Capitolo 37

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Con passo svelto eludo la sorveglianza, evitando le videocamere poste in tutto l'edificio. Sollevato arrivo al mio camerino con Helena tra le braccia. La metto giù come se non pesasse nulla e cerco un contatto visivo. I suoi occhi puntano i miei. «Adesso te ne starai qui, bella e buona senza farmi incazzare più di quanto tu non abbia già fatto!» Mi scruta coi suoi grandi occhi magnifici, chiaramente è arrabbiata... nonostante sia assurdo prendersela con me! L'ho salvata, cazzo!

 Sto cercando di trattenermi per non dare in escandescenza anche se, l'incazzatura che provo in questo momento vorrebbe predominare su tutto e tutti. Vorrei spaccare tutto, radere al suolo ogni cosa presente in questo fottuto camerino. Vorrei urlarle di starmi a sentire una buona volta, ma non lo faccio. Percepisco che in qualche modo è scossa da quello che sarebbe potuto accadere, sempre se non è già successo. Cazzo!

Continuiamo a guardarci di rimando e mi faccio sempre più vicino a lei. «Quel cazzone ti ha fatto qualcosa che non doveva fare?» Modulo il tono della voce, nonostante stia tremando di una rabbia cieca e furibonda, talmente distruttiva che, vorrebbe implodere su tutto quello che mi circonda. Il suo silenzio mi destabilizza, tramortendomi in pieno. «Dimmelo Helena, o rischio d'impazzire!» Esclamo, scuotendola per le spalle e ispezionando la sua figura. «No, sei arrivato giusto in tempo.» Dichiara, regalandomi un sospiro di sollievo. Improvvisamente mi scosta un ciuffo di capelli che mi ricade sulla fronte. «Grazie.» Sussurra, prima di posarsi con un bacio leggero sulle mie labbra. Sono esterrefatto dal suo atteggiamento.

Questa donna ha la malsana abilità di farmi ammattire ma nonostante ciò, non la desidererei diversa per nessun'altra al mondo, poiché nessuno è comparabile alla sua bellezza d'animo.

L'afferro per i capelli, rafforzando il bacio. Le sue labbra si schiudono solamente per accogliere la mia lingua nella sua. Cazzo, quanto mi eccita!

L'agguanto per le cosce e lei si adagia sul mio bacino, circondandomi da dietro con forza.

Ci baciamo affannati, ma mai stanchi di assaporarci a vicenda. Prendo fiato e mi scosto da quest'incredibile e inarrestabile forza della natura. Mi desidera tanto quanto io pretendo lei, ma c'è qualcosa che la frena.

 Sento un colpo alla porta e questo mi riporta alla realtà... mi rendo conto di aver combinato un gran casino dietro l'altro oggi. «Adesso devo proprio andare. Mi aspetterai qui?» Mi osserva riflettendoci un po' su e dopo non molto annuisce, accettando di buon grado la mia richiesta.

«Qui starai al sicuro, nessuno potrà importunarti. Aspetta fino al mio ritorno.» E con queste ultime parole, le lecco le labbra per l'ultima volta. La faccio scendere da me e mi allontano dalla mia ossessione.  Apro la porta ma prima di farlo mi volto per vederla e incrociare il suo sguardo e... Cazzo! Non l'avessi mai fatto! 

Noto che non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. Si sfiora le labbra impregnate della mia saliva passandoci la sua lingua sopra. Quella punta rosea che, svetta sul labbro carnoso. Successivamente si accarezza con l'indice scontrandosi con il nostro miscuglio di fluidi.

✰02. The Return ☆•A STARS TRILOGY•☆Where stories live. Discover now