#32 Tessa

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Appoggiai i gomiti sulle cosce e seduta su quel divano mi concessi di far ricadere il viso sulle mani, sentì i capelli scivolarmi addosso e presi un respiro ascoltando i passi dei ragazzi entrare nella stanza.
Quello che mi girava per la testa era assurdo, forse il piano più stupido che potesse venirmi in mente, ma l'unico che mi avrebbe permesso di riavere indietro Drake forse.
«Tessa, stai bene?»
Chiese Aston sedendosi accanto a me, un odore dolciastro si diffuse intorno a me e sollevai il viso portandomi indietro i capelli.
«Certo»
Risposi notando delle tazza da thè fumanti sul tavolino.
«Hai guardato Ella?»
Domandai levandomi la giacca e rivolgendogli un sorrisi forzato. Il ragazzo annuì e io mi sentì meglio.
«Ancora dorme, per una pallottola in testa non bastano tre ore per tornare a camminare»
Presi un respiro e finsi di ascoltarlo, non riuscivo a concentrarmi, avevo troppo a cui pensare.
Hunter entrò nella stanza seguito da Matt, si accomodarono nel salotto, io mi alzai dal divano e mi avvicinai alla finestra sentendo lo stomaco contorcersi.
«Matt mi ha detto che mi volevi parlare, dimmi pure, sono qui»
Annuì e mi voltai cercando di non sembrare nervosa.
«Ho bisogno del tuo aiuto, non correrai nessun rischio e quello che sto per chiederti non ti procurerà guai, anzi, credo il contrario»
L'uomo alzò un sopracciglio, sembrava attento e le sue iridi chiare sembrarono cercare un contatto fisso con le mie.
«Cosa vuoi che faccia?»
Posai il mio sguardo su Aston e sorrisi sperando che Matt non avesse dato di matto.
«Ti chiedo di consegnarmi al governo Hunter»
Dissi tornando sul suo viso, il silenzio cadde pesante e io mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio aspettando una qualunque risposta.
«Tessa»
Mi chiamò l'uomo posando la tazza da thè, io mi appoggiai al muro e rimasi in silenzio.
«Non so cosa tu abbia in mente, non voglio saperlo, ma non puoi chiedermi di consegnarti al governo. Sarebbe un suicidio»
Si alzò in piedi e io alzai appena il viso, sentendo il mio cuore lasciarsi andare pesante contro la cassa toracica.
«Appena ti avrò consegnato io riceverò una medaglia, probabilmente dei soldi e una parata in mio onore, ma quello che riceverai tu sarà solo la morte. Sei sicura di quello che mi stai chiedendo?»
Gli feci un cenno, annuendo lentamente una sola volta.
«So i rischi che corro, per questo ho chiesto aiuto a te, ho bisogno delle mie vecchie armi e di tutta la fortuna possibile»
«Tessa, non puoi farlo!»
Disse Matt alzando la voce, i due ragazzi si alzarono.
«Invece devo»
Dissi alzando una spalla, sorrisi appena e estrassi dalla tasca la medaglietta del mio ragazzo, l'avevo sottratta ad Ella mentre dormiva.
«Loro vogliono l'Angelo Nero, non Drake. Che prendano il mio cuore, mi facciano a pezzi se preferiscono, ma voglio che il mio Angelo non paghi per me, non è giusto»
Mi passai la lingua sulle labbra e sfiorai con il pollice il metallo freddo di quella medaglietta, lasciando che la catenina argentata danzasse in aria.
«Drake mi ha dato più di quello che mi sarei mai meritata, mi ha protetta sempre senza chiedere mai nulla in cambio, si merita di più di una prigione ed una tortura infinita»
Dissi liberandomi la mente e alzando lo sguardo su di loro. Hunter mi fece un sorriso e Aston abbassò lo sguardo in silenzio.
«Ti faresti uccidere per lui
Domandò sconcertato Matt, io presi un respiro indossando la sua catenina.
«Folle vero?»
Sorrisi alzando un sopracciglio.
Lui scosse la testa e io abbassai lo sguardo.
«Fai funzionare il piano Tessa, perché non ho intenzione di prendermi cura di Ella al posto tuo»
Sbottò infine tornando a sedersi rassegnato.
Mandai giù della saliva e chiusi gli occhi qualche secondo.
«Bene, se è questo che vuoi, allora domani ti porterò da loro»
Disse Hunter liberandosi della cravatta,
«No»
Lo fermai.
«Voglio farlo adesso»
Matt alzò le sopracciglia rivolgendomi uno sguardo sconvolto, l'uomo socchiuse gli occhi cercando di ragionare qualche secondo.
«Aston, non le dici nulla?!»
Gridò il ragazzo attirando l'attenzione, Miller finì il suo thè poi alzandosi, si sistemò le maniche lasciandole tornare lunghe, legandosi i bottoni ai polsi.
«È la sua guerra Matt, tu ci sei di mezzo perché non sai farti gli affari tuoi, nessuno ti obbliga a venire»
Rispose freddo facendomi l'occhiolino, io sorrisi e lui mi fece un cenno infilandosi la giacca elegante.
«Una cosa Tessa»
Aggiunse lanciandomi uno zaino, lo presi al volo e lo aprì tirando fuori le mie vecchie armi, erano perfette per essere nascoste addosso, non erano nemmeno tanto pesanti o ingombranti.
«Dai il tuo peggio»
Mi portai una mano sul cuore e gli feci un cenno. Notai Hunter annodarsi nuovamente la cravatta e io cominciai a nascondermi alcuni coltelli addosso.
«Aston»
Lo chiamai all'improvviso rompendo il silenzio. Il ragazzo mi rivolse uno sguardo e io gli lanciai le chiavi dell'auto con cui eravamo arrivati.
«Proteggi mio fratello»
Una fossetta apparve sul suo viso, afferrò le chiavi al volo e mi indicò con esse.
«E tu uccidi il mio»
Un patto. Era così che funzionava con lui, una cosa per una cosa.
Sapevo che quella frase si riferiva a Nathan, lasciarlo intendere forse era stato solo uno dei suoi modi eleganti per uscire di scena.
La porta si chiuse alle sue spalle e io presi un respiro.
«Mani avanti ragazza»
Mi ordinò Hunter mostrandomi le manette. Allungai le braccia davanti a me e mi soffermai a guardare il tatuaggio da cui tutto era iniziato.

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