Capitolo 10

4.1K 463 236
                                    

"allora fallo" si portò la mano, Kirishima, sullo zigomo colpito, potesse essa guarirlo.

"non tentarmi" ringhiò, convinto che lo avrebbe colpito ancora, se non avesse taciuto.

"perché non lo hai fatto?" chiese, con arroganza, il rosso.

"credi che lo venga a dire proprio a  te? Doppia faccia del cazzo?" si avvicinò minaccioso, al corpo già colpito di Eijiro.

"doppia faccia?" appoggiò il proprio palmo sul suo petto, spingendolo con rabbia "non volevo che conoscerti, esserti amico" gridò, senza pensare si trovassero in un luogo pubblico.

"perché?" rispose di egual maniera, Katsuki "non lo vedi che non sono persona con cui fare amicizia? che cazzo hai che non va?" le mani gli tremavano.

"non lo so" sbraitò un'ultima volta, portandosi le dita tra le ciocche scarlatte, a fiato corto "non lo so, Bakugo" sussurrò, abbassando il capo.

Katsuki, nel più oscuro dei suoi meandri, scorse l'impulso di afferrargli una mano e perdersi tra le sue iridi finché sera non fosse giunta.

"non proviamoci mai più" sentenziò, il biondo, sbuffando.

Dalle scale, con passi pensanti e veloci, Denki gli raggiunse.

"Bakugo" aggredì "che hai fatto?" protese le mani sul volto di Kirishima.

"è stata colpa sua" guardò altrove, irritato da tale situazione.

"come sempre" gli rivolse uno sguardo glaciale "non è mai colpa tua, non è così?" proseguì.

"che vorresti dire?" alzò il volume del tono, Katsuki.

"che nessuno ti vorrà mai se continui di questa maniera" lo informò, con la cruda realtà di cui Bakugo credeva di aver già accettato.

"non mi servono i vostri consigli da froci" gli guardò entrambi, con lo sguardo avvolto nella rabbia, nella collera, nella delusione.

"sta lontano da noi" terminò Denki.

Kirishima rivolse uno sguardo, di colma confusione, verso l'amico che ancora teneva, fra le mani, il proprio volto, non convinto delle parole dure e prive di pietà di Kaminari.

"aspetta" tentò Eijiro.

"siete diventati in una settimana un 'noi'?" sorrise di pura ilarità, Katsuki.

"tutto ciò che ti è attorno diventa morto" fece, quasi in un sussurro, Kaminari.

Katsuki divenne, per svariati secondi, debole, quasi si potesse distruggere, come un vaso di porcellana a contatto con il suolo, con un sol dito.

La sua mente, vagò in un secolo lontano, dove lui, avvolto da una pelliccia dal manto limpido, si trovava con lacrime di fuoco a rigargli il volto, con una voragine, poco distante dalle sue dita poggiate al suolo, a farlo sprofondare nel vuoto.

Riacquistò lucidità, volgendo il proprio essere destabilizzato a Kirishima, il quale si protese verso quel egli.

Denki placò i movimenti del rosso con il braccio.

Bakugo si voltò, scosso, reso un cumulo di macerie da parole e realtà distorte, uscendo.

"perché gli hai detto quelle cose?" spinse lontano da se, Kirishima, Kaminari, quasi disgustato.

"deve rendersi conto che non possiamo solo noi venirgli incontro, ma deve provarci pure lui" abbassò il capo, volgendo, con il filo dell'occhio, uno sguardo a Bakugo, il quale si allontanava, camminando, sotto la tempesta, sbiadendo distante.

Nella mente di Bakugo non vi erano che le parole gelide di Denki e si chiese per quale motivo, lui stesso, distruggesse ogni possibilità di diventar migliore.

Avrebbe dormito tutto il pomeriggio, per far tacere quelle idee che vagavano prive di senso in se.

Quella sera sarebbe andato al locale, come solito accadeva, giusto per dimenticare le parole di quel che sarebbe dovuto essere la sua ultima ancora.

Digitò un numero, sul proprio telefono, mentre tornava a casa sulla metro.

"pronto?" rispose.

"ti va di uscire sta sera?" chiese, Kastuki.

"certo" accettò, Deku.


Forse, perdere il suo più caro amico, ha spinto Bakugo ad andare oltre l'osservare Izuku.

Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

No type // KIRIBAKUWhere stories live. Discover now