#51Tessa

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«Tu non puoi capire Tessa. Non sai quello che ho passato!»
Gridò facendosi avanti cercando invano di liberarsi e alzò lo sguardo su di me, sentì la sbarra piegarsi cigolando, allentai la presa e presi un lungo respiro fingendo di stare bene.
Scossi la testa allibita, non potevo credere alla calma con cui nascondesse la follia di quelle parole.
«Poi Ryan ha avuto la brillante idea di fare di voi la razza dominante, voleva spedirvi per i vari stati, con l'intenzione di sottomettere gli umani per poter dettare legge a suo piacimento.
Fidati piccola, se non si fosse montato tanto la testa non vi avrei mandato contro i soldati americani»
Riprese dopo qualche minuto di silenzio tornando a guardare altrove.
«Tu gli hai fornito armi per ucciderci Nathan! Lance capaci di aprirci in due, guanti con lame d'acciaio per poterci strappare il cuore...È follia Nathan!»
«No, Ryan è folle! Io volevo solo proteggervi!»
«Uccidendoci tutti!?»
Gridai sollevando la maglia che portavo e mostrando la cicatrice che mi aveva procurato una di quelle maledette lance, era passato un anno e ancora non ero guarita.
«Mi sono salvata per miracolo, senza Drake un respiro mi sarebbe bastato per attivare quell'arma infernale e farmi aprire in due!
Hai fatto ammazzare ragazzi innocenti, che avrebbero tranquillamente imparato a gestire la loro forza per vivere come qualunque altra persona sulla terra»
«Oh mia cara»
Sorrise interrompendomi, i suoi occhi scuri mi ferirono, rimasero fermi ad osservarmi per qualche secondo e io mi sentì come violata.
«Ma voi non siete mai stati trasformati per essere apprezzati, eravate solo una prova concreta delle mie parole, nessuno di voi doveva restare in vita. Siete abomini della genetica Tessa, sarebbe innaturale lasciarvi girare liberi tra noi.»
Ero sconvolta, sentì la rabbia farsi padrona della mia mente e con uno scatto mi avventai su di lui. Il mio viso era a pochi centimetri dal suo, ma non lo sfiorai con un dito.
«Avanti uccidimi Ragazza, so che non stai pensando ad altro, uccidimi!»
Pregò a voce bassa facendosi più vicino, io feci un passo indietro e gli tirai un calcio nello stomaco, forte abbastanza da farlo cadere con la sedia a terra. Lui rise tossendo sangue e macchiando il pavimento, strinsi le labbra e feci un passo avanti, ma un braccio mi cinse la vita bloccandomi.
«Lasciami!»
«Ferma Tessa!»
Mi voltai stretta in quel poco spazio rimasto e incontrai due occhi verdi, Drake mi stava stringendo a sé, mi prese un polso e corrugò le sopracciglia sperando che trovassi la calma.
«Non dovresti stare qua, Matt te la vietato»
Cercai di spingerlo lontano da me, ma sembrava usare tutta la sua forza per tenermi li accanto a lui.
«Mi fai male Drake, lasciami!»
«Non dire stronzate, non ti sto facendo niente, voglio solo che ti calmi»
Presi un respiro e cercai ancora di dimenarmi.
«Tessa guardami»
Spostai il mio sguardo su Nathan, che ancora a terra sembrava divertito dalla scena. La mia rabbia non fece che alimentarsi e con uno spintone allontanai il ragazzo da me. Con uno scatto fui su Nathan, ma di nuovo Drake mi prese per la vita allontanadomi dal fratello.
«Rossa dannazione!»
Gridò, in mezzo secondo mi ritrovai contro al muro, non feci in tempo ad alzare lo sguardo che Drake mi fu addosso.
«Adesso ti calmi con le buone, altrimenti ti rifilo una pallottola nella tempia! Scegli!»
Incontrai i suoi occhi e lui alzò un sopracciglio. Mi morsi l'interno della guancia e ascoltai il mio cuore calmarsi.
Abbassai lo sguardo e lui mi prese il mento obbligandomi a guardarlo.
«No, guarda me»
La sua mano si posò alle mie spalle, aperta sul muro e mi tornò in mente la prima volta che mi ero trovata così vicina a lui, quando ancora credevo che fosse un idiota e nient'altro.
«Com'è?»
Chiese con un tono tranquillo, io gli feci un cenno.
«Funziona»
Sussurrai, lui sorrise abbassando un attimo lo sguardo, io mi soffermai a guardare le sue labbra e mi maledì per i pensieri che mi passarono per la testa.
Per qualche minuto restammo fermi in quella posizione, a pochi centimetri l'una dall'altro, chiusi in un silenzio leggero.
«A cosa pensi?»
Chiese all'improvviso corrugando le sopracciglia.
«Che domanda è?»
«E una domanda»
«Una domanda stupida»
Lui rise e io persi un battito.
Si avvicinò pericolosamente alle mie labbra e sfiorai la testa con il muro.
«Rispondimi»
Insistette facendo un sorriso.
«Non te lo direi mai»
Sussurrai sfiorandogli il labbro inferiore con l'indice, seguì la forma del suo sorriso e involontariamente avvicinai il mio corpo al suo.
«Così mi uccidi Rossa»
Alzai lo sguardo incrociando il suo e quasi faticai a restare in piedi, quel soprannome, quel maledetto soprannome che mischiato alla sua voce mi faceva perdere completamente la ragione.
L'eco frettoloso di alcuni passi sulle scale attirarono la nostra attenzione e notai Matt e Jhona guardarci confusi.
«Che diavolo succede qui?»
Chiese Matt notando Nathan a terra.
«Credo abbia una costola rotta»
Lo informò Jhona muovendo l'uomo per farlo rinvenire. Lo tirarono su liberandolo dalle manette per controllare meglio i danni. Feci un passo avanti, ma Drake mi spinse di nuovo contro al muro.
«Non pensarci neanche»
Alzai un sopracciglio e rimasi ferma stringendo i denti.
Matt sbuffò portandosi una mano nei capelli e mi rivolse uno sguardo deluso.
«Ti avevo chiesto di non scendere»
Disse mettendosi una mano nei capelli biondi.
«Avevo bisogno di parlargli»
Cercai di spiegare liberandomi dalla stratta di Drake, Matt alzò un sopracciglio e abbassò la mano.
«Questo per te è parlare?!»

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