4.Scelse te

9.3K 458 38
                                    

Sono passati due giorni dalla mia sfuriata all'atelier e ora sono qui, davanti alla porta dello studio del uomo che fino a qualche giorno fa chiamavo padre, per capire chi sono davvero.
《È permesso?》apro la porta ed entro.
《Certo Amanda. Siediti pure.》
《Sto bene in piedi, grazie.》dico acida.
《D'accordo.》sospira《Da dove vuoi che parta?》mi guarda.
《Dall'inizio.》dico ovvia.
《Sarebbe troppo lungo e tu non mi ascolteresti sicuramente.》si alza dalla sua sedia《C'è chi vuole vederti, ma ha paura della tua reazione.》
《Voglio che tu mi dia un nome, un indirizzo, una data, qualcosa! Sono vivi o sono morti? Ho nonni, zii, cugini in vita? Perché sono finita da New York a San Francisco? Perché..?》vengo interrotta.
《Questa sera sei libera?》
《Che domanda è?!》sbotto《Io voglio sapere dei miei genitori e...non so neppure che dire!》
《Lo prendo come un sì.》sorride leggermente《Alle sette e mezza al Golden.》
《A fare cosa? Mangiare qualcosa?》
《Vai lì e vedrai. Fidati solo per questa volta, poi puoi non fidarti mai più.》l'uomo mi si avvicina《Forse ti darà fastidio, ma all'entrata dovrai dire di essere Amanda Brown e ti faranno entrare.》
《Ma possiamo parlare anche qui.》insisto.
《Ora vai Amanda. Sicuramente hai da studiare e deve restarti anche del tempo per prepararti.》mi sta praticamente dicendo di uscire da quella stanza.
《Ok.》esco dal suo studio, entro in camera mia e prendo un vestito, le scarpe con il tacco e una borsetta dalla cabina armadio, per poi uscire da quella casa.
Mi fermo alla fermata del pullman e mi siedo sulla panchina, tenendo lo zaino vicino a me.
《Chissà cosa stai facendo? Stai ridendo della mia ingenuità?》sussurro osservando l'anello che porto al dito《La ruota gira Nicho...un giorno qualche ragazza potrebbe fare la stessa cosa con la tua mente e tu saresti solo un ragazzo ingenuo.》guardo la strada e vedo l'autobus in lontananza.
Non appena si ferma davanti a me salgo e faccio partire la musica negli auricolari, su riproduzione casuale.
Guardo fuori dal finestrino e sospiro. Questa città mi sta stretta, lo vedo ovunque ma proprio ovunque.
Chissà se riuscirò ad andare alla Yale...Sarebbe la mia possibilità di staccare un po la spina da tutto questo.
Mi sono sempre chiesta come sarebbe la mia vita se ora prendessi una borsa, dei vestiti, il passaporto e salissi sul primo aereo per un qualsiasi posto su questo pianeta ma di recente me lo chiedo sempre più spesso. Mi sto quasi facendo una mezza idea di fuggire per davvero, ma non sono quel tipo di persona che scappa.
《Caleb, sono a casa.》
《Allora, ti ha detto qualcosa?》
《Devo andare al Golden questa sera, ma non ho capito il perché.》
《Non ti ha detto nulla?》sospiro senza più dire nulla《Ti accompagno io stasera. A che ora devi essere lì?》
《Sette e mezza.》metto il vestito sul letto.
《Ok.》

☆☆☆☆

《Brown Amanda.》dico all'uomo che sta all'entrata del Golden.
Non so cosa aspettarmi, davvero.
《Mi segua.》comincia a camminare seguito da me. Mi porta in una piccola sala privata, con un tavolo rotondo al centro pieno di squisitezze《Vi auguro una buona serata.》il mio accompagnatore se ne va ed io resto nella sala, con un uomo che mi dà le spalle.
《Buonasera.》faccio dei passi avanti.
L'uomo si volta verso di me ed io congelo sul posto. Ma è l'uomo che è venuto a casa per parlare con mio padre, volevo dire il mio padre adottivo.
《Ciao Amanda.》l'uomo si avvicina a me.
《Lei chi è?》domando facendo un passo indietro.
《Piacere. Michael Edwards.》un brivido percorre la mia schiena.
《P...papà?》lo guardo con gli occhi lucidi. Non posso crederci.
《Sì, se lo vorrai.》
《Perché non sei venuto a prendermi prima?》avrei mille altre domande da fargli ma questa è la prima che mi è uscita dalle labbra《Perché dopo diciassette anni?》
《Accomodati a tavola. Abbiamo tempo di parlarne.》lo guardo negli occhi e noto che sono colmi di lacrime, proprio come i miei《Stai bene? Non sembri la ragazza che ho incontrato la prima volta.》mi fa sedere a tavola.
《Perché non sono più la stessa.》sospiro《Due notizie nello stesso giorno. Il ragazzo che amo mi ha solo usata ed il mio cognome non è Brown ma un altro.》sintetizzo.
《Mi dispiace, è colpa mia.》si siede difronte a me.
《No, non del tutto.》lo guardo. Abbiamo gli stessi occhi ora che lo guardo bene《Ora, posso sapere qualcosa su di te, su chi sono veramente?》continuo a passarmi le mani sul vestito blu notte che mi arriva al ginocchio e poi comincio a giocare con il ciondolo a forma di chiave.
《Sai, sei uguale a tua madre.》mormora《Anche lei era fissata con quella collana.》ridacchia e io la lascio andare《Ti calma, vero?》annuisco《Anche a lei. Diceva di sentire sua nonna molto più vicina quando giocava con quel ciondolo.》
《Dov'è la mamma?》domando, ma l'uomo ignora la mia domanda.
《Non sei uguale a lei solo per il fatto della collana. Il tuo aspetto è uguale al suo, tranne per gli occhi; gli occhi sono i miei.》sorride guardandomi. È come se davvero avesse la donna amata davanti agli occhi. Wow《Non so Amy...Ti posso chiamare così?》chiede timoroso.
《C..certo....papà.》respiro a fatica, ma nel pronunciare quel nome comune di genere maschile, il mio cuore si aggiusta un po.
《Da dove vuoi che parta? Vuoi sapere qualcosa in particolare?》
《Perché non mi avete cresciuta voi? Perché sono qui a San Francisco?》
《Eleonor è di San Francisco, ha studiato qui fino al liceo, poi è andata alla Yale a fare architettura.》io in tanto decido di versarmi un bicchiere d'acqua《Lei ed il signor Brown si sono conosciuti al liceo e sono diventati migliori amici.》
《E tu? Come l'hai conosciuta la mamma?》
《A New York, un pomeriggio d'estate, a Central Park. Mi è praticamente finita addosso, spalmandomi il suo gelato al melone sulla maglietta nuova.》sorride ed io ridacchio《Voleva pagarmi la lavanderia, ma io l'ho rifiutata, chiedendole in cambio il numero di telefono. Era così bella quel pomeriggio...indossava una gonna rossa a pieghe, una camicetta bianca, e ai piedi aveva un paio di scarpe di tela bianche.》ha gli occhi persi nel vuoto ed un sorriso enorme sulle labbra《Lei esitò un po, ma poi dovette accettare visto che io ho continuato ad insistere. Mi scrisse il suo numero sul braccio e poi se ne andò via. All'inizio pensavo che non l'avrei mai più rivista, ma una settimana dopo mi decisi di chiamarla ed invitarla ad uscire.》
《Dove la portasti?》mi rilasso sulla sedia.
《Tirai fuori tutti i miei risparmi e la portai in un bel ristorante chic a mio avviso, decisamente scadente per lei visto che non azzeccai proprio i suoi gusti. Quella sera scoprii che odiava con tutta l'anima il pesce e che preferiva di gran lunga la carne di qualsiasi altro tipo.》sorrido. Non so come e neppure perché, ma quest'uomo mi sta davvero simpatico. Avevo un po paura di incontrare il mio vero padre, ma è davvero una persona dolce《Avrei tanto voluto baciarla quella sera, ma ebbi troppa paura di correre così la lasciai davanti a casa sua con un semplice bacio sulla guancia.》
《E lei non disse nulla?》
《Non mi rispose al telefono per una settimana intera. Ci rimasi male. Era la prima che non mi considerava per niente. Avevo pensato che non fosse interessata a me e mi stavo quasi per mettere l'anima in pace quando si scontrò nuovamente con me per strada. Perse la sua collana, quella che hai al collo, e io andai il giorno dopo a restituirgliela.》
Sembra quasi la storia mia e di Nicholas un po revisitata.
《Amy, tutto ok?》
《Sì sì, certo. Continua. Cosa disse quando rivide la collana?》
《Mi saltò tra le braccia e io la strinsi forte, tanto da chiedermi se l'avessi rotta. Poi capitò tutto: guardai le sue labbra, lei guardò i miei occhi e ci baciammo. Avevo già perso la testa per lei.》sospira《E niente, ci siamo innamorati.》fa spallucce《Lei ha finito architettura ed io l'accademia militare, ci siamo sposati, mi hanno chiamato in servizio per parecchio tempo e quando mi mandavano nuovamente a casa passavo tutto il tempo che potevo con la mia Eleonor. Poi, un giorno mi diede la notizia più bella del mondo...》sorride《Me la ricordo ancora mentre si torturava le mani e mi guardava, cercando di mascherare un sorriso: era incinta.》sorride non solo con la bocca ma anche con gli occhi《Ero l'uomo più felice del mondo quando scoprì che sarei stato padre. Due settimane dopo ci crollò il mondo addosso.》si rattrista ed il mio cuore si ferma assieme al respiro《Un po di tempo prima non si era sentita molto bene e allora avevamo deciso di fare delle analisi. I risultati dicevano che lei era stata colpita da un tumore e che avrebbe dovuto cominciare la chemioterapia, altrimenti non avrebbe vissuto più di un anno da lì a quella parte.》una lacrima scende dai suoi occhi, una sola, non una di più《Andammo subito dai medici e lei disse di essere incinta. I medici allora le chiesero di scegliere: lei o il bambino.》
《Scelse se stessa, vero?》chiedo con il fiato sospeso.
《Scelse te Amanda.》mi guarda negli occhi《Scelse te perché voleva un bambino, perché sapeva che con la chemioterapia la sua vita non sarebbe più stata la stessa e pensava erroneamente che io non l'avrei più guardata con lo stesso amore se avesse scelto se stessa.》
Sono in lacrime ormai. Io ho ucciso la mamma, l'ho fatta morire. Ho lasciato quest'uomo senza la sua donna, ho lasciato il signor Brown senza la migliore amica.
《Hey tesoro...》l'uomo sposta la mia sedia e si mette davanti a me《Non piangere. Non hai alcuna colpa per la morte di tua madre. Anzi, lei era molto contenta di aver scelto te e non lei e sai cosa mi disse un giorno?》prendo un fazzoletto dalla borsetta e mi asciugo le lacrime.
《N...no.》sussurro.
《Quando la nostra piccola Amanda crescerà, dovrai dirle che per me lei è stata il dono migliore che potessi mai ricevere e che mai e poi mai dovrà incolparsi della mia morte.》mi prende una mano e me la stringe《E dille anche che io sarò sempre accanto a lei, non la abbandonerò mai, non vi abbandonerò mai.》
Lo abbraccio forte. Lo stringo con tutta la forza che ho in copro, il mio papà. Perché sì, io lo sento mio papà nonostante non lo conosca tanto, nonostante non mi abbia cresciuta. Lui è mio papà perché io lo considero tale, non perché sta scritto su un foglio di carta.

Continua...

*****************
Ciao a tutti! È bellissimo essere ancora in vacanza e poter aggiornare ogni giorno, peccato che questo non durerà a lungo....
Comunque, spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto e prometto che aggiornerò domani.
Vi ringrazio per tutti i bellissimi commenti, i messaggi, i voti e le visualizzazioni. Grazie mille❤

Need Us 2 ||Wattys 2018||Where stories live. Discover now