Una strana malattia.
Una strana malattia che percorre la stessa strada di Branden.
Una malattia che non lascia sfiorare lo strato superficiale della pelle che avvolge il suo corpo.
Un obbligo a cui non potrà sottrarsi, un orientamento sessuale ch...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Pov Aaron
Vaghiamo per le vie deserte studiando le vetrine illuminate dei negozi. Lo vedo esplorare la città volendo diventare una parte di essa. I suoi occhi esplorano. Inizia a scattare alcune foto. -"È bellissimo"- esclama. È come un bambino innocente. Saltella e si diverte. Non l'avevo mai visto così. È qualcosa di infinito. Ve lo posso giurare. Ha degli occhi meravigliosi , seppur lui li odi io no. Mi perdo tra di essi. Non sono mare, non sono neve, sono il mondo. Mi immergo . Lo abbraccio da dietro . Lo stringo forte da non lasciargli neanche il tempo di respirare. Non sono mai stato un tipo romantico, ne un tipo da fiori o cioccolatini . Volevo coccolarlo. Con lui è diverso. Tutto. Le sue mani stringono le mie. È la mia boa, il mio salvagente. È più bello della torre Eiffel, delle piramidi e del Gran Canyon.
Ci fermiamo per prendere un gelato passeggiando per Central Park. Scopro così che va matto per il gusto menta e cioccolato. A me non è mai piaciuto, preferisco l'amaro. -"Non può non piacerti"- sbuffa. -"Daiii prova"- -"Non mi va"- me lo scollo di dosso. Chiudo per un momento gli occhi, non voglio scappare da questo mondo di fantasia. Si siede sulle mie gambe. -"Provaa, Provaa e Provaa"- sbuffa come un bambino. -"Va bene"- rispondo facendogli la linguaccia.
Immergo il cucchiaino in quella dolce e soffice sostanza portandomelo al palato. -"Non è così male"- -"Visto?"- sorride soddisfatto.
Oggi il sole risplende e riscalda quel po' per non sentire freddo. Passeggiamo ancora un po' per i sentieri e le varie collinette. Tra esse si nascondo una serie di opere d'arte , monumenti e statue. Voglio mostragliele. Lo porto, così, a vedere la statua di Cristoforo Colombo e di Shakespeare, rimane stupito. -"Woww"- -"Questo posto è ancora oggi un grandioso parco e costituisce uno dei maggior richiami della città."- Annuisce . Mi ascolta stupefatto. -"Ti va di andare a vedere la Stawberry Fields ?"- -"Cos'è?"- -"Vedrai"- Camminiamo fino a raggiungere un'area di 1,2 ettari dedicate alla memoria di John Lennon. -"Ti piace?"- -"Moltissimo"- -"Ti piacciono le sue canzoni?"- -"Le ho sempre ascoltate da piccolo, mi piacciono tanto e comunque..."- si schiarisce la voce. -" so anche cantarle"- inizia a cantare. -" Imagine all the people living for today . Imagine there's no countres. It isn't hard to do, nothing to killer or die for , and no religiontoo. Imagine all the people living Life in peace"- -"Sei stonato"- tappo le orecchie con le mani per indispettirlo anche se ha una voce così dolce e intonata. Mi dà una manata in testa ed inizia a raccontarmi di come ha iniziato ad ascoltarlo mentre io mi perdo tra la sua bellezza. -"Aaronn mi stai ascoltando?"- -"Umm si"- Mette il broncio. -"Scusa dai"- Lo bacio delicatamente sul collo , mordendolo , lasciandogli il marchio. -"Ultima destinazione, la terrazza"- -" La terrazza?"- Annuisco.
Con le biciclette che abbiamo noleggiato pochi minuti fa arriviamo all'ultima tappa. La notte si avvicina. Lo spettacolo e il panorama sono mozzafiato. I fiori posati ai lati sono profumati e vivaci. Ne prendo uno e lo inserisco tra i capelli di Branden. Mi bacia congiungendo le nostre lingue. Qua c'è un piccolo ristorante così decidiamo di mangiare un boccone prima di rientrare. Panino con patatine. Finiamo tutto in pochi minuti. Lo stomaco si riempie.
Pov Branden
Con tutta la calma del mondo, ci avviamo verso casa. Attraversando una rotonda e percorrendo una strada piena di curve . Stavamo quasi arrivando quando Aaron inveí contro un guidatore un po' spericolato.
Lui mi rende felice, l'aveva fatto dal primo momento. Era capace con un solo sguardo di trasformare una giornata pessima in qualcosa di meraviglioso.
