#27 Tessa

1.4K 78 1
                                    

«Come sapevi che il sangue l'avrebbe distratta?»
Chiesi all'improvviso dopo parecchi minuti di silenzio. Matt guidava tranquillo, prendendo strade secondarie per non dare nell'occhio.
«Mi ha lasciato le istruzioni»
Rispose fermandosi ad un incrocio, sorrise e lo vidi frugare nella sua portiera tirando fuori un piccolo quaderno consumato.
«Quello è il suo diario!»
Dissi strappandoglielo dalle mani.
«E quindi?»
Chiese ripartendo spostandosi il ciuffo di capelli indietro, si era scordato la bandana e ora i capelli gli ricadevano continuamente sul viso.
«Quindi non si leggono! Sono cose private, non avevi il diretto di leggere il diario di mia figlia Matt»
Risposi frustrata, guardai quel quaderno e tornai poi sulla strada.
«Vuoi farmi una paternale adesso?»
«Certo!»
Esclamai senza lasciarlo quasi finire di parlare, era assurdo che si fosse permesso di leggere gli affari di Ella prima di me.
«A dire il vero una volta ho letto anche il tuo, non pensavo di starti tanto antipatico, eppure sono una persona divertente»
Alzai un sopracciglio e gli rivoli uno sguardo, lui sorrise e io scossi la testa trattenendomi.
«Cosa?! E dove...anzi non voglio saperlo, lasciamo perdere»
Presi un un respiro, dopo qualche secondo Matt cominciò a ridere e io sorrisi seguendolo a ruota, era assurdo.

«Che c'è Tessa?»
Chiese rompendo il silenzio, ero stata minuti interi a ripensare alla scena di poche ore fa.
«Non era Ella Matt, qualunque cosa fosse, mi rifiuto di credere che fosse la mia bambina»
Risposi infine, il ragazzo rallentò l'auto di Hunter fino ad accostare al bordo di una strada e mi rivolse uno sguardo spegnendo il motore.
«Ha detto la stessa cosa Jeremy»
Corrugai le sopracciglia e decisi di non fare domande, guardai ancora quel quaderno che avevo tra le mani e alzai lo sguardo sentendomi pesante.
«Tu non l'hai vista Matt. Sembrava in uno stato di trans, come se non si rendesse conto di quello che facesse. Quello non era perdere il controllo, te lo posso assicurare»
Dissi liberandomi dei miei pensieri, le sue iridi trasparenti esitarono sulle mie, sembrava voler dire qualcosa, ma forse non sapeva come.
«Mi sono chiesto una cosa, dopo aver finito di leggere quel diario»
Cominciò stringendo il volante con una mano, rimasi in silenzio e mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«E se fosse stato quello lo scopo di Ryan? Portare una persona alla follia usando ogni tipo di tortura facendoci vivere l'inferno.
Tu ci sei andata vicina infondo, hai ucciso centinaia di soldati in una volta sola per rabbia»
Abbassai lo sguardo e lui mi mise una mano sulla gamba.
«Vuoi dire che Ella è la vera realizzazione del Progetto R?»
Lui annuì e io distolsi lo sguardo.
«Fammi indovinare, l'unico modo per placare la sua fame è ucciderla, vero?»
Una macchina ci passò accanto e io la guardai allontanarsi velocemente.
«Non si fermerà Tessa, ucciderà ogni essere umano che avrà la sfortuna di passarle accanto. Anche la rinchiudessimo in una cella non tornerebbe più la Ella che conoscevamo»
Scossi la testa e mi sentì quel groppo alla gola tornare.
«Non posso farlo»
Dissi prendendo lunghi respiri tremolanti.
«E che intendi fare? Lasciarla con un proiettile nella tempia per sempre?
Richiuderla nella cella e far visita ogni tanto al suo corpo addormentato per il resto della vita? È questo che vuoi?»
«È mia figlia Matt!»
«È la morte Tessa!»
Gridò a sua volta facendomi ammutolire.
«Stai proteggendo un qualcosa che non ci penserebbe due volte ad ucciderti.
Un dna modificato non fa di te sua madre, come non fa di Drake suo padre. Avete giocato alla bella famiglioia ora tagliale la gola, scaricala da qualche parte e va a riprenderti Drake, almeno lui non cercherà di ucciderti»
Lo guardai disgustata e uscì dall'auto sbattendo la portiera con forza, mi portai una mano tra i capelli e cercai di trattenermi. Avevo voglia di gridare, urlare fino a perdere la voce.
Ascoltai i passi di Matt farsi vicini e spostai il mio sguardo sul baule dove avevamo messo Ella.
«Ci dev'essere una soluzione»
Sussurrai sforzandomi di pensare a qualcosa.
«E se non ci fosse una soluzione? Tessa io non voglio fare la parte dello stronzo, ma qui non c'è in gioco solo la nostra vita, qui stiamo parlando di salvare ogni essere umano del mondo»
Gli rivolsi uno sguardo e sorrisi divertita.
«È ridicolo, mi nascondo da tutta la vita perché il mondo ha sempre creduto che fossi un pericolo, quando invece se mi avessero lasciata in pace tutto questo non sarebbe mai successo. E ora, dopo un anno nel quale sono stata obbligata a chiudermi dentro casa per non essere uccisa, dovrei ammazzare la mia bambina per salvare il culo a loro, a quei bastardi che ci hanno sterminati come fossimo bestie»
Lui rimase in silenzio e io tirai un calcio alla lattina davanti a me.
«Non sarebbe male infondo se Ella facesse un po'di pulizia»
Conclusi scaricando la rabbia rimasta, forse avevo esagerato, ma infondo era assurdo pensare di salvare la vita a chi non aveva fatto altro che cercare di togliermi la mia.

DnaWhere stories live. Discover now