Capitolo 41

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È già mattino e la notte è passata via con Chad che ha ribaltato la situazione, saltandomi prepotentemente addosso

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È già mattino e la notte è passata via con Chad che ha ribaltato la situazione, saltandomi prepotentemente addosso. Sono sul suo letto, raggomitolata nel mio angolo di spazio. Apro gli occhi e mi ritrovo ricoperta dei suoi segni, lasciati a marchio su di me. Sono a pezzi. Le mie membra doloranti fanno fatica ad alzarsi, anche se sanno che devono ricomporsi in fretta per consentirmi di muovermi liberamente.

Mi alzo sedendomi sul bordo del letto, scombussolata dal brusco risveglio dei miei pensieri. Attualmente, ho un mucchio di cose da fare. Oggi è il grande giorno! Finalmente! Fisso un punto lontano, notando che la mia cartella si ritrova stranamente nella sua camera. Ricordo vagamente di averla lasciata all'ingresso e adesso sta qui di fronte ai miei occhi! Forse il mio Chad, avrà pensato che mi sarebbe servita, in qualche modo. Poco a poco, rammento cosa ci sia dentro. Ieri, il professore Halted mi ha dato quei famosi biglietti che gli avevo espressamente chiesto e adesso, sono nelle mie mani, nonostante sia decisamente indecisa se darglielo o meno... potrebbe accettare di venire, o, molto probabilmente potrebbe non venire affatto!

È l'unica persona che vorrei vedere alla mia mostra, ma se non venisse mi distruggerebbe. Sasha non c'è ed io, mi sento terribilmente sola senza di lei. Durante la sua assenza ci siamo sentite di rado. Capisco che era troppo indaffarata col suo stage fuori porta, e a dir la verità, anche io come lei ho avuto il mio bel daffare con la mostra e Chad, che tra le tante altre cose, non riesco a scollarmelo dai pensieri. 

 Tuttavia, nonostante i nostri impegni quotidiani, siamo riuscite in qualche modo a tenerci in contatto su Skype. Non una video chiamata solo messaggi sporadici nel poco tempo libero, intendo. Adesso però, ho bisogno di sentire la sua voce rassicurante. Basta coi messaggi sbrigativi e di poche parole, desidero sapere come sta realmente e come le vanno le cose, se dovessi mandarle un messaggio non riuscirei a carpire realmente il suo stato d'animo, poiché i messaggi sono freddi e non contengono un tono rivelatore. 

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la mia cartella, rovistandoci dentro. Tocco oggetti differenti di diverse dimensioni e forme prima di trovare il mio iphone.  

Compongo il suo numero e la chiamo. Risponde al primo squillo con voce trafelata. «Hel, tutto bene?» Mi chiede, preoccupata per me. Forse, non si aspettava una mia chiamata!

«Si amica mia, va tutto bene.» La sento sospirare di sollievo all'altro capo della cornetta, confortata dalla risposta affermativa appena ricevuta. «Volevo solo sentirti e sapere come stai! Come vanno le cose li all'estero?» «Non c'è male.» Dice vaga. «Voglio ben sperare che sia come dici tu!» Dichiaro sospettosa. «E con Chad? Come va tra di voi?» Domanda elusiva. Comincio a camminare per la sua stanza solo che Sasha non può nemmeno immaginarlo ed io, non me la sento di dirle dove mi trovo in questo momento, quindi, faccio l'evasiva proprio come lei. 

«Vanno come devono andare.» Non so nemmeno io come dovrebbe essere tra noi, so solo che adesso, mi ritrovo in casa sua e non so nemmeno per quanto tempo ci starò... «Comunque, ti ricordi della mostra?» Chiedo incerta, probabilmente gli è sfuggito di mente e lo posso capire perfettamente. «Certo che me ne ricordo! Ne parlavamo fino all'altro giorno, come potrei dimenticarmene?» Domanda irritata. «Vedi che ti capisco benissimo! Potrebbe anche succedere con tutto il magnifico lavoro che stai svolgendo li!» E sono consapevole di ciò che le ho appena detto! È una ragazza che da tutta se stessa e s'impegna sempre al massimo nel fare ciò che le piace.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now