66.Piccola vera artista

6K 314 18
                                    

Nicholas Pov.
Alzarsi ogni mattina, guardarsi il polso e sapere che la persona che ami non è cosciente della tua esistenza fa male.
Sentire da quello che chiami ancora cognato, perché ormai è diventata un'abitudine, da tua sorella minore, dalle sue amiche e dai suoi amici che la persona che ami sente un vuoto dentro di sé che cerca di colmare con un altro fa male perché tu sai che sei l'unico a poterlo riempire, quel vuoto.
Ma la capisci anche perché sai che ha bisogno di sicurezze, perché sai che dietro a quella corazza di forza c'è un'anima insicura e fragile. E nonostante tutto non riesci ad odiarla, anche se dovresti, anche se vorresti.
《Nick, amore, mi stai ascoltando?》
E fa ancora più male cercare di riempire i propri vuoti con un'altra persona, visto che io di lei mi ricordo, visto che sono certo che i vuoti che ho potrò riempirli solo ed esclusivamente con lei.
《Certo Kimberly.》le accarezzo la mano sopra il tavolo dello Starbucks del campus.
《Perciò che ne dici? Andiamo anche noi insieme agli altri?》
《Quando dicevi che dovremmo andare?》
《Dopodomani.》mi guarda negli occhi
《Ho una simulazione di Analisi Matematica 2. Non posso mancare.》guardo la figura della ragazza che non assomiglia neppure vagamente alla mia Amanda. Kim è bionda, ha gli occhi azzurri, è ancora più bassa di Amy ed i loro modi di agire e pensare non possono essere minimamente paragonati.
《Tu preferisci la matematica a me?》chiede portandosi i capelli dietro le spalle.
《No, ma tengo alla borsa di studio.》finisco il mio caffè《Sai che oltre a me c'è una mia sorella all'università, più due fratellini più piccoli ed i miei non sono ricchi sfondati.》
《Neppure i miei.》
《Ma tu sei figlia unica Kim.》mi alzo dal tavolo《Ci sentiamo dopo, d'accordo? Devo andare agli allenamenti.》la bacio.
《Ok. Io ho lezione in laboratorio di anatomia, sennò sarei venuta a vederti mentre ti allenavi.》
《Divertiti.》le sorrido.
《Vieni tu a fare medicina, matematico dei miei stivali!》mi prende per mano ed insieme usciamo dal locale.
Le nostre strade si separano dopo un "ti amo" ed un bacio ed io entro negli spogliatoi a cambiarmi.
Ho perso ogni speranza con Amanda. Penso che non avrà mai quel forte desiderio di capire cosa le manca, capire che il posto che ha concesso a Jonathan in realtà era mio. Lo sente, ma lo nega in tutti i modi possibili perché ha paura di sbagliarsi.
L'ho sentita parlare con Caleb qualche mese fa e dirgli che una parte di lei sentiva di aver provato qualcosa di meglio dopo Kevin e prima di Jonathan, ma di avere una paura folle di mollare l'ultimo per cercare quello che tutti, eccetto lei, sanno essere me. Ho sorriso. Non ho potuto fare altro. In cuor mio ero felice, ma sapevo che quel meglio per lei non aveva né nome né viso. Ero un ombra nella sua memoria che aspettava di venir fuori.
Dopo quasi due anni dall'incidente sono ancora nascosto, lontano dai riflettori della sua memoria, ancora speranzoso che qualcosa cambi.
Adoro Kimberly, le voglio un bene enorme, ma non la amo, non ancora. Abbiamo già percorso tutte le tappe, ma io non ho sentito nulla di simile a quello che ho provato con e per Amanda.
Tutti stanno male perché tutti hanno un segreto. Tutti sanno quale pezzo manca ad Amy ma nessuno glielo può dire. Il medico è stato chiaro: finché lei non comincia a ricordare qualcosa, finché non mette dei frammenti insieme, io non posso entrare nella sua vita e gli altri non possono farle ricordare nulla, se non facendo vaghe supposizioni che potrebbero risvegliare qualcosa in lei.
Perché questo? Perché se ricorda tutto all'improvviso potrebbe avere altri problemi con la memoria, rimanendo intrappolata nel passato, senza più poter accumulare nuovi ricordi. Non potevo farle questo, non potevo rischiare tanto.
Gli unici che non hanno nulla sulla coscienza sono Jonathan e Britney, che sembrano essere stati colpiti dalla stessa amnesia di Amanda, eliminandomi e portandola nelle braccia sbagliate. Quel figlio di pu...Jonathan mi ha persino promesso di non toccare Amanda, di non attirarla tra le sue braccia, di non sfruttare la sua mancanza di memoria. Bugiardo. Alla prima occasione era già all'attacco. Me l'ha soffiata.
Non mi aspettavo che tenesse fede alla promessa, ma speravo che le mie parole agissero sulla sua coscienza e che non si approfittasse così di Amanda.
Ed invece penso che non appena abbia visto qualche segnale da parte di lei, lui sia saltato come un predatore sulla sua preda indifesa.
Probabilmente l'avrà già fatta sua in tutto questo tempo e non nego che questo mi fa ribollire il sangue nelle vene, ma non ce l'ho con Amanda. In fin dei conti, anch'io sono andato con un'altra mentendole sulle mie relazioni passate, nascondendole la verità su quasi tutto ciò che mi riguarda. Un giorno gliene parlerò, ma ora no. È troppo presto.
《Stai di nuovo pensando?》Caleb mi risveglia.
《È l'unica cosa che posso fare.》entriamo entrambi in palestra e prendiamo un pallone.
《Lo so amico, lo so.》
《No, non lo sai. Nessuno lo sa.》comincio a fare il percorso, velocemente e con precisione, finendo il tutto con un canestro a regola d'arte.
《Molto bene Collins!》il coach mi sorride leggermente《Brown, tocca a te!》
Tornando a parlare di Kim, qualcosa in comune con Amanda ha. Anche a lei piace l'arte. Ok, non vive per essa, non sa dipingere e non descrive i quadri dei grandi artisti con l'emozione di Amy, ma la apprezza.
A fine allenamento, quando rientriamo negli spogliatoi, Caleb mi mette sotto gli occhi il suo cellulare facendomi leggere un articolo in una rivista.

Amanda Edwards Brown, una delle migliori allieve dell'accademia di belle arti della Yale fa il suo debutto nel mondo dell'arte con un quadro che i più grandi critici dell'arte descrivono come "una boccata d'aria fresca in un mondo così inquinato".
Il critico J. J. Foster scrive "Una vera opera d'arte, creata da un vero artista. Il cuore in tempesta di una ragazza giovane e piena di talento, ecco cosa scorgo da questo quadro. Dietro l'incredibile tecnica pittorica c'è una ragazza dolce, dall'incredibile occhio artistico che ama ciò che fa. [...]Questo è il suo debutto, è l'inizio di una carriera luminosa che potrà ispirare altre persone a fare di meglio e a seguire le proprie passioni. [...]
A mio parere, Amanda Edwards Brown è il futuro dell'arte."

Ho gli occhi lucidi.
《La mia piccola artista...》sussurro. Se si ricordasse di me, ora mi darebbe ragione. Io le avevo detto che un giorno sarebbe stata lei a fare l'arte《Lei lo sa?》mi schiarisco la voce.
《Sì, lo sa e non l'ho mai vista così felice. Quando ha letto le critica di Foster stava piangendo e gridando di gioia. Uno dei più severi critici che la complimenta.》sorride《È un miracolo che abbia ancora le corde vocali.》
《Sono fiero di lei.》entro sotto la doccia con un sorriso. 
Sta realizzando il suo sogno, sta diventando ciò per cui (secondo me) è stata creata: trasmettere emozioni attraverso la sua arte. E so che in fondo, io sono parte della sua arte, anche se non se lo ricorda. So di aver lasciato qualcosa in lei, come lei ha lasciato qualcosa in me.
La memoria si può cancellare, ma ciò che è inciso nel cuore rimane lì per sempre.

*************
Questo era il penultimo capitolo.

Need Us 2 ||Wattys 2018||Où les histoires vivent. Découvrez maintenant