Capitolo 27

2.6K 305 253
                                    

Shoto, assieme ai medici, con le mani salde al ferro della barella, seguì la sagoma fredda e distante di Midoriya, colui che gli stava portando via il cuore.

Un'infermiera gli impedì di proseguire oltre, trattenendolo dal petto, mentre egli, disorientato, pezzo dopo pezzo, osservò la sua vita sgretolarsi, nella consapevolezza che lo avrebbe frantumato in colpi di angoscia e pazzia.

Venne trascinato, dall'infermiera, all'interno di una stanza, la quale permetteva la vista dell'operazione che si svolgeva con rapidità e tensione, sotto i propri occhi, attraverso un vetro.

La vista di Todoroki venne sfocata dalle proprie lacrime, che prepotenti abbandonavano le proprie orbite, mentre con le labbra socchiuse, il proprio viso tremava, udendo le voci dei medici che ad alta voce si esprimevano in ordini e operazioni da eseguire con massima urgenza.

Il battito assente di Midoriya ne fece perdere uno a Shoto, il quale, soffocato dal costante suono acuto, e persistentemente fermo, della rappresentazione grafica del battito cardiaco, non gli fecero portare il palmo della propria mano sulla fronte, indietreggiando di un passo.

Un medico strappò la maglia di Izuku, essendo non sufficiente la pressione che sul suo cuore aveva tentato con le mani unite in un unico pugno.

Shoto si afferrò con disperazione i capelli, volendo strapparli, distrarsi da quel dolore lacerante che gli fracassava il petto.

"libera" e il petto di Izuku, limpido, privo di alcuna imperfezione, assimilò la scossa dettata da defibrillatore, ma egli non aprì le palpebre, e neppure il suo cuore riprese a battere.

"ancora" gridò, il medico, con gli occhi di chi aveva realizzato che ormai, la vita di quel giovane ragazzo, ricca di aspettative e sogni, si sarebbe spenta quella medesima notte.

Todoroki non vide che il sangue macchiare l'addome di Izuku, mentre privo di alcuna vita, non poteva che rimanere impassibile.

Le immagini si sovrapponevano dentro le sue lacrime, creando uno specchio, rivelando immagini, dove lui, accasciato a terra stringeva tra le braccia una figura dalla chioma crespa e indomabile, piangendo la sua morte.

"Izuku" sussurrò, quasi stesse diventando pazzo, in una poesia che solo il più tormentato degli uomini, avrebbe potuto comprendere "non lasciarmi solo"

"non ti chiederò perdono"

"se lo vorrai, sparirò dalla tua vista"

"se lo vorrai, non permetterò che tu senta la mia voce"

"se lo vorrai, mi esilierò dalla tua vita"

"se lo vorrai, non ti darò spiegazioni"

"se lo vorrai, io posso farti vivere in pace, con la mia assenza"

"ma ti prego" cadde in ginocchio "non lasciarmi vivere con la tua"

Kirishima trascinò il corpo di Bakugo all'interno dell'appartamento, con il desiderio prorompente di porgergli innumerevoli scuse, ma non lo avrebbe fatto, temeva le sue azioni, temeva il suo rifiuto, come temeva di non poter, un giorno, respirare.

Fece in modo che si sdraiasse sul letto, ancora una volta, soccorrendolo in situazioni che lui stesso aveva causato, facendone di Bakugo il suo scudo.

La mano del biondo, gelida, andò a posarsi su quella calda e tiepida del rosso, facendogli alzare lo sguardo dalle coperte a Katsuki.

"mi dispiace" la voce di Bakugo sembrava essersi affievolita, quasi la stesse perdendo.

"per quale motivo ti scusi?" chiese, Kirishima, nonostante desiderasse non volerlo sforzare più del dovuto.

"avrei voluto dare di più" le sue palpebre si fecero pesanti, mentre la stanchezza lo chiamava in una sinfonia dolce e attraente "essere migliore" sospirò, abbandonandosi sul cuscino "per te" e cadde tra le braccia di Morfeo, lontano, distante.

Kirishima si portò a far combaciare la propria fronte con quella del biondo, non volendo versare ulteriori lacrime da codardo qual era.

"lo sei" soffiò sulle sue labbra "per me lo sei sempre stato"

L'indomani, Shoto venne scosso da un'infermiera, la quale a gran voce, richiamava la sua attenzione.

"signore, signore la prego si svegli" fece.

Todoroki a stento aprì le palpebre, rivelando i propri occhi rossi e irritati da un costante bruciore.

"lui" rispose rapido "mi dica come sta" la afferrò, con i palmi, dalle spalle, nella speranza che di brutte notizia quella mattina non vi fossero.

"il ragazzo" abbassò il capo.

Shoto si allontanò come scottato, sgranando le palpebre.

"è vivo" completò "ma i medici-" ma non terminò, vedendo la sagoma del ragazzo sparire oltre la porta della stanza su cui si era accasciato, stanco e privo di forze.

Shoto corse, per stanze sconosciute, creando scompiglio, ma lo trovò, steso su un letto, con il busto che lentamente si abbassava e alzava.

E come non mai, la vita tornò a colpire, come un'ondata di torpore, Todoroki.

Si avvicinò, sedendosi al suo fianco, sfiorandogli la mano, osservando il suo volto, pallido, ma vivo.

Finché i suoi smeraldi non si fecero vividi.

"Todoroki?" chiese.

"sono qui" sorrise, Shoto, rincuorato che alcun male, a Midoriya, fosse accaduto.

"dove mi trovo?" un brivido di ansia colpì Izuku.

"in osp-" ma la voce allarmata di Midoriya lo sconvolse.

"perché è tutto buio?"


Sono crudele.

Comunque oggi ho pianto come una dispERATA PER COLPA DI HWARANG,, (drama corano) capitolo 18 una bella merda, dovrebbero chiamarlo "ti devastiamo il senso della vita".

dopo questo inutile sfogo, sorry

Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

No type // KIRIBAKUWhere stories live. Discover now