#44 Tessa

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Aston mi aveva chiesto l'intera giornata per pensarci e io avevo accettato.
Mi appoggiai con la spalla alla finestra e incrociai le braccia guardando la parete vuota.
Avevo staccato ogni traccia di Drake, strappando via dal quel muro tutto ciò che in un anno avevo appeso con costanza. Ora quella stanza non aveva davvero più un senso, come tutto il resto d'altronde.
Le parole di Nathan non facevano altro che ripetersi nella mia testa e questo mi faceva incazzare perché sapevo avesse ragione.
Da quando mi ero arresa ai sentimenti che provavo per Drake non era rimasta traccia di quella che ero, del Numero che mi era stato tatuato tanto tempo fa. Involontariamente abbassai lo sguardo sul mio polso e sorrisi ricordando a quanto meno complicate fossero le cose prima. L'assenza di preoccupazione delle mie azioni, l'ottenere sempre ciò che volevo con la forza e quella eccitazione nel sapere di avere il controllo pieno di ogni cosa. Mi ero dimenticata quanto mi sentissi bene allora, quando odiare e limitare i miei sorrisi alla finzione mi facesse stare con i piedi per terra.
E devo ammettere che mi mancava la mia libertà, quella che avevo già scelto una volta rinnegando i miei sentimenti, e che ero riuscita a mettere da parte per un sentimento infantile che non sarebbe mai stato destinato a durare. Un rumore all'esterno attirò la mia attenzione e notai un furgone blindato parcheggiare nel vialetto, sorrisi vedendo Matt scendere dimenticandosi della portiera aperta, fece il giro dell'auto e andò ad aprire Ella.
Lei scese dall'auto a fatica senza alzare lo sguardo.
Il mio sorriso scomparve nel momento in cui realizzai che forse Matt si era trovato costretto a dirle di Drake. Uscì velocemente dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle, scesi le scale quasi correndo e mi fermai sul terzultimo scalino infilandomi una mano nella tasca posteriore.
«Piacere, io sono Ella»
Disse lei accentuando appena un sorriso stringendo la mano di Drake. Ella rimase qualche secondo a fissarlo e poi entrò in casa levandosi il cappotto, incrociò il mio sguardo e scesi gli ultimi scalini lentamente.
Indossava una tuta non sua e il suo sguardo assente mi bloccò lo stomaco. Le presi una mano e lei si lasciò cadere addosso al mio corpo.
Le diedi un bacio sulla testa e le accarezzai la schiena.
«Ti va un bagno?»
La sentì annuire e mi accorsi dello sguardo preoccupato di Matt, gli feci un sorriso e lui lo ricambiò abbassando lo sguardo.

Ella si era addormentata nel tardo pomeriggio, Aston era passato per visitarla e ora sembrava stesse bene. Ero in piedi sulla soglia da qualche minuto quando sentì due mani stringermi le spalle.
«Sta bene Tessa, ha solo bisogno di un po' di tempo»
Mi voltai incontrando gli occhi trasparenti di Matt e lo spinsi lentamente fuori chiudendo la porta.
«Sai cosa mi ha risposto quando gliel'ho detto?»
Chiese alzandomi il mento alla ricerca di un mio sguardo.
«Che cosa?»
«Che avrebbero potuto ricominciare, infondo Drake non c'è mai stato, è difficile starci troppo male, quando non hai quasi nessun ricordo da apprezzare»
Abbassai lo sguardo sentendomi più leggera, scesi le scale seguendo il suo passo e in silenzio uscimmo sul retro.

Mi strinsi nelle spalle e presi un respiro.
L'odore denso del fumo attirò la mia attenzione e spostai il mio sguardo ancora una volta su Matt. Si portò la sigaretta alle labbra e la lasciò penzolare massaggiandosi una spalla.
«Tutto okay?»
Lui annuì tornando a prendere la sigaretta tra le dita.
«Si, non è niente»
Sorrise guardandosi un po' intorno, sospirò e mi chiesi a cosa stesse pensando, perché ora io pensavo solo a come dirgli del mio annullamento imminente, di come sarebbero cambiate le cose e come avrei addossato a lui la protezione di Ella.
«Non lo porti nemmeno è?»
Chiese all'improvviso rivolgendomi uno sguardo, i suoi occhi freddi si fermarono sulla mia mano e io presi un respiro portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Non ne vedo il motivo, portare avanti un illusione non ha senso, non trovi?»
Chiesi alzando una spalla, involontariamente mi sfiorai il dito dove per un momento avevo indossato l'anello di Drake.
«Ci stai tanto male?»
Alzai di nuovo una spalla, non sapevo esattamente come rispondergli, mentire non mi sembrava giusto, ma neanche fargli capire che la situazione mi stava distruggendo era una buona idea.
«Scusa, domanda idiota»
Si corresse prima che potessi rispondergli, gli feci un sorriso e un silenzio imbarazzante cadde lieve tra noi.
Mi portai le braccia al petto e tornai a pensare, a riflettere sulle parole di Aston e alle conseguenze che avrebbe portato un Angelo puro tra noi.
«Matt»
Lo chiamai, lui alzò un sopracciglio e alzò il mento buttando a terra ciò che restava di quella sigaretta. I suoi occhi si fermarono nei miei e la mia mente si arrestò all'improvviso.
«Quanto credi nell'Annullamento?»
Il biondino corrugò le sopracciglia e abbassò lo sguardo esitando sulla risposta.
«Tessa non credo sia una buona idea»
Disse infine con serietà.
«L'annullamento è una condanna, una volta dentro non puoi più tornare indietro.
Dimmi che non ci hai pensato sul serio»
Mi passai la lingua sulle labbra e abbassai lo sguardo un istante evitando i suoi occhi.
«Matt tu non puoi capire cosa...»
«Non posso capire cosa Tessa?!»
Alzò la voce senza lasciarmi finire e fece un passo avanti puntandomi il dito.
«Ci sono dentro quanto te a questa merda, ne abbiamo già parlato una volta, non puoi mollarci tutti così, non tu! Non per colpa di Drake! Perché non è così che funziona, okay?»
«E allora come funziona Matt? Avanti dimmelo! Io non sono così!»
Gridai abbassandogli la mano.
«Non sono buona, non sono onesta e non sono nemmeno questa...»
Mi sfogai sentendo il cuore agitarsi, mi guardai addosso e scossi la testa schifata.
«Io non piango Matt, io non mi lamento e non sto tutto il giorno a pensare alle cose giuste. Tutto questo mi ha resa ciò che non sono, innamorarmi mi ha resa debole e stupida, cedere davanti ai sentimenti mi ha fatto scordare quella che ero, e io amavo quella che ero! Perché mi sentivo viva! Invece ora cosa sono?...»

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