vennero chiusi dalla stanchezza.
Uscii lentamente dalla stanza senza svegliarlo.

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Haphephobia  ◆ Tematica Omosessuale ◆Where stories live. Discover now