Epilogo

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Un allarme.

"chi è stato?" uno sbraito, uno sparo al vuoto.

"prendi i soldi e andiamocene" incoraggiò il compagno, Kirishima, il quale viso non era che avvolto dal passamontagna.

"non darmi ordini, coglione" sorrise, in un ghigno, Bakugo, rivolgendosi al rosso, mentre rapido riempiva il borsone di denaro.

Le sirene della polizia si fecero vivide al loro udito, elettrizzando i loro sensi, mentre l'adrenalina colmava le loro vene.

Katsuki passò il bottino al compagno, stringendo tra le mani la granata fumogena che avrebbe garantito loro la fuga.

"era questa la vita che sognavi, Eijiro?" rivolse un rapido sguardo all'altro, Bakugo, sapendo di averlo coinvolto in qualcosa più grande di lui, il quale non era che un ex poliziotto.

"rapinare banche a spese dei cittadini?" sorrise, beffardo, Kirishima "non desideravo altro" rivolgendo uno sguardo colmo di divertimento e esaltazione a Bakugo.

"raggiungiamo la quota e fuggiamo in un paese privo di estradizione" confermò i loro piani, Katsuki, avvertendo la polizia sostare di fronte alla banca rapinata.

"forza, tutti quanti" sbraitò, Eijiro "in piedi e uscite con calma" ordinò, osservando gli ostaggi eseguire quanto richiesto.

"non desideravo arrivare a questo" soffiò, Bakugo, osservando le porte aprirsi e i presenti uscire.

"siamo insieme, in tutto questo" rassicurò, Eijiro "ovunque tu sia, qualsiasi cosa tu faccia" sorrise, comprensivo, ad egli, accarezzandogli il volto con il palmo, consapevoli che probabilmente avrebbero perso la vita quel medesimo pomeriggio "io vi sarò al tuo fianco ad ogni modo" confessò.

"non morire" si limitò a rispondere, Bakugo, sfilandosi il passamontagna in modo da confondersi tra gli ostaggi in uscita, dopo aver scoccato un rapido e lesto bacio sulle labbra piene del compagno.

"non ne ho la benché minima intenzione" e fece altrettanto, Eijiro.

Distante dal ring Midoriya sedeva al bancone del sottosuolo.

Dal giorno in cui vide cadere Shoto il mondo divenne incolore, vuoto, privo di calore.

Non ebbe avuto neppure il tempo di confessare i propri sentimenti, di ringraziarlo, di dirgli che Bakugo da quando vi era lui non era che un vago ricordo di abitudine e consolazione.

"osservi sempre il ring, ma non scommetti, cosa ti accade?" chiese, un giovane accanto ad egli, mentre sorreggeva nella mano destra il proprio drink.

"quel ring potrebbe ancora ospitare il suo campione" abbassò lo sguardo, comprendendo quanto dolesse parlare ancora di lui.

"il suo campione lo odiava" si limitò a rispondere, l'altro.

A quel punto, a quelle improvvise parole, Izuku si decise a voltare il viso, osservando attentamente il ragazzo accanto alla sua persona, trovandovi sotto il suo sguardo profonde occhiaie, una chioma violacea, epidermide perlacea, probabilmente perennemente pallida.

"Hitoshi Shinsou, piacere" gli sorrise, porgendogli la mano "tu devi essere Midoriya Izuku, non è così?" chiese, cogliendo impreparato codesto.

"sì, è così" confermò, accettando la mano di egli.

"Todoroki parlava spesso di un giovane con iridi incastonate di smeraldi" procedette "solo ora riconosco che egli non mentiva" confessò.

No type // KIRIBAKUWhere stories live. Discover now