1.È stato tutto un incubo,vero?

15.9K 472 45
                                    

Apro lentamente gli occhi e guardo la persona stesa al mio fianco nel letto.
《Caleb...》mormoro tirandolo leggermente per la maglia《Cal...》
《Amanda, che...》si strofina gli occhi《È stato tutto un incubo, vero?》chiede con la voce ancora impastata dal sonno.
《Io...》sussurro ma poi mi precipito subito in bagno a vomitare anche l'anima.
《L'avevo detto che era da fratello irresponsabile quello che stavo per fare...》mi tiene i capelli e mi accarezza la schiena mentre io resto appoggiata al water.
《Alla domanda di prima...》un alto conato di vomito mi investe《...non è stato un incubo. Fatto sta che stiamo smaltendo la sbronza.》sorrido di sbieco.
《Amy.》
《Mhh?》
《Noi due...cioè, tu non mi odi, vero? Io sono ancora tuo fratello e tu sei ancora mia sorella, no?》mi guarda negli occhi.
《Sì Caleb. Io la tua sorellina, tu il mio fratellone.》lo abbraccio forte《Sei l'unico che mi resta.》
《Non ti lascerò sola, lo sai questo?》le mie lacrime bagnano il suo maglione《Smettila di piangere. Non lo sopporto proprio.》dice triste.
《Non voglio tornare in quella casa, almeno non per ora.》
《Neppure io.》mi asciuga le lacrime《Veniamo a vivere qui per un po?》mi fa alzare da terra ed io annuisco《Andiamo a casa tutti e due o vado solo io per prenderti un cambio o due?》
《Dovrebbero essere entrambi a lavoro, no?》mi siedo sul letto. Su questo letto.
No, non ci devo pensare. Mi ha solo usata per scopare. Non ci ha fatto l'amore con me come io invece ho fatto con lui.
《Sì. Allora vieni?》mio fratello mi porge la mano e io la afferro.
《Andiamo.》non mi curo neanche di uscire di casa con un aspetto a dir poco orripilante: ho delle occhiaie da far paura, la pelle pallida, i capelli arruffati, le labbra screpolate e i vestiti che puzzano di fumo e alcol.
Chiudo gli occhi mentre la macchina di mio fratello parte. Dovrei davvero prendere in considerazione l'idea di prendere la patente.
Davanti agli occhi mi si proiettano immagini di ieri sera: io e Caleb in un bar; noi che chiediamo una bottiglia di vodka e ci sediamo su un divano; noi che shottino dopo shottino parliamo dei nostri problemi di cuore; io che comincio ad insultare Viola come se non ci fosse un domani mentre finiamo la vodka; Caleb che ordina una bottiglia di Jack Daniel's; io che, appena ne sento il sapore, mi ricordo di Nicholas e scoppio in lacrime; Caleb che cerca invano di consolarmi; io che dopo un altro bicchiere vado in bagno a rimettere; Caleb che mi consiglia di smettere di bere; io che lo ignoro completamente, continuo ad ingerire alcol pensando al ragazzo che mi ha solo mentito e parlo e parlo e parlo di lui; Caleb che mi ascolta in silenzio e a volte fa dei commenti; io che comincio a chiedere a mio fratello chi siano la mia mamma ed il mio papà e dove si trovino ora.
《Amy.》Caleb mi riporta alla realtà《Siamo arrivati.》mi guarda con occhi cupi ed io mi rendo conto di star nuovamente piangendo.
《Scusa, io non riesco a non piangere...》scendo dalla sua auto.
《Ok...》mi prende per mano《Piangi quanto vuoi, se vuoi piangiamo insieme. Che ne dici?》
Sorrido《Mi stai davvero proponendo di piangere assieme?》chiedo incredula mentre lui apre la porta.
《Ovvio!》sorride, sperando di riuscire a risollevarmi di poco il morale. Quanto gli posso voler bene?!
《Grazie Caleb.》lo abbraccio.
《Smettila di ringraziare. È stressante. Ora vatti a fare una doccia, perché puzzi.》
《Mai quanto te!》gli faccio la linguaccia.

☆☆☆☆

Chiudo la piccola valigia e sospiro.
La mia mente passa dal pensare a Nicholas ai miei veri genitori e viceversa.
《Amy.》una mano si posa sulla mia spalla e io sobbalzo《Scusa, non volevo spaventarti.》forzo un sorriso《Dobbiamo andare. O vuoi vederli?》
《Neanche morta.》sto per prendere la valigia ma Caleb mi precede, portandola giù per le scale. Salgo nella sua auto e aspetto che parta.
Prima ce ne andiamo, meno possibilità abbiamo di incontrarli.
Chiudo gli occhi e porto le dita alla collana d'argento, mentre i ricordi prendono possesso della mia mente.

Sei fissata con la collana.》mormora il ragazzo guardando la mia collana.
L

a sua voce mi risuona nella testa.
《Questa collana è proprio una fissa per te.》la prende delicatamente tra le dita, sfiorando la mia pelle e facendomi rabbrividire.
《E per te è una fissa farmi notare che sono fissata con questa collana.》mormoro sfiorando le sue dita.
Sento il suo tocco, il suo fiato sulla mia pelle, vedo il suo sorriso appena accennato.
Tutto una bugia. Una stupenda bugia.
《Amanda.》vengo risvegliata.
《Arrivo.》scendo dall'auto e prendo la mia valigia, asciugandomi le lacrime《Quanto tempo passeremo qui?》chiedo trascinando la valigia nella camera da letto.
《Fino a quando non ci passerà e chissà quando ci passerà.》
《Sai il quadro che Kevin a portato al mio prof di arte?》Caleb annuisce《Serve per andare alla Yale. Spero di vincere quel concorso ed entrare così da poter passare il resto dell'anno lì.》comincio a dire《E poi ci sarebbe un'altra cosa...》
《Che cosa?》
《Se riesco a vincere il concorso e quelli della Yale considerano che ho talento a sufficienza per la loro scuola mi faranno un esame a fine anno e se lo supero entro alla Yale a settembre, come tutti quelli della tua generazione.》
《Vuoi entrare prima?》
《Sì, con tutta me stessa.》
《Allora ce la farai.》mi scompiglia i capelli.
《Non so se ce la farò.》entro nell'atelier vero e proprio.
《Perché dici così?》Caleb sembra arrabbiato con me.
《Tutto mi fa pensare a Nicholas, anche il semplice fatto di prendere un pennello in mano.》mi passo entrambe le mani nei capelli《E se non penso a lui penso a chi sono davvero.》
Restiamo entrambi in silenzio per interi minuti.
《Ti va una pizza?》
《Margherita?》
《Sì, se vuoi quella.》
《Sì, voglio la margherita.》
《Chiamo la pizzeria e ce le faccio portare.》estrae il telefono dalla tasca《Da bere cosa vuoi?》
《Una cola.》
《Ok. Accomodati sul divano, accendi la TV e aspettami.》mi accompagna nell'altra stanza.
Mi sento davvero uno schifo. Ho ancora quel dolore nel petto, la mente affollata ed un nodo alla bocca dello stomaco. Non ho neppure tanta fame, ma pur di rendere Caleb felice, farò la fatica di mangiare qualcosa.
Ci sta provando, poverino. So che anche lui soffre, ma non cerca di darlo a vedere solo per non buttarmi ancora più in basso.
Chissà se riuscirò mai a superare questo dolore. Chissà se toccherò mai il fondo, perché per rialzarsi bisogna cadere a terra.
Accendo il telefono che fino ad ora era rimasto spento.
80 chiamate perse da Padre
100 chiamate perse da Madre
3 messaggi da Cristina
2 messaggi da Felicia
1 messaggio da Anderson
Davvero? Centottanta chiamate da quei due esseri?!
Dopo avermi mentita mi cercano pure.
Invece, chi vorrei che mi cercasse, non mi cerca proprio.
Allora quello che mi ha detto era tutto vero. Si è ridotto tutto al mio cognome, che non è neppure il mio.
《Chissà che faresti se te lo dicessi...》mi asciugo le lacrime mentre sento i passi di Caleb avvicinarsi.
Non voglio più piangere davanti a lui. Sta cercando di fare di tutto pur di farmi sorridere.
《Le pizze arriveranno tra dieci minuti.》mi avvisa mio fratello, sedendosi accanto a me《Se non vuoi mangiare non ti obbligo.》
《Non voglio ridurmi ad uno zombie.》sussurro.
《Devi prima cadere per rialzarti.》mormora.
《Lo so.》sospiro《Lo so.》

******************
Ciao a tutti! Ecco a voi Need Us 2!
Sono consapevole che il capitolo non sia un granché e vi chiedo perdono.
Non so quando aggiornerò ancora (non posso promettervi nulla) ma spero di riuscirci presto.
Grazie di tutto e a presto❤

Need Us 2 ||Wattys 2018||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora