59.Primi passi

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Buongiorno a tutti! Come state?
Visto che molti di voi mi hanno chiesto la motivazione per la quale ho fatto perdere la memoria ad Amanda  (siccome molte protagoniste perdono la memoria e non è molto originale), mi prenderò questo spazio per rispondervi brevemente.
Sin dalla stesura di "Need Us" ho immaginato l'incidente  (altro elemento poco originale, me ne rendo conto) e la conseguente perdita di memoria e, dato che io seguo un filo logico difficilmente modificabile, non ho cambiato idea perché poi rischio di stravolgere la storia e perdere coerenza.
Spero che questa spiegazione sia stata sufficiente e mi scuso per avervi trattenuti dalla lettura.
Al prossimo aggiornamento❤
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《Non ce la faccio.》stringo tra le mani le due parallele.
《Ci siamo noi con te Amanda. Non devi avere paura di cadere.》i fisioterapisti mi incoraggiano.
《Non posso.》guardo i miei piedi.
《Sì che puoi piccola californiana.》Jonathan entra nella stanza grazie alle stampelle《Crediamo tutti in te.》il suo sorriso ne fa nascere uno in me ed io, lentamente e faticosamente, comincio a fare i primi passi, sotto i suoi occhi scuri.
《Sono stanca.》sussurro fermandomi e subito la fisioterapista mi mette una sedia alle spalle, per farmi riposare.
《Brava.》la donna mi sorride dolcemente.
《Grazie.》guardo Jonathan che mi sorride.
Non so quale fosse il nostro rapporto prima dell'incidente, ne ho ricordi confusi, ma ora ad un mese e mezzo dalla mia uscita dal coma sento un sentimento nei suoi confronti. Nonostante tutto però, quando lo guardo, sento che qualcosa dentro di me manca ma non riesco a capire cosa.
Riprendo le parallele tra le mani e mi rialzo in piedi.
《Vuoi arrivare fino alla fine delle parallele oggi?》domanda l'altro fisioterapista aiutandomi a tenere la postura corretta.
《Sì, ci voglio provare.》passo dopo passo sono sempre più vicina alla fine delle parallele, sempre più vicina alla persona che mi aspetta alla fine delle parallele.
《Su piccola, ancora uno sforzo.》Jonathan lascia le stampelle e si sorregge all'estremità delle parallele, aspettandomi a braccia aperte.
《Un secondo.》mi fermo, sentendo le mie gambe molli. Mi fa rabbia essere così vicina al traguardo ma essere troppo stanca per raggiungerlo. Devo trovare un po di forza, me ne bastano pochi grammi e sono al traguardo.
Mentre faccio l'ultimo passo, butto le braccia al collo di Jonathan e rido, rido perché finalmente, dopo una settimana di tentativi, sono riuscita ad arrivare alla fine.
《Ce l'ho fatta Jonathan.》dico contro la pelle del suo collo mentre i due fisioterapisti applaudono per il grande traguardo che ho raggiunto.
《Brava la mia guerriera.》mi bacia una tempia mentre io continuo a tenermi a lui《Sono fiero di te.》
I medici mi portano la sedia a rotelle su cui mi siedo e, dopo aver salutato, esco dalla stanza seguita da Jonathan.
《Nonna, ce l'ho fatta!》alzo le braccia in aria.
《Davvero?》i suoi occhi si riempiono di lacrime.
《Sì. Diglielo anche tu Jonathan.》guardo il ragazzo dal basso.
《Già, ha percorso tutte le parallele.》mi sorride.
《Devo assolutamente dirlo a Caleb e alle ragazze.》prendo il telefono.
《Vuoi che ti accompagni in camera tesoro mio?》nonna Grace si alza.
《Sì, grazie nonna.》le sorrido《Jonathan, più tardi andiamo a prendere una boccata d'aria?》
《Oggi è giovedì. Sai che il giovedì ho fisioterapia dalle cinque alle sei.》
《Già, dimenticavo...》mormoro《Beh, allora vengo a darti la buonanotte.》
《Non ti affaticare troppo per venire da me, ok? Ora vado. Ciao.》ci saluta. Nonna spinge la mia carrozzina mentre io faccio partire la videochiamata con Caleb. Intanto io e nonna Grace entriamo nella mia stanza d'ospedale e la donna si accomoda su una sedia, sorridendomi.
《Ciao sorellina!》Caleb risponde《Come va oggi?》
《Sono riuscita ad arrivare alla fine delle parallele oggi!》sorrido contenta《Sono riuscita a fare i primi passi, facendo qualche metro di fila.》
《Domani mi fai vedere?》sulle sue labbra si presenta un grande sorriso ed io annuisco《Sono così fiero di te Amy...》i suoi occhi si riempiono di lacrime.
《Non è solo merito mio, ma anche dei fisioterapisti e di Jonathan.》
《Che c'entra Jonathan?》non capisco il perché, ma ogni volta che nomino Jonathan, Caleb si innervosisce.
《Mi ha incoraggiata e poi lui mi è di esempio perché guardalo...sta quasi per riprendere a camminare sulle proprie gambe.》Caleb ha lo sguardo fisso su qualcosa che non è il cellulare《Chi c'è lì con te?》domando incuriosita.
《Nessuno. Chi vuoi che ci sia?》
《Il tuo compagno di stanza?》
《È in biblioteca a studiare.》
《Mi spiegherete mai perché Jonathan vi sta così antipatico?》mio fratello sospira pesantemente《Tu, Cris, Feli, Kelly, Der e Kev praticamente lo odiate...cosa vi ha fatto?》
《Nulla sorellina. Non ci piace, ecco tutto.》fa spallucce.
《Beh, a me lui sta simpatico perciò che a voi piaccia o no, dovete sopportarlo.》
《Ok, ok. Ci vediamo domani sorellina. Ora devo andare. Mi sono ricordato una cosa. Ciao nonna!》stacca immediatamente, senza lasciarmi il tempo di aprir bocca.
《Perché si comportano tutti così, nonna?》giro la sedia verso la donna per poterla guardare《Sono così strani...》
《Vogliono solo il meglio per te, tutti quanti. Vogliono che tu sia felice.》
No, a me non sembra. Mi sembra piuttosto che mi tengano all'oscuro su qualcosa che riguarda Jonathan, ma non capisco cosa.
《Forse hai ragione nonna.》sorrido alla donna.

☆☆☆☆

《Ciao sorellina.》Caleb entra nella mia stanza mentre io continuo a disegnare i grattacieli di New York.
《Ciao Caleb.》gli lancio un veloce sguardo《Come stai? Come va all'università?》
《Tutto bene.》si siede accanto a me《Tu invece?》mi obbliga a guardarlo negli occhi.
《Portami la sedia.》gli sorrido.
《Vuoi andare da qualche parte?》

Ti voglio far vedere come cammino.》mio fratello mi fa sedere nella sedia ed insieme andiamo alle parallele, che stanno nella stanza di fisioterapia《Ciao! Possiamo entrare?》chiedo alla fisioterapista.
《Certo Amanda. Vuoi far vedere i tuoi progressi?》ci fa accomodare nella stanza ed io annuisco《Ok cara, allora cominciamo.》mi aiuta ad alzarmi e a posizionarmi alle parallele.
《Quando vuoi.》mio fratello prende il cellulare, probabilmente per registrarmi mentre io, con molta attenzione e non poca fatica, comincio a fare dei passi, tenendo le due parallele ben strette tra le mani. 
Più avanzo, più il sorriso sulle labbra di Caleb aumenta e mi sembra di vedere i suoi occhi diventare lucidi, ma non ne sono certa.
《Sei stanca? Vuoi fermarti un secondo?》chiede dolcemente la fisioterapista, capendo che sto cominciando a faticare sempre di più. Non mi voglio fermare, voglio arrivare fino alla fine ma il mio corpo non vuole. Le gambe si stanno irrigidendo, diventando pesanti e poco collaborative.
《Sì, mi fermo un secondo.》Caleb lascia il proprio telefono e viene verso di me, abbracciandomi《Hey Cal...》mormoro mentre si siede sulla sedia che la fisioterapista ha messo per me ed io fisco sulle sue gambe.
《Se avete bisogno di me sono alla macchinetta in corridoio.》
《Ok, grazie.》se sorrido mentre se ne va《Caleb, stai bene?》la sua presa su di me aumenta mentre dei singhiozzi riempiono il silenzio della stanza《Fratellone, perché stai piangendo?》accarezzo i suoi capelli castani.
《Sono emotivo, ok?》nasconde il viso nel mio collo《Vederti camminare di nuovo...》
《Presto sarò di nuovo sulle mie gambe e tutto tornerà alla normalità.》lo rassicuro.
《Sei sicura di questo?》mi guarda negli occhi.
《Sì, perché non dovrei?》gli asciugo le lacrime e sorrido.
《Non...non ti manca nulla?》
《No, ho tutto ciò che mi serve.》lo rassicuro.
《Io intendo nel tuo cuore. È tutto al suo posto?》
In realtà no. Sento un vuoto dentro di me, ma non riesco a spiegarne le ragioni.
《Caleb, dove vuoi andare a parare?》mormoro incastrando i miei occhi nei suoi.
《Emh...per J..Jonathan.》balbetta guardando ovunque《Cioè,》si schiarisce la voce《lui ti piace?》
《Sto...》abbasso lo sguardo, arrossendo leggermente《Sto bene con lui. Penso...penso proprio che mi piaccia. Ma tanto lui non è interessato a me.》
《Cosa te lo fa credere?》Caleb mi fa alzare lo sguardo.
《Odia che lo tocchi, che gli stia troppo vicino...quando gli mostro più affetto del solito, sembra se la voglia dare a gambe. Non gli piaccio.》
《Oppure lui pensa che a te lui non piace.》mormora facendomi alzare con cautela《Ti porto la sedia.》lascia un bacio sulla mia guancia mentre io mi tengo in piedi grazie all'aiuto delle parallele.
《Tu pensi?》
《Non lo so.》fa spallucce《Ora smettiamola di parlare di ragazzi che, comunque sia, tu sei solo mia.》mi fa accomodare sulla mia sedia ed io rido.
《Solo tua fratellone, solo tua.》

Need Us 2 ||Wattys 2018||Where stories live. Discover now