32.Scommettiamo?

7.5K 410 50
                                    

《Ho vinto di nuovo io!》gioisco《Vuoi fare un'altra partita?》
《No, grazie. Sono stato umiliato abbastanza per stasera.》Jonathan rimette la stecca al suo posto.
《Ma io mi sto divertendo!》inclino la testa da un lato e lo guardo dall'altro al basso.
《Ti sei divertita abbastanza per stasera.》mi toglie la stecca dalle mani.
《Mi riporti ai dormitori?》chiedo triste. Mi sto davvero divertendo questa sera.
Jonathan è meno insopportabile e lunatico del solito e mi sta facendo star bene.
《Chi ha mai parlato di tornare ai dormitori?》mi guarda《Vieni.》mi fa segno di seguirlo.
《E dove mi porti?》salgo in macchina.
《In un bel posto, promesso.》sorride partendo《Stasera sei più dolce dell'altra volta.》fa notare mentre accelera sulle strade deserte della città.
《E tu sei meno insopportabile del solito.》lo guardo.
《Perché tu non fai la stronza.》i suoi occhi finiscono dei miei mentre continua ad accelerare.
《Jonathan guarda la strada!》lo rimprovero mentre il mio cuore va a mille e guardo se ci sia qualche macchina o semaforo rosso in giro.
《Guardami.》dice severo ed io mi trovo ad ubbidire. I suoi occhi sono fissi sul mio viso mentre io mi tocco istintivamente la collana d'argento che mi pende dal collo. Cavolo, non lo facevo da tanto tempo....
La macchina frena di colpo mentre Jonathan continua a guardarmi.
《Visto? Non è successo nulla.》
《Già.》sospiro sollevata《Non è successo nulla.》sussurro girandomi a guardare la strada e notando che siamo fermi ad un semaforo《Fai con tutte questo gioco di sguardi?》i miei occhi si perdono nel buio.
《L'ho fatto una sola volta con una ragazza.》i suoi occhi sono fissi sulla strada vuota mentre attende che il semaforo diventi verde《Non appena mi sono fermato lei mi ha tirato uno schiaffo ed è scesa dalla macchina, andandosene chissà dove. Non l'ho mai più rivista.》ridacchia.
《E se io facessi lo stesso?》
《Sei ancora in macchina e mi hai guardato negli occhi per quasi tutto il tempo. Quella ragazza non mi aveva guardato per neanche un istante.》sorride《So che non scenderai da quest'auto piccola californiana.》riparte.
《Non scendo perché non voglio farmela a piedi da qui al campus.》mi ritrovo a sorridere anch'io.
《Sei sempre la solita.》si rilassa sul sedile ed io faccio lo stesso mentre penso a come Jonathan possa essere dolce, antipatico e lunatico allo stesso tempo. Nicholas era diverso, era stronzo, cattivo certe volte, coglione quasi sempre.
Poi però è cambiato con me oppure ho avuto l'impressione che stesse cambiando con me.
《Sono due mesi che ci pensi. Vuoi continuare per altri due masi ancora?》Jonathan mi risveglia e mi rendo conto di star guardando le mie mani tenute in grembo.
《Cosa vuoi dire?》faccio finta di niente.
《Ti sei spenta. Pensavi al tuo ex, non negare.》
《Vorrei poterci passare sopra. Non dimenticarlo, quello mai nella vita, ma vorrei superarlo e guardare al passato con un sorriso.》continuo a fissare le mie mani.
《Non ce la farai da sola, non credo.》mormora.
《Beh, allora continuerò a soffrire in eterno.》sospiro pesantemente.
Restiamo in silenzio per un tempo indefinito.
《Siamo arrivati.》mormora il guidatore ed io alzo lo sguardo.
《Scusa se mi sono incantata.》
《Seguimi.》scende dalla macchina ed io faccio lo stesso, notando che siamo vicini ad una spiaggia. Il ragazzo apre il bagaglio, ne estrae una coperta e poi si dirige in spiaggia.
Lo seguo e osservo ogni suo minimo movimento nel avvicinarsi alla riva, stendere la coperta sulla sabbia fredda e sedersi su di essa, togliendosi le scarpe dai piedi immergendo le dita nella sabbia.
《Siediti.》indica il posto accanto a suo. Mi stendo sulla coperta e osservo il cielo pieno di stelle, con la luna che si riflette nelle onde e la mia mente che vola in una frazione di secondo a Nicholas.
《Perché mi hai portata qui?》la domanda mi sorge spontanea mentre Jonathan si distende al mio fianco.
《Volevo che vedessi il bellissimo spettacolo del cielo, ecco tutto.》il suo respiro è leggero, impercettibile.
Resto in silenzio. Il mio cuore, la mia mente, i miei occhi mi fanno pensare e vedere Nicholas. Persino la luna mi sta facendo vedere lui.
Questo silenzio che c'è tra me e Jonathan, questo costante e dolce suono di onde che si disfano sulla sabbia, i miei pensieri che vanno a ruota libera e mi distruggono.
《Guarda.》sussurra Jonathan dopo un po《L'Orsa Maggiore.》indica il cielo con un dito《La vedi?》
《No, sinceramente no.》ammetto cercando di individuare la forma del Grande Carro.
《Guarda, è quella lì.》me la traccia con il dito ma io non riesco ancora a vederla chiaramente.
《Forse l'ho vista.》mi rendo conto che stiamo parlando pianissimo, come se non volessimo disturbare l'oceano《È questa?》disegno sul cielo.
《Avvicinati, non riesco a capire se mi stai così lontana.》mi avvicino al ragazzo che mette un braccio sotto il mio collo per farmi stare più comoda《Fammela vedere.》alzo il braccio e comincio ad unire i punti luminosi che invadono il cielo《È proprio lei.》volta il suo viso verso di me. Ci ritroviamo vicinissimi l'uno all'altra con il fiato dell'altro sulle nostre labbra, con chi occhi così vicini da poter notare le sfumature dello sguardo dell'altro《Non sei pratica di astronomia.》ritorna a guardare il cielo.
《Descrivimi la Gioconda di Leonardo: tecnica, tempi di esecuzione, ubicazione attuale e le varie ubicazioni che ha avuto durante la storia.》lo punzecchio.
《Mica sono un libro di arte io.》si lamenta《E so che tu sai tutto, non c'è bisogno di dimostrarlo.》si alza a sedere.
《Ok.》resto distesa sulla coperta mentre il suono delle onde mi ricorda terribilmente di San Francisco e di Nicholas.
I miei occhi si perdono tra le stelle, il mio respiro si regolarizza, il mio battito cardiaco rallenta, il cuore si spezza come ogni giorno da tre mesi a questa parte.
《Lui si è mai ritrovato a guardare il cielo e pensare a me?》parlo dopo molto tempo《Lui si è mai chiesto se io lo abbia amato? Lui mi ha mai vista in qualsiasi momento e posto?》chiudo gli occhi e sprofondo nel buio.
Jonathan non risponde ma sento il suo sguardo su di me, mi scorre addosso e poi si distacca, osservando o il mare o il cielo.
《Fa male amare così?》domanda.
《Così come?》resto ancora con gli occhi chiusi.
《Così. Intensamente, veramente, incondizionatamente. Fa male amare così?》
《Sì, se ci si è amati male.》le immagini della nostra ultima notte insieme mi compaiono davanti agli occhi come flash lontani.

È l'ultima notte?
Sono tutto tuo bimbetta.
Sei bellissima.
Lascia che io faccia l'amore con te, ti prego. E tu lascia che faccia l'amore con te.
Ti amo.
Da domani tu non avrai bisogno di me ed io non avrò bisogno di te?
Dormi ora. Sei stanca.
Sogni d'oro bimba mia.
Siamo ancora in questa stanza. Il mondo reale e dall'altra parte della porta.
Sei pazza.
Ciao piccola artista.
A presto.
A presto bimbetta.

Gli sguardi, i tocchi, i baci, il calore, l'amore.
《Se ci si ama così fa male.》sussurro.
《Tu pensi che lui ti abbia amata?》
《Non lo so. Non so quando ha mentito e quando è stato sincero. Mi ha confuso troppo.》ammetto《Ormai lui ha scelto.》apro gli occhi, interrompendo quella dolce tortura che la mia memoria mi stava facendo soffrire.
Restiamo così per altri dieci o venti minuti, non lo so neanche e poi Jonathan riprende a parlare.
《Scommettiamo che te lo faccio superare in due mesi o poco più?》mi alzo a sedere di colpo《Scommettiamo che ti faccio rinascere? Scommettiamo?》mi guarda dritto negli occhi.
《Cosa ci guadagni?》
《Niente probabilmente. Magari mi farai entrare a qualche tua mostra senza farmi pagare il biglietto.》fa spallucce.
《Perché?》
《Perché mi ha salvato ed ora io devo salvare qualcuno.》
《Io non ho bisogno di essere salvata.》ribatto.
《Ogni volta che lo pensi ti spegni, non lo vedi?! Sei un'artista vera Amanda, ti si legge negli occhi. Se continuerai così ti consumerai, brucerai velocemente.》i suoi occhi mi entrano con una tale prepotenza dentro che io non posso far nulla per fermarlo《Sarebbe un peccato che una come te si spegnesse così giovane.》si alza in piedi《Allora, ci stai?》mi porge la mano.
Cogli ogni possibilità. Lascia uno spiraglio aperto nel tuo cuore: ci sarà qualcuno che lo vedrà e si prenderà cura del tuo cuore. Apri ogni porta chiusa, non chiudere le porte aperte.
Sono le parole che Cris mi ha detto un po di giorni fa e che mi rimbombano in mente da allora. Cogliere l'occasione.
Cogliamo l'occasione.
《Ci sto Jonathan.》afferro la sua mano che mi aiuta ad alzarmi.

Need Us 2 ||Wattys 2018||Where stories live. Discover now