You saved me

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Pov Chandler

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Pov Chandler

Stiamo camminando in un luogo pubblico.
-"State attenti"- istruii i ragazzi.
Cercavamo un uomo alto, magro, con degli occhiali, sulla trentina. Nessun segno particolare.
Aveva rapito una ragazzina di circa dieci anni.
Dovevamo fermarlo.
Aveva la fedina penale sporca. Era stato incarcerato ben sette volte in due anni.
-"Dividiamoci, voi due insieme, Ciak con me"-
Mi avvicinai a lui stringendomelo vicino.
-"Osserva attentamente, fidati del tuo istinto"-
-"Potrebbe essere lui?"- indicò un uomo.
-"Ti pare che abbia trenta anni? Ne avrà più o meno cinquanta. Comunque no. Non potrebbe. Non è solo"-
Annuí. Abbassò lo sguardo.
-"Come stai?"-
-"Per ora bene"-
-"Bene, ora corri"-
-"Eh?! Cosa?"-
Lo presi per mano e iniziai a correre verso un uomo . Quell'uomo. Quest'ultimo se ne accorse e iniziò a sparare.
-"Cazzo, giù!"- tutti scapparono. Posai una mano sopra la testa di Ciak e lo condussi all'interno di un negozio. Quando gli spari terminarono, continuammo l'inseguimento.

-"Soldato 001, il sospettato si sta dirigendo all'angolo blu. Veloci. Chiediamo rinforzi"-
Svoltò a sinistra .
Sparí.
-"Merda. Dove cazzo è andato?"-
Qualcosa di metallico e freddo colpì la mia testa.
-"Chandler!"- sentii la voce di Ciak.
-"Fermo lì. Non muoverti o bucherò la sua testa"-
Sbiancò. Iniziò a tremare.
-"Ciak tranquillo. Ricordi cosa ti avevo detto pochi minuti fa?"-
-"Fidati del tuo istinto"- sussurrò a bassa voce.
-"Che sta blaterando?"-
L'uomo caricò la pistola.
Ciak afferrò un coltello dal suo giubbotto, me lo lanciò, e con un rapido movimento lo conficcai nella sua mano.
-"Merda!"- urlò l'uomo.
Gli saltai addosso, legandogli i polsi .
-"Attento Chandler"- urlò ancora la sua voce.
Un altro uomo, meno proporzionato dell'ultimo, cercò di colpirmi.
Ciak si fiondò su di me, avvolse le sue mani attorno alla mia vita spingendoci all'indietro. Sbattemmo addosso ad una parete.
-"Cazzo, piccolo. Stai bene? Ora ci penso io. Grazie"- gli sussurai all'orecchio.
Presi la pistola e sparai due colpi alla sua gamba, giusto per immobilizzarlo.
-"Dov'è la ragazza?"-
Risero.
-"Dov'è?!"- stavo per perdere la pazienza.
-"Pensi che te lo diremo così facilmente?"-
Gli sferrai un pugno, iniziò a perdere sangue. Iniziai a colpirlo ripetutamente.
Presi il coltello e avvicinai la lama alla sua gola. Feci un taglio.
Afferrai la sua mano.
-"Quale dito feriamo per primo?"-
-"C-cosa?"-
-"Questo? Perfetto"-
Conficcai la lama nell'indice.
Urlò di dolore. Non mi faceva pena.
-"Ora questo"-
-"No,no,no ok. Hai vinto"-
Sorrisi soddisfatto. Ci diede l'indirizzo e avvertii gli altri di raggiungerci.
Presi per mano Ciak per evitare che rimanesse indietro.
-"Sei stato bravo."-
-"Ma se hai fatto tutto tu?"-
-"Ma mi hai salvato"-
Le sue guance si tinsero di rosso.
Sorrisi.

L'indirizzo era giusto.
La via era formata da villette a schiera, molto vecchie. Entrammo nella casa sull'indirizzo.
Sfondai la porta.
C'era troppo silenzio.
Qualcuno sparò.
-"Caz-"- vidi Ciak stringere il braccio destro. Lo avevano colpito.
Lo cinsi per il bacino facendogli da scudo. Iniziai a sparare alla cieca.
-"Fa male"-
-"Tranquillo, andrà tutto bene"-
Strappai il bordo della maglietta che indossavo e fasciai velocemente la ferita.
-"Resta qui, non ti muovere"-
-"Dove vai?"-
-"A farlo fuori."-
-"Torna"-
-"Tornerò"-

Salii velocemente le scale, che portavano al piano superiore. A due angoli opposti vidi due uomini. Li feci fuori con due colpi.
Prestavo attenzione a dove mettevo i piedi.
Poi sentii delle grida.
Aprii tutte le porte finché in una delle stanze vidi la ragazza. Aveva i capelli dorati e due occhi neri. Piangeva.
-"Sono qui, è tutto finito"-
Scosse la testa. Stava cercando di parlare, strappai lentamente il nastro adesivo dalla sua bocca. Poi urlò.
-"Attento!"-
Mi voltai, e il nero avvolse i miei occhi.

Pov Ciak

Non ero sicuro.
Qualcosa dentro di me era scoppiato.
Una brutta sensazione percorreva nel sangue.
Era successo qualcosa.
Il dolore al braccio era allucinante.
Presi a salire le scale.
Trovai tutte le porte aperte. Ma solo una attirò la mia attenzione. Sesto senso? Non saprei come rispondere.
Vidi una ragazza che piangeva.
Un uomo con una pistola e infine lo vidi. Chandler a terra.
Non sapevo cosa fare.
Tremavo.
Presi la pistola e cercai di avvicinarmi.
Caricai la pistola e sparai ad un fianco dell'uomo.
-"Fermo o sparo ancora"-
L'uomo si accasciò a terra. Liberai la ragazza che si fiondò su di me.
-"Va tutto bene, sei al sicuro"-
I rinforzi arrivarono. La ragazza venne portata al sicuro.
Presi Chandler tra le braccia. La testa sanguinava.
-"No,no ti prego, svegliati!"-
Non si muoveva.
-"Chandler!"- lo scossi.
-"Avevi detto che saresti tornato"- singhiozzai.
-"No urlare moccioso"-
-"Non sono un mocci-"-
Spalancai gli occhi. Era vivo.
-"Chandler?!"- urlai.
Mi fulminò con lo sguardo. Avevo urlato ancora.
-"Scusa, stai bene?"-
-"Ora si"-
-"Grazie per avermi salvato ancora."-
-"Grazie per essere vivo"-

Dopo aver medicato tutte le ferite, Chandler se ne uscì con la geniale idea di andare alle terme.
Aveva la testa fascista e ci voleva andare lo stesso.
-"Non mi sembra una buona idea"- gli feci notare.
-"Perché? Dobbiamo rilassarci. Dopo questa missione ce lo possiamo permettere"-
Aveva veniticinque anni, ma sembrava un bambino.
-"Io vado. Chi viene?"-
Tutti alzarono la mano.
-"Tu?"-
-"Se insisti"- sbuffai.
Il dolore al braccio non cessò.

Le terme erano stupende.
Ci cambiammo e restammo solo con i boxer.
Ero imbarazzato.
La vasca era enorme . L'acqua bollente.
Era collocata esternamente.
Fuori si congelava, ma il contrasto era mozzafiato.
Tutti si immersero.
Io mi accoccolai in un angolo appartato.
Sprofondai e caricai di tendere i muscoli.
Ero sopraffatto tra i pensieri quando qualcuno sputò dell'acqua sul mio viso.
-"Chandler!"-
Si piegò in due dalle risate
-"Che hai da ridere?"-
-"Abbassa il tono"-
-"Tu stammi alla larga"-
-"Come siamo acidi"- si avvicinò sfiorandomi la pelle. Rabbrividii.
-"Fanculo"- stavo per andarmene quando mi afferrò il polso stringendomi a lui.
Potevo sentire il suo rigonfiamento sulla mia gamba. Arrosii.
-"L-lasciami."-
Accarezzò con una mano il mio interno coscia. Sfiorò il mio sesso.
-"Ti prego"-
-"Pensavo ti fosse piaciuta l'ultima volta"-
-"Lasciami"- continuai.
Mi portava all'esasperazione. Mi stavo eccitando e non poco.
Massaggiò il mio sesso. Gemetti. Si avvicinò e morse il lobo del mio orecchio. Lo leccò.
Baciò il mio collo e poi raggiunse le mie labbra. Per la prima volta. Erano morbide, soffici, e avevano un gusto di menta.
Fu un bacio dolce , cauto. Morse il labbro inferiore per poi leccarlo. Gemetti. Sfiorò la mia guancia con il suo naso.
Abbassò i miei boxer e prese in mano il mio membro ormai duro. Avvicinai i fianchi alla sua mano. Volevo di più. Ad un tratto lasciò il mio sesso e tirò su i boxer. Accarezzò il mio petto. Mi cinse in vita. Mi baciò nuovamente le labbra e poi se ne andò.
Cos'era successo?
Non ero abbastanza per lui?
-"Cosa significa questo?"- urlai.
Si girò e i suoi occhi incontrarono i miei.
-"Vali molto di più di quello che pensi"- disse.
Rimasi li. È come se mi avesse letto la mente. Ora ero più confuso di prima.

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