Remember who you really are

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Scesi le scale per comprare una bibita fresca

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Scesi le scale per comprare una bibita fresca.
Tè verde. La mia preferita. Mi salva da qualunque situazione.
La sento fresca sul palato.
Risalgo in camera cercando di dormire.
Ho già preso tre sonniferi, ma niente. I tre ribelli non dormono qua da quella notte.  Meglio così.  Penso siano stati spostati nella stanza di Alex visto come vanno d'accordo.
Vago nei pensieri .
I miei occhi puntano i diario di lui.
Inizio così a leggere il suo passato più distante.

Dicembre 2010
Ciao,
non so dove abbia trovato la forza di scrivere questa pagina. Le lacrime non smettono di scendere, ho le vertiggini e la testa che rischia di scoppiare.
"Decesso 24 Dicembre 2010 ore 18:30"
Questo è ciò che ha detto il medico qualche ora fa. Come potrai capire o se non l'hai ancora capito, mamma e papà sono morti.

Cosa? I suoi genitori? La mano copre la mia bocca. Tremo per lo shock.
Quel ragazzo così...
Non trovo le parole.
Io che l'ho trattato di merda.
Cazzo.

Ero seduto nel sedile posteriore della macchina come al solito.
Black il mio cagnolino saltava da destra a sinistra. Eravamo a bordo di una Mercedes.
Abbassai il finestrino e Black inizó a sventolare la lingua fuori dal finestrino. Si congelava. Il vento mi scompiglia i capelli lasciando ricadere dei ciuffi sulle guance. Erano troppo lunghi. Tra qualche giorno li avrei certamente tagliati.
-"Aaron abbassa il finestrino è fa entrare Black"- dice mia mamma.
-"Ma si arrabbia se lo porto dentro!"-
-"Aaron non farmi ripetere le cose mille volte"-
Sbuffa e feci entrare Black che mi leccó il viso.
Domani sarebbe stato Natale. Le strade erano ricoperte da una coperta di neve bianca e soffice. Le strade erano scivolose e pericolose. Pericolose.
Papà e mamma parlavano di ciò che avrebbero voluto fare una volta arrivati a casa. Avremmo preparato e addobbato l'albero di Natale.
Io avrei appeso le lucette colorate sul terrazzo e posizionato il pupazzo di Babbo Natale in giardino, come ero solito fare ogni anno. Era la casa più trend del quartiere.
-"Aaron  il prossimo semestre ci trasferiremo ad Orange nello stato di New York. "-
-"Cosa?  E Perché? "-
-"Tuo padre ha trovato un ottimo lavoro e la scuola è molto vicina alla nostra nuova casa. Abbiamo sempre desiderato abitare li."-
-"No non vengo. Non ci penso nemmeno."-
-" Non fare storie , per favore. "-
-" Non lascio la città. Voglio vivere a Boston. "-
Continuiamo a litigare quando papà si intromise dicendo
-"Aaron è un'ottima opportunità per me e per noi. Non rendere le cose ancora più difficili inoltre la...."-
-"Tesoro attento!!!"-
Mamma urlò a squarciagola.
Un camion che aveva perso il controllo stava per scontrarsi contro di noi, quando papà girò il volante andando a sbattere contro un versante.
Avevo paura. Persi i sensi per  qualche istante.
-"Mamma, pa-....."- cercai di dire.
Non si muovevano. Ero bloccato. Il sangue gocciolava dalla testa.
Dei piccoli cerchietti bianchi appannarono i miei occhi.

Mi svegliai in ospedale. Solo qualche punto.
-"Dove sono i miei genitori? "-
Nessuno rispose.
-"Dove sono?"- urlai singhiozzando
-"Mi dispiace . Sono deceduti"-
Il dottore mi comunicò.
Sprofondai
Piansi
Urlai.

Non volevo crederci. Ma era così. Ora sono qui , in questa casa. Spoglia. Non  c'è l'albero nemmeno le lucette e Babbo natale è rimasto in soffitta. Ho pauraSono solo. Cosa dovrei fare? Cosa farò?
Scusa ora non riesco più a scrivere .
Il cuore fa male.
Il freddo copre la mia anima. Mi sento vuoto.
Ora lotterò, soffriró , vincerò. Lotterò per vincere e non soffrire più.

Non voglio crederci. Come può una persona aver soportato così tanto? Dove c'è una persona forte in realtà nel profondo si cela un'anima fragile. Fragile come un castello di carte. Non lo devi toccare troppo per non distruggerlo. Aaron.

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Haphephobia  ◆ Tematica Omosessuale ◆Onde histórias criam vida. Descubra agora