Capitolo 07

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Non sento alcun rumore. La casa sembra essersi improvvisamente svuotata. Chissà se gli altri si siano volutamente dileguati, o, invece, siano stati costretti da un certo demonio che li ha sospinti ad andare via.

Scommetto che quel diavolo prepotente stia agitando il forcone giù di sotto, per avere ogni cosa sotto controllo. Tutto ciò, per portarmi nel suo letto che si trova in quella infida stanza, dove ha scopato ovunque e chiunque avesse un paio di tette e un sederone volgare e di bassa moralità. 

Mi spiace per lui ma se sono queste le sue intenzioni, sarà molto difficile persuadermi a seguirlo dove lui desidera arrivare. Per non dargli alcun motivo di trascinarmi in tutto quel sesso corroborante, corro dritta in camera mia per dedicarmi ai miei preziosi quadri; non si faranno di certo da soli. Salgo gli scalini pronta ad evitare l'inevitabile. Arrivo alla soglia e chiudo pian, piano la porta, convinta di essermene liberata, ma non ho nemmeno il tempo di pensarlo, che me lo ritrovo davanti. Sporge un braccio in quella piccola fessura e mi afferra una mano.

«Ma che diav-?» Tento di dibattere, ma lui trova il pretesto per interrompermi.

È proprio la personificazione di Lucifero. In carne ed ossa.

«Vieni con me.» Afferma risoluto e no, non me lo domanda, me lo ordina. C'era da aspettarselo. Ovviamente.

Come se fosse normale per me, seguirlo li dentro.

«Chad, ne abbiamo già parlato!» Esclamo sbuffando. «...io non ci metto piede.» e a proposito di piedi, i miei iniziano a pestare di brutto dall'agitazione.

A queste parole si arcigna, e impuntandosi mi prende tra le braccia, senza alcuna difficoltà.

Che stronzo prepotente! Non può obbligarmi.

Maledizione.

Arriviamo nella sua stanza e non appena vi entra, chiude la porta a chiave e finalmente mi mette giù.

«Arrivata a destinazione.» Constata con quel mezzo sorriso sghembo.

«Ecco! Adesso sono proprio dove mi volevi. Sei soddisfatto?» Gli chiedo incrociando le braccia al petto e guardandolo storto.

«Lo sono.» Ammette sempre con quel ghigno malvagio e compromettente.

«Adesso signore del male, cosa vuole che faccia, mh?»

«Signore del male eh? Potrei abituarmici» mi guarda sbattendosi l'indice sul labbro, soppesando il mio stupido nomignolo. «Anche se forse dovresti sostituirlo con "Signore del piacere"!» Continua impertinente.

«Pfft... che demonio capriccioso, abbiamo qui!» sussurro distogliendo lo sguardo.

«Non sarei un demonio se non lo fossi per davvero.» Replica irriverente come suo solito.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now