Capitolo 18

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Riesco a vederlo di controluce, col calore della luna che filtra dalla mia porta-finestra mentre la sua figura è coperta dal manto nero della notte. Rimane accostato con le spalle rivolte alla porta, che, ha sbattuto con prepotenza sconfinando fuori tutto eccetto che noi.

Mi osserva infuriato decidendo cosa fare con la colpevole, che sarei io. Inghiotto il grumo che mi si è formato alla gola e mi do una regolata. Non può soggiogarmi come vuole! 

Si avvicina al mio letto ed io prendo le distanze, scuotendomi dall'intontimento. In qualche modo riesce sempre a stordirmi, ma non per molto perché stavolta non glielo concedo. Alzo il viso, protendendo il mento in fuori e lo guardo attendendo una sua qualsiasi mossa.  

  «Perché non eri dove saresti dovuta essere?» Lo guardo accigliata. Sicuramente la frase appena pronunciata, non era ciò che mi aspettavo di sentire. 

"Perché. Non. Eri. Dove. Saresti. Dovuta. Essere?" Sul serio? Ed ha la grandissima faccia tosta di chiedermi il perché non mi trovassi li? Bene, lui si domanda la ragione per cui io non mi sono presentata davanti al posto in cui lavora... 

Semplice! Ci sono così tanti motivi da elencargli che non sto qui a spiegarmi. Tutto quello che dice mi sconcerta, mentre quello che fa mi sconvolge a tal punto da non pensare alla stanchezza del jet lag e correre una maratona a Central Park per distogliere la mente da lui.   

Prima di dire la mia, lo guardo seriamente negli occhi. Lui si avvicina sporgendo la bocca a un soffio dalla mia. Mi lecco il labbro inferiore trattenendo la voglia irrefrenabile di baciarlo, e poi saggiamente decido di ritrarmi. «Me lo stai davvero chiedendo Chad? Sul serio?»

  «Sono o no nella tua fottutissima stanza? Quindi, si. Te lo sto chiedendo!» risponde adirato, strattonandosi il ciuffo di capelli che gli copre quello sguardo così intenso. Non si aspettava di certo che io reagissi prendendo una mia posizione discostandomi totalmente dalla sua. 

 «A dire la verità, penso di non essere fatta per questo rapporto.» gli rivelo tutto d'un fiato,  gesticolando da me a lui con la mano aperta. Ben fatto Helena! In certi casi è meglio essere diretti. Mentalmente mi do il cinque per aver tirato fuori il coraggio. Scuoto il capo, rimuovendo l'attenzione rivolta a me stessa e mi accorgo della sua fronte corrucciata. Da dubbioso il suo viso si contorce, passando a quello irascibile.

«Perché adesso?» chiede circospetto.Come perché? penso tra me e me, digerendo la domanda con fare aberrante.«Hai un'altro?» «Cos-?» Non ho nemmeno il tempo di replicare che con un balzo mi ribalta e me lo ritrovo schiacciato al mio corpo.

  «Chad? Cosa diavolo ti prende?» domando, cercando invano di liberarmi. Con le mani inizio a  spingerlo via ma senza successo. Non riesco a spostarlo di un millimetro ed io mi sento soccombere. Preme così forte da sentirmi un tutt'uno col materasso.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora