#3 Tessa

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Era appoggiato allo stipite della porta, le braccia incrociate al petto, i jeans strappati e la maglia attillata bianca lo slanciavano, mi ricordò Drake per qualche secondo e abbassai lo sguardo su Ella.
«Assolutamente no, cerchiamo di nasconderci dal governo da quasi un anno!»
Sbottò Aston alzandosi in piedi contrariato, Matt si alzò e fece qualche passo avanti.
«Nessuno ti ha invitato Miller»
Ringhiò il ragazzo fermando lo sguardo su di lui, io feci per parlare, ma Aston mi precedette.
«Sei pazzo se pensi di farcela! Cosa credi? Che presentandoti davanti a loro ti daranno ascolto?»
Le voci dei due ragazzi si stavano alzando e io presi un respiro guardando Matt stringere un pugno.
«Quindi preferiresti vedere tua nipote morire lentamente!?»
Gridò Matt gesticolando con rabbia, si sfiorò i capelli e scosse la testa ascoltando l'improvviso silenzio del ragazzo.
Alzai lo sguardo su Aston e attesi ancora sperando che contraddicesse le parole di Matt.
«Matt ascoltami»
Il biondino lo guardò con odio e io mi alzai in piedi avvicinandomi a lui.
«Ascoltare cosa? Non so nemmeno perché perdo tempo a litigare con te!»
Rispose Matt dandogli le spalle, i suoi occhi verdi si fermarono nei miei e lo vidi abbassare lo sguardo.
«Sto cercando di farti ragionare! Vuoi fare la fine di Drake?!»
Alzai un sopracciglio e avvertì la mano di Matt afferrarmi saldamente un polso.
«Cos'hai detto!?»
Righiai cercando di liberarmi dalla stretta del ragazzo, Aston fece un passo indietro e io socchiusi gli occhi cercando di trattenermi, anche se percepivo la rabbia scorrermi frettolosa nelle vene.
«Tu sai dov'è!»
Gridai con rabbia cercando di avvicinarmi, ma il ragazzo dietro di me mi tratteneva incerto.
Aston non rispose e sentì Matt lasciarmi andare, mi fiondai sul ragazzo e con uno scatto lo spinsi contro la parete stringendo i pugni sul tessuto della sua camicia.
«Tessa ferma»
Scossi la testa e strinsi la presa ignorando le sue suppliche.
«Ferma? Sul serio?! È da un anno che cerco disperatamente Drake, mi sono esposta rischiando di far uccidere tutti e tu sapevi dove fosse! Dammi una buona ragione per non strapparti il cuore e bruciarlo Aston!»
Cercai di controllare il mio respiro, ma la voglia di ucciderlo mi stava tormentando.
Presto avvertì dietro di me la stanza affollarsi e lo spintonai ancora contro il muro, gli rifilai una ginocchiata nella costola e la sentì rompresi sotto una delle sue grida.
«Rispondimi!»
Gli urlai tendendo fermo il suo corpo con l'avambraccio stretto sotto il suo mento.
Mi sfilai la pistola dalla tasca con la mano libera e gliela puntai nello stomaco.
«Ti sbagli Rossa»
Cercò di dire soffocando le sue stesse parole.
«Non osare utilizzare quel soprannome, mi fai schifo!»
Lo lasciai andare, ma non mollai la presa sul suo stomaco.
«Ti conviene parlare Aston, perché ti posso assicurare che ad avermi contro sarebbe uno sbaglio»
Il battito del suo cuore si fece più pesante e i suoi occhi smeraldo sembravano esitare nei miei per prendere tempo.
«Ammazzalo»
Mi voltai verso la voce di Ella, le lacrime le rigavano il viso e la sua voce leggera e femminile era rotta dal pianto. La vidi alzarsi dal divano e raggiungermi a passi lenti mettendo poi una mano sulla mia, la strinse e io le rivolsi uno sguardo. Le sue iridi grige erano ferme in quelle di Aston.
«Ogni notte vedo il suo corpo martoriato da una tortura che mi sembra infinita, sento il suo dolore sulla mia pelle. Quando i suoi muscoli si contraggono per i proiettili che lo colpiscono io lo sento! Sento il dolore di quei tagli che non si chiudono mai, i colpi che riceve dai bastoni, i calci e le risate di chi gli fa del male!»
Gridò liberandosi da quel peso che si teneva dentro da troppo tempo. Era arrabbiata, disgustata e forse avrebbe avuto più coraggio lei di me di premere quel grilletto.
Allentai la presa sulla pistola e mi senti tirare indietro da Matt, gli lasciai l'arma e lui la diede ad Ella senza proferire parola.
Rifilò un altro pugno ad Aston e lui si accasciò a terra tenendosi le mani sul naso. Io alzai il mento e Matt si chinò sulla ragazzina.
«In mezzo alla fronte Piccola, non mancarlo»
Gli suggerì aiutandola ad impugnare la mia calibro ventitré. Io incrociai le braccia al petto e rivolsi uno sguardo impassibile ad Aston.
«Prima alla gamba, conta fino a dieci e mira al cuore, Matt legagli le mani dietro la schiena e lasciali il proiettile dove sarà»
Il ragazzo mi guardò impaurito ed Ella mi rivolse uno sguardo restituendo l'arma a Matt.
Io e lui ci guardammo confusi e la ragazzina mi sorrise.
«Non nego che vorrei che soffrisse, ma la mia priorità ora è mio Padre»
Io le rivolsi un sorriso e le sue braccia mi avvolsero la vita, io la strinsi a me, mi sembrava assurdo che mi arrivasse già alla spalla. Feci un cenno al ragazzo e Matt posò l'arma a terra alzando Aston con la forza.
«La pietà di Ella non ti sarà fedele per sempre»
Gli sussurrò abbastanza forte da farsi sentire.

DnaWhere stories live. Discover now