5.Non negare

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《Potevi venire a prendermi prima, no? Perché non lo hai fatto? Perché non hai fatto la tua comparsa un po di mesi fa, anni fa? Perché ora?》chiedo tra le lacrime.
《Perché ora non ce la facevo più a starti lontano. Perché non riuscivo più a sentire da parte della tua famiglia "glielo diremo presto". Volevo la mia bambina indietro.》
《Perché mi hai lasciata?》piango contro la sua spalla.
《Ho dovuto.》ci alziamo da terra ancora stretti in un abbraccio《Ho dovuto farlo, non avevo scelta.》mi fa sedere sulla sedia《Dopo la tua nascita pasarono esattamente due settimane e tre giorni ed Eleonor si spense. Scoppiasti a piangere nel momento esatto in cui lei chiuse gli occhi per sempre, lo sai?》mi asciuga le lacrime《Poco prima di spegnersi mi disse che ci amava con tutta se stessa, che..》la sua voce si abbassa《..che io ero stato il suo più bel incontro che avesse mai fatto e che tu eri la luce dei suoi occhi.》continua a stringere le mie mani《E poi mi chiese anche un'altra cosa: darti una lettera quando più ne avresti avuto il bisogno, quando mi avresti chiesto "Cosa avrebbe detto o fatto la mamma in questo momento?"》va verso la sua sedia e cerca qualcosa nella sua giacca《Quando vorrai aprirla potrai farlo.》me la dà.
《Tu l'hai letta?》prendo la lettera e leggo il mio nome sulla busta. Per Amanda♡
《No, è una lettera che tua madre voleva che solo tu legessi e così sarà. Questo è stato il suo ultimo desiderio e io l'ho esaudito.》sorride《Quando hai compiuto un anno diedi una grande festa perché Eleonor lo voleva. Quando scoprì di avere quel maledetto tumore mi disse "Se per caso tu non farai una grande festa per il compleanno del nostro bambino, giuro che ti perseguiterò a vita Michael Edwards e non riuscirai mai più a dormire! Non importa se io sarò morta o meno, l'importante sarà la nascita del frutto del nostro amore. Chiaro amore mio?!"》sorride《La accontentai, cos'altro potevo fare se non renderla felice?》osservo la bellissima calligrafia di mia madre《La festa fu bellissima, grande. Quel giorno tutti risero, si divertirono, ballarono, mangiarono, bevvero...tutto in tuo onore e in quello di tua madre.》beve un goccio d'acqua《Poco più di quattro mesi dopo il dovere di soldato mi chiamò.》si siede《Cercai di dire ai miei superiori che tu saresti rimasta sola, che dovevo crescerti, che avevo promesso a mia moglie di offrirti il meglio ma loro non mi ascoltarono. Non vedevo nessun'altra possibilità oltre a quella di lasciarti in un orfanotrofio. Ok, c'era la madre di Eleonor, ma so che mia moglie non avrebbe voluto che tu finissi con tua nonna. Pensava che lei non sarebbe stata adatta al compito di crescerti e poi non voleva metterle un peso sulle spalle. Aveva paura che crescere una bambina sarebbe stato troppo per sua madre.》si allenta la cravatta mentre i miei occhi si inumidiscono per l'ennesima volta《Poi trovai la soluzione: il suo migliore amico di San Francisco. Al funerale mi diede il suo numero e mi disse che se avessi avuto bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non avrei dovuto esitare a contattarlo. Lo chiamai, gli dissi tutto e lui mi disse di portarti a San Francisco. Salì sul primo aereo e ti portai in casa Brown, nonostante la madre di Eleonor mi avesse detto di non farlo, che ti avrebbe cresciuta lei. Le dissi delle parole della figlia ed in quel momento rinunciò, così partì. Ad aspettarci c'erano lui, sua moglie e suo figlio.》i suo occhi si spengono《Quando ti posai tra le braccia della signora Brown tu scoppiasti a piangere ed il mio cuore si frantumò. Ti misi la collana d'argento al collo e ti promisi che sarei tornato presto a riprenderti.》le lacrime scendono lente sul mio viso《Mi sbagliavo. La guerra mi impegnò per anni interi, ma io continuai a sperare perché sapevo che tu eri lì ad aspettarmi ed anche Eleonor era lì ad aspettarmi. Avrei voluto scriverti, sai? Ma non l'ho fatto. Avevo paura che tu sentissi il dolore della guerra attraverso le mie lettere e c'ero già io in campo. Bastava e avanzava.》si alza e comincia a guardare fuori dall'enorme vetrata che dà sulla città.
《Q...quanto tempo sei stato in campo?》
《Nove anni effettivi di guerra, cinque anni effettivi in ospedale o come aiuto ai feriti mentre ero in riabilitazione.》ha i pugni stretti lungo i fianchi, la schiena perfettamente dritta e la testa alta.
《E..e gli altri due anni?》mi avvicino a lui.
《Passati a riprendermi e a cercare di riaverti indietro.》
《E ora? Ti chiameranno ancora?》chiedo con il cuore a mille.
《No, sono vecchio e trasandato e poi ho detto ai mie superiori che dovevo tornare dalla mia bambina e da mia moglie.》
《E questa volta hanno capito?》
《Sì.》si rilassa《Hai già fatto tanto per la patria, riposati soldato.》mormora《Che poi non ero più un semplice soldato, ma quel vecchio lupo continuava a considerarmi tale.》scoppia a ridere, forse pensando al suo superiore.
《P..papà...》sussurro.
《Dimmi figliola.》mi guarda《Posso chiamarti così?》
Lo abbraccio《Puoi chiamarmi come vuoi papà.》l'uomo mi accarezza i capelli《Non mi lascerai più, vero?》lo guardo negli occhi.
《Mai più.》mi guarda negli occhi《Mai più nella vita.》mi abbraccia.
《La nonna come si chiama?》chiedo dopo un po.
《La conosci da sempre tua nonna. Nonna Grace.》mi allontano di un passo.
《Lei lo sapeva e non mi ha detto nulla?!》sbotto.
《Pensava che non fosse lei a dovertelo dire.》
《Ma allora...》
《Già, nonna Grace non è chi ha detto di essere. Sai, i genitori del signor Brown sono passati a miglior vita qualche anno prima che tu nascessi.》ritorniamo a fissare la città di San Francisco.
《Mi abituerò mai ad essere chiamata con il mio vero cognome?》
《Puoi mantenere il cognome Brown se vuoi. A me non dà fastidio, in fin dei conti loro ti hanno cresciuta.》
《È più per Caleb. Io lo considero davvero mio fratello. Sai, tra noi non scorreva il miele qualche mese fa ma poi abbiamo fatto pace e ora ci vogliamo molto bene.》
《Sono davvero felice di sentire questo.》sorride.
《Però voglio anche il mio vero cognome. Ci tengo.》mi sistemo i capelli su una spalla.
《Tu invece come sei stata in quesiti anni?》domanda osservandomi.
《Alti e bassi. Non voglio tirare fuori l'argomento. Ti basti sapere che se tu fossi piombato nella mia vita un anno fa, ti avrei seguita senza esitare, pur di togliermi di dosso quella vita che non sentivo mia.》
《E di recente? Il signor Brown mi ha detto che sei fidanzata.》mio papà guarda la mia mano.
《Non più.》mi si forma un nodo in gola《Due notizie meravigliose nello stesso giorno: la prima è che il ragazzo che amo mi ha solo illusa, la seconda è che ho vissuto tutta la mia vita in una bugia.》un sorriso ironico si dipinge sulle mie labbra.
《È questo il motivo per cui non sei allegra come la prima volta che ti vidi?》mormora.
《Già. Mi sento morta dentro. Secondo te è normale?》metto la mano sul petto.
《Lo ami tanto. È normale che tu soffra.》mi abbraccia.
《Voglio tornare ad essere quella di prima. Quella ragazza che ero prima di incontrarlo.》confesso《Ero ironica, ribelle, non conformista, con la risposta sempre a portata di mano. Ora sono solo una fontana.》
《Se non ti dà fastidio, potrei sapere cos'è successo con questo ragazzo?》
《Ha recitato tutto il tempo, da quando l'ho incontrato fino al giorno stesso della nostra rottura. Sono stata solo una ragazzina ingenua per lui, nient'altro.》
《Dovrei andare a fargli visita...》mormora ed io alzo gli occhi al cielo.
《Ci ha già pensato mio fratello e lo ha ridotto abbastanza male.》
《L'unica cosa che posso consigliarti è quella di cercare dentro di te la forza per andare avanti.》
《Da venerdì le mie amiche mi aiuteranno a cercarla.》lo guardo negli occhi.
《È una buona idea. Avere degli amici che ti sostengono è davvero importante.》mi guarda con un enorme sorriso sulle labbra《Sono già le nove. Meglio se ti riporto a casa.》
《Non vivo in casa Brown. Ce l'ho ancora con loro.》sussurro.
《E dove stai?》
《Al mio atelier. Ti indico la strada.》prendo la mia borsetta e lui la sua giacca.
《Andiamo.》mi prende a braccetto e mi accompagna fuori, verso un auto che riconosco subito, visto che è una delle auto dell'impresa del signor Brown《Me l'ha prestata per permettermi di muovermi in città.》si giustifica.
《Non devi giustificarti.》
《Ok.》sussurra.
《Quanto tempo resterai a San Francisco?》mi allaccio la cintura di sicurezza.
《Non per molto, ma se vuoi che resti io lo faccio.》
《Vai a New York?》
《L'idea era quella. Se mai ne avrai voglia potrai venire. Quella è casa tua.》parte.
《Ho partecipato ad un concorso di recente per entrare alla Yale.》mormoro《Potrei passare qualche volta a New York...Sono quasi due ore di viaggio, ma potrei farlo.》
《Cosa faresti alla Yale?》
《Belle arti. L'arte è tutta la mia vita.》ammetto《Vivo per l'arte, lo giuro. Quando dipingo o disegno io vengo trasportata in una dimensione parallela, mi calmo o riesco a sfogarmi. Sto bene con me stessa quando ho un pennello in mano. La stessa cosa capita quando parlo di arte: amo da impazzire guardare i quadri o le sculture e parlarne.》sorrido, forse è il primo sorriso vero dopo tanti giorni《Forse un giorno sarò io a fare l'arte.》una fitta al cuore mi fa stringere i pugni, nel ricordare chi mi ha detto che io farò l'arte un giorno.
《Te l'ha detto quel ragazzo, vero?》le mie labbra si tendono in una linea dura《E pensi che ti abbia mentito su tutto?》
《Lo ha detto lui stesso. Solo una ragazzina ingenua, ecco cosa ero per lui. Ero la Brown.》
《Hai provato a parlargli?》
《Mi ha urlato contro.》mi mordo le labbra《Mi ha messo i piedi in testa e non lo posso sopportare.》
《Tu pensi che lui ti abbia amata?》
《Lo pensavo, ma ora non ne sono per niente sicura.》ammetto tristemente.
《L'importante è che tu abbia amato davvero. Lo hai amato davvero?》continua a guidare tranquillamente.
《Sì, con tutta me stessa, con ogni parte di me.》
《Quel che conta è solo questo Amy, che tu lo abbia amato. Se lui ti ha mentito o meno, questa è un'altra storia, ma se hai provato dei sentimenti belli, intensi, che ti hanno resa migliore per certi aspetti...non negarli. Non negare di essere stata felice accanto a lui, non distorcere il passato.》
《Mi stai dicendo di non odiarlo?》guardo mio padre.
《No, non ti sto dicendo di non odiarlo o di odiarlo. Sto solo dicendo che devi ammettere di essere stata bene con lui e di non dire che è stato dall'inizio alla fine della vostra relazione la persona peggiore che esista sul pianeta.》spiega《E so che stai per dirmi "Ma mi ha mentito spudoratamente per tutta la relazione"》sembra leggermi nel pensiero《L'avrà fatto, ma tu hai amato Amy e se hai amato per davvero come sostieni, puoi ritenerti davvero fortunata. Perché, nonostante tu ti sia innamorata di un miraggio, hai provato quel sentimento chiamato amore che non tutti hanno la fortuna di provare.》parcheggia ed io mi rendo conto che siamo ormai arrivati all'atelier.
《Grazie papà.》guardo quegli occhi identici ai miei.《Grazie davvero.》

Need Us 2 ||Wattys 2018||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora